Pov's Rosaleen

Sono chiusa da due giorni nella mia camera senza fare nulla.
Nessuno apparte Mattew è a conoscenza del mio dolore.
Fortunatamente a scuola me la sono cavata con una nota disciplinare ma anche se mi avessero espulsa non me ne sarebbe importato.
Improvvisamente, dopo due giorni vuoti, qualcuno bussa alla mia porta e entrando si rivela essere mia madre.
-Che c'è?- domando da sotto le coperte.
-C'è una visita per te, ora vi lascio soli- dice e poi va probabilmente a chiudersi nella sua camera.
Mi sollevo le coperte di dosso e vedo davanti a me esattamente chi mi aspettavo.
-Che vuoi?- dico a braccia incrociate a Jhon.

-Sono quì per chiederti perdono.-

-E io ti caccierò e non accettarò le tue scuse del cazzo.-

-Non andrò via senza parlarti.- dice
afferrandomi entrambe le braccia.

-Lasciami e va via. Non voglio parlare con te.-

-Ascoltami- mi urla stringendomi entrambi i polsi.

-Lasciami, mi fai male.- gli dico cercando di liberarmi ma più mi muovo più lui stringe la presa.

-Io ti amo.- mi dice tentando di baciarmi contro la mia volontà ma io lo respingo.

-Lasciami e vai via ti prego- dico urlando e piangendo allo stesso tempo.

-Vai via prima che te la faccia pagare per tutto ciò che hai fatto.- lo minaccia Mattew, sopraggiunto nella mia stanza dopo aver udito le mie urla.
Jhon non fa una piega, infatti va via.  Mattew mi viene incontro, mi stringe forte a se accarezzandomi la nuca. -È tutto passato. È andato via, non tornerà più.  Ci sono io con te.-
Io lo ringrazio a singhiozzi e pian piano ci sdraiamo sul letto dove ben presto rinizio a singhiozzare senza riuscire a trattenermi.
Lui mi stringe ancor di più a se.
-Perdonami, non avrei mai voluto farti soffrire in questo modo.- mi dice lasciandomi un bacio sulla fronte.

-Hai fatto quello che dovevi fare, preferisco soffrire che essere felice per una relazione fondata da bugie e bugie. Grazie.-

-Di nulla.- dice giocando con i miei capelli.

-È davvero così corta la durata della felicità? È durata solo due giorni.-

-Non pensarci più, ti torturerai da sola.-

Mi giro verso di lui e poggio le mani sul suo grande petto.
-Perdonami- sussurro chiudendo gli occhi.

-Non mi hai fatto niente, per cosa dovrei perdonarti?- mi sussurra sorridendo.

-Ti ho odiato per così tanto tempo senza sapere che tu in realtà non avevi colpe. Ti ho detto delle cose cattivissime anche se in realtà non le meritavi minimamente, perdonami-

-Non preoccuparti, molto probabilmente avrei fatto lo stesso se fossi stato al suo posto e ora non devi preoccuparti.- sussurra vicino al mio orecchio facendomi rabbrividire dal piacere.
Mi riaggomitolo a lui e pian piano mi addormento accompagnata dal suono dei nostri respiri e i nostri battiti che si intrecciano tra loro.

La mattina mi sveglio a causa di un forte rumore che poi scopro essere Mattew che russa.
Mi siedo affianco al suo corpo dormiente e dopo aver fatto il conto alla rovescia gli salto addosso per svegliarlo.
Lui spaventato mi catapulta sotto di lui e mi blocca le braccia.
-Mattew scusa, non volevo- dico e poi scoppio a ridere.

-Non ti conviene farlo di nuovo- scherza togliendosi di dosso.

-Russi come un camionista.- gli dico alzandomi in piedi sul letto.
Leui rimane sdraiato e mi dice -Lo so e non me ne vergogno. Sono un camionista stupendo.-
Io rido, poi sciolgo i capelli e inizio a saltare sul letto.

-Oggi sei felice- mi domanda Mattew con un grosso sorriso sulle labbra.

-Si, sono stranamente felice. Sono troppo felice e non riesco a capire il motivo.-

-Forse io lo conosco- mi dice tirandomi giù a sedere.
Mi siedo al suo fianco e lo stringo
-Illuminami dato che io non ne ho idea.-

-Finalmente hai capito che io sono innocente e quindi devi smettere di fingere di odiarmi.-

-Si, probabilmente è così- dico fissandolo negli occhi azzurri.
Lui pian piano cede alla tentazione di baciarmi e io lo accontento, dopo alcuni secondi le nostre labbra si separano e i nostri sguardi si incrociano.
-Cazzo, ci abbiamo messo fin troppo tempo- dico sorridendo.

-Per una volta ti do ragione- dice e poi riprende a baciarmi.

Improvvisamente sentiamo bussare alla porta e Mattew corre a sedersi alla scrivania.
-Tesoro posso entrare?-

-Sì mamma.-

-Come stai?-

-Bene, Mattew mi ha fatto stare meglio.-

-Oh sei qui Matt, non ti avevo visto. Tesoro, cosa è successo tra te e Jhon ieri sera?-

-Niente, abbiamo chiuso, fortunatamente. Sai, è cambiato. Non è più lo stesso ragazzo di sempre.-

-Stai bene?-

-Si, sto benissimo.-

-Okay, io scendo al piano di sotto per fare colazione. Volete qualcosa?-

-No, dobbiamo finire di parlare.- dico lanciando uno sguardo complice a Mattew che lo ricambia.
Mia madre esce dalla camera e io salto in braccio a Mattew.
-Dobbiamo finire di parlare?- mi domanda divertito.

-Si, ma prima andiamo in camera tua. Quì la serratura è rotta.-

Le Lame Del PassatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora