capitolo 15

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P.o.v's Sabrina
"Sono tornata" gridia subito dopo aver chiuso il portone.
"Sono in camera" rispose mio fratello.
Mi sembrò strano di trovarlo già a casa così mi dirissi in camera per vedere cosa stava facendo.
Era al computer che giocava, non so neanche come si chiama il gioco.
"A solito tuo, sempre al computer stai, ma non ti va di fare una passeggiata o una partita a carte o qualcos'altro che non sia qualcosa che ha a che fare con la tecnologia?" Dissi io ridendo.
Lui si arrabbiò, fece una faccia di uno che non interessa ciò che dissi è  rispose: "no non c'è niente meglio della tecnologia, meglio stare al computer o al telefono che fare quello che fai tu ovvero leggere libri noiosissimi, uscire con persone misteriose, poi fammi pensare..."
"Persone misteriose ma sei serio?" Dissi io ridendo.
"Si sono serio persone misteriose perché non mi vuoi dire con chi esci è chi ti fa venire quel sorriso". Disse lui con il broncio.
"Tu dici con chi esci? Quando esci? Con chi messaggi? Quello che fai? A me non risulta che dici tutte queste cose e allora perché io dovrei farlo?" Chiesi io un pó arrabbiata.
"No ma io ormai ho 18 anni tu sei più piccola e sei la mia sorellina piccolina". Disse lui con la faccia da cucciolo perché voleva sapere tutto.
"Vabbene sono più piccola ma non di molto è quanto tu avevi la mia età non dicevi niente di quello che facevo,dove andavi ecc.". Dissi io.
"Ma io maschio è diverso". Disse lui.
"A me non sembra tanto diverso perché ormai sia maschi che femmine abbiamo gli stessi diritti". Dissi io.
Lui mi guardò la non rispose lo lasciai senza parole.
"Che è non parli più?" Dissi io.
"Non so davvero cosa dire". Disse lui.
"Ti ho stuppato". Dissi io ridendo.
"Va bene ok, facciamo un patto: io ti dico con chi esco, dove vado, cosa faccio e tutto quello che vuoi è tu farai lo stesso?" Disse mio fratello  muore dalla curiosità.
"No, a me non interessa quello che fai tu. Io non voglio dire a nessuno quello che faccio tanto meno alla mia famiglia". Dissi io.
"Dei cattiva,non ti fidi di tuo fratello?" Disse lui un'altra volta con la faccia da cucciolo.
"Non è il punto questo, voglio tenerselo per me quello che mi capita". Dissi io per farlo capire.
"Ok va bene". Disse lui.
Sentimmó la porta aprirsi, era mia mamma tornata dal lavoro.
"Ragazzi io vado a cucinare"disse lei.
Noi dissimo insieme: "ok mamma".
Poi io andai in camera mia, mi misi il pigiama mi coricai nel letto e guardai un po di televisione.
"RAGAZZI E PRONTA LA CENA, SCENDETE!". Urlò mia mamma dal piano di sotto.
Mi alzai dal letto,scesi le scale e andai in bagno a lavarmi le mani.
In casa mia le camerette mia, di mio fratello, una che da piccoli usavamo come sala giochi e un bagno di trovano al piano di sopra,invece la camera dei miei genitori, la camera degli ospiti, un bagno, la cucina e il salotto di trovano al piano di sotto.
Andai in cucina e salutai mio padre.
"Com'è andata a scuola?" Chiese mio padre .
"Bene papà" dissi io.
Parlammo un poco.
Dopo cena andai nella mia stanza a presi il telefono per metterlo sotto carica, guardai il display è c'era un messaggio di Claudio: 'notte piccola mia, riposa bene che domani pomeriggio ci aspetta una partita a carte'.
Risi alle parole piccola mia.
Misi il telefono sotto carica è mi coricai, presi sonno subito.

Spazio autrice: ciao, spero che il capito vi piaccia.
Fatemi sapere se vi piace la storia è volete che continua.

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