We're locked up, that's what's wrong!

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Justin Bieber

Proprio quando ero sul punto di farla adagiare sul bancone da laboratorio e strapparle di dosso quel camice, la porta si aprì. Grugnii ad alta voce e lanciai un’occhiataccia a chiunque fosse sulla soglia della porta, che si scoprì essere la professoressa di scienze, la Sig.ra Woods.

«Oh, Lily, sei ancora qui!» Esclamò mentre entrava in classe, sorreggendo delle altre provette. Le posò sulla cattedra prima di voltarsi verso di noi. Al momento, ero seriamente incavolato con lei per aver rovinato il ‘momento’ mio e di Lily. D’altra parte, mi resi conto che sarebbe potuta entrare e sorprenderci. Questo sarebbe stato decisamente meno bello.

«Ho già finito l’esperimento, stavo per portare queste al lavandino.» Rispose Lily, indicando le provette. Mi appoggiai un poco al banco per nascondere il mio ‘problema’, lanciando alla Sig.ra Woods un sorriso imbarazzato.

«E il signorino Bieber è qui per aiutarti a sistemare l’aula?» Suppose, il suo sguardo si spostò da me a Lily.

«Sì.» Rispose Lily. Sistemare l’aula un cavolo. Se la Sig.ra Woods non fosse entrata, avremmo reso la classe ancora più disordinata. Inspirai pesantemente, le immagini più sconce mi attraversarono la mente.

Mentre la Sig.ra Woods continuava a frugare nella sua borsa in cerca di Dio sa cosa, decisi di aiutare Lily nel trasportare la rastrelliera delle provette fino all’angolo della classe adibito come cucina. Non appena lo posai giù, Lily si voltò per guardarmi.

Deglutì difficoltosamente, il nervosismo visibile nei suoi occhi. Mi domandavo come mai diventasse nervosa tutto all’improvviso. Giusto un minuto prima, sembrava più audace che mai.

«Senti, Justin.» Iniziò, i suoi occhi bruciavano nei miei. «Non penso sia una buona idea. Sai – quello che sta succedendo fra noi.»

Il mio cuore precipitò al suolo mentre la mia bocca si apriva. Non poteva essere seria.

«C-Cosa?» Domandai, balbettando. Esaminai il suo volto e la vidi mordersi l’interno delle guance come se si stesse frenando dal fare qualcosa. Per un momento spostò lo sguardo altrove, pensando, prima di guardarmi di nuovo.

«Sto perdendo il mio auto-controllo. Non stavo scherzando quando ho detto che ultimamente sono estremamente ormonale. Ed evidentemente, tu hai lo stesso problema.» Mi fece notare, il suo sguardo si spostò sul mio basso ventre per un istante.

Il rigonfiamento era ancora visibile, questo mi fece imprecare a bassa voce. Sapere che non se ne sarebbe andato via finché non mi sarei fatto una doccia fredda mi frustrava ancora di più. O forse, avevo solo bisogno di qualcosa di caldo e umido avvolto attorno ad esso – avrei amato vedere Lily lasciarsi cadere sulle sue ginocchia davanti a me. Che diavolo stavo pensando?

«Se continuiamo a... farci eccitare l’un l’altro in questo modo, finiremo peggio che fare un casino nell’aula di scienze.» Bisbigliò. I suoi occhi brillavano per l’eccitazione, facendomi sorridere. Si comportava come se l’idea non le piacesse, ma io sapevo com’era in realtà.

«Sì, penso sarebbe intelligente imparare a controllarci. Ma non ci ignoreremo, giusto?» Domandai, brividi corsero lungo la mia spina dorsale al pensiero di perdere la mia unica amica. Sì, la consideravo un’amica ora.

«No, certo che no!» Esclamò. «In realtà voglio passare più tempo con te. È bello uscire con te.» Mi lanciò un sorriso che io ricambiai, sentendomi per qualche motivo sollevato.

«È meglio che vi muoviate, ragazzi! Voglio chiudere l’aula ed ho finito qui.» Ci avvisò la Sig.ra Woods, interrompendo la nostra conversazione. Ci allontanammo velocemente e iniziammo a pulire i banchi e riporre il materiale che Lily aveva usato in uno degli armadietti bianchi della classe.

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