Justin Bieber
«C-Chiusi dentro?» Balbettai, ripetendo le parole di Lily. Lasciò andare la maniglia della porta e si voltò, lanciandomi un’occhiata preoccupata mentre si portava una mano lungo le sue ciocche castane.
«Non riesco ad aprire la porta, qualcuno deve averci chiuso dentro. Questo spiega quello scatto che ho sentito.» Comprese.
La superai e afferrai la maniglia, tirandola su e giù per aprire la porta in qualche modo. Non ebbe esito, la porta era chiusa a chiave e non c’era nulla che potessi fare per sbloccarla. Lasciai che il mio pugno si scontrasse contro di essa, un rumoroso bang echeggiò negli spogliatoi. Mia mamma mi aveva proibito di bestemmiare, ma al momento mi sentii più tentato che mai a spezzare le sue regole.
Lily semplicemente rimase lì in piedi, mordendosi il labbro nervosamente. Sembrava spaventata dal mio improvviso scoppio. «Cosa facciamo ora?» Domandò, la sua voce niente meno che un sussurro. All’istante mi sentii in colpa mentre le sue iridi verdi rimanevano fisse nei miei occhi, la sua espressione insicura.
«Non lo so... Ho lasciato il cellulare nel mio armadietto, quindi non posso chiamare nessuno.»
Lily fece scivolare la mano nella tasca dei suoi shorts slavati ed estrasse il suo cellulare, solo per borbottare un ‘merda’ dopo aver premuto sul pulsante della home e aver constatato che lo schermo restasse nero. «Ho dimenticato di caricare il cellulare ieri sera. Cavolo, perché questo deve accadere ora?»
Mi avvicinai allo zaino che avevo lasciato su una delle panchine nel mezzo di una corsia fra due file di armadietti e iniziai a frugare al suo interno in cerca di qualcosa che avrebbe potuto aiutarci ad uscire di lì. Libri, penne, la mia calcolatrice; niente di utile.
Questo non poteva star succedendo. Sapevo che nessuno sarebbe venuto a controllare gli spogliatoi abbandonati. Potevamo facilmente rimanere rinchiusi dentro per il resto del finesettimana senza che nessuno lo sapesse. Ero certo che mia mamma e i genitori di Lily sarebbero impazziti e avrebbero chiamato la polizia, tenendo conto che non avrebbero potuto chiamarci per chiederci dov’eravamo.
«Chi cazzo è stato? Hai lasciato le chiavi nella porta, non è così?» Domandò Lily, la seccatura evidente nella sua voce. Le sue guance erano arrossate all’estremo della frustrazione e pareva essere sul punto di piangere.
«S-Sì, penso di sì. Le ho lasciate nella serratura. Qualcuno deve essersene accorto, credendo che nessuno fosse dentro. Probabilmente ha pensato di essere gentile e chiudere la porta a chiave per portare queste di ritorno in segreteria... o qualcosa del genere. Non lo so.» Parlai a vanvera.
Lily si sedé sulla panchina e appoggiò la fronte sulle mani, i suoi gomiti posati sulle sue ginocchia scoperte. «Cosa facciamo ora? Dobbiamo restare qui tutto il finesettimana? Oh Dio, il party! Ho promesso a Stephanie che ci sarei andata con lei!»
Sollevai le sopracciglia. «Quale party?»
«Quello di Brogan.» Rispose, il suo sguardo incontrò il mio quando lo alzò. «Ho promesso a Stephanie che sarei andata con lei. Vuole essere popolare e tutto il resto, ed io volevo avere l’opportunità perfetta per mettere in imbarazzo Brad davanti ai suoi amici. Ma ora questo non succederà.»
Annuii semplicemente e mi sedei accanto a lei, rivolto verso gli armadietti rossi. Mi sentivo piuttosto sollevato per il fatto che lei non potesse più andare al party – non mi piaceva il pensiero di lei attorno a quegli atleti che volevano solo una cosa più di tutto. Non mi piaceva che lei stesse attorno ad altri ragazzi in generale.
«Non poter andare a quel party non è davvero poi questo gran problema. I miei genitori che non sanno dove sono è peggio. Si preoccuperanno così tanto. Merda, sono fregata!» Si rese conto.
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Locked Up.
FanfictionTutti gli adolescenti hanno una sola cosa in comune: i loro ormoni sono scatenati. Alcuni adolescenti sanno controllarli, altri no. Questi ‘altri’ sono il tesoro della scuola Lily Brooks e il nerd vittima di bullismo Justin Bieber. Ma loro non sono...