Who's the piece of shit now, huh?

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Justin Bieber

«Hey Bieber! Passa la palla, fottuto idiota!» David, l’attaccante dell’ala piccola della squadra mi urlò, guadagnando dei risolini derisori da parte del resto del team. Il tempo sembrò fermarsi per un momento mentre li guardavo ridere di me, chiamandomi con nomignoli. Nerd. Stupido. Patetico. Perdente. Volevo così tremendamente chinare il capo per evitare i loro sguardi, ma sapevo questo mi avrebbe reso solo più ridicolo. Gli passai velocemente la palla prima di correre ancora in avanti, cercando di far perlomeno sembrare che avessi la testa nel gioco.

Il punto era che non riuscivo a concentrarmi per nulla. Anche se Lily aveva accettato di uscire con me, la mia giornata era stata disastrosa. Era iniziato tutto quando avevo terminato le mie prime due lezioni. Stavo uscendo dalla classe e mi stavo avviando agli armadietti, quando ero stato quasi spinto giù dalle scale da Kevin. Grazie a lui e a Brad, avevo iniziato a temere quest’ultime. Potevo ancora ricordare il giorni in cui mi avevano spinto tanto da mandarmi giù per le scale. Era successo più o meno tre settimane prima. L’orribile ricordo era ancora fresco nella mia mente anche se i lividi erano già svaniti.

Ero sfrecciato al mio armadietto e mi ero diretto verso Sophie, Lily e Louisa, sperando che Kevin non mi avrebbe seguito. Era stato allora che Sophie mi aveva detto che non le era più permesso stare dentro la scuola – se ne era andata alla fine della pausa. Il preside l’aveva beccata mentre aveva una ‘discussione’ con Brad e non l’aveva riconosciuta come una delle sue studentesse. L’aveva fatta venire nel suo ufficio per controllare e ovviamente, aveva scoperto avesse ragione.

Durante la pausa pranzo, avevo avuto da utilizzare i bagni. Mi ero pentito di esserci andato non appena avevo individuato Brad e due dei suoi amici. Avevo voluto voltarmi, ma mi avevano già visto e mi avevano trascinato dentro una delle cabine prima di chiudermici dentro spingendo la porta dall’altro lato. Avevano continuato a farlo finché non era suonata la campanella. Non avevo avuto l’opportunità di andare da Lily per dirle cos’era successo – non programmavo di farlo comunque.

Ancora non sapeva cos’era precisamente accaduto. Non avevo avuto l’occasione di dirglielo perché non era in nessuna delle classi dopo la pausa pranzo e dovevo andare dritto verso la palestra dopo l’ultima lezione. Non ne avevo avuto la possibilità, ma mi sentivo comunque in colpa.

Una palla da basket mi colpì il viso interrompendo i miei pensieri e mi strinsi forte la testa per riflesso, mugolando per il dolore mentre il suono delle risate mi risuonava nelle orecchie. Per un momento, fui felice che Sophie mi avesse comprato delle lenti a contatto da indossare durante l’allenamento di basket. «Gesù, sei per davvero il peggior giocatore di basket che io abbia mai incontrato! Non sei nemmeno capace di ricevere una palla? Ma vattene a casa, non vogliamo qualcuno come te nella squadra. Inutile pezzo di merda.» Sibilò David prima di scoppiare a ridere.

Sussultai e cercai di ignorarli, cosa che fu difficile da fare siccome c’eravamo solo io e gli altri ragazzi della squadra di basket. Mi guardai freneticamente intorno alla ricerca del coach Brown, che non era da nessuna parte in vista. Dove poteva essere? Non si stava facendo una tazza di caffè o qualcosa di simile, vero?

«Ehiii, c’è nessuno in casa?» Kevin mi domandò approcciandomi. Feci un passo indietro, facendolo ridacchiare. Afferrò le mie spalle e iniziò a scuotermi. «A cosa stai pensando, mmh? Cosa dannatamente potrebbe essere così possibilmente importante da occupare la tua mente durate l’allenamento? Sei un fallito, Justin.»

Inaspettatamente prese il mio braccio e lo piegò indietro, facendomi urlare per il tormento. «Lasciami!» Gridai e cercai di strattonare il braccio, mossa che mi fece solo più male. «Stai cercando di rompermelo?»

Locked Up.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora