You like to drive me crazy, huh?

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Lily Brooks

Io e Justin non ci parlavamo da quando avevamo consegnato la prima parte del nostro compito di matematica. Non avevamo nemmeno parlato della seconda parte che avevamo da terminare; il Sig. Chambers non ci aveva dato una scadenza comunque.

Era passata una settimana da quando avevamo consegnato la nostra parte. Un’intera dannata settimana. Sapevo che non avrei mai dovuto tirare fuori ciò che era accaduto fra lui e Brad. Justin si stava addirittura comportando in maniera più distaccata che mai.

Nel corso della settimana, ci eravamo visti solamente a lezione. Qualche volta, i nostri sguardi si erano incontrati. Le mie guance si erano arrossate e lui era stato il primo a scostare lo sguardo altrove. Semplicemente si comportava come se io non esistessi nemmeno e mi stavo già stancando di tutto questo.

Dovevo stargli attorno, uscire con lui, parlare con lui perché, al momento, mi sentivo da schifo. Non sapevo perché comunque; avevo iniziato a parlargli giusto poco più di una settimana prima.

Mi stava lentamente facendo impazzire. Era come una calamita che mi sospingeva verso di lui. L’attrazione cresceva solamente. Durante la lezione di matematica, mi ero ritrovata a fissare le sue mani dalle quali si intravedevano le vene e le sue dita irregolari diverse volte, immaginandole correre lungo i miei capelli, accarezzarmi la pelle – non riuscivo nemmeno a smetterla di pensare a lui in questa maniera. Era solo che le sue mani erano così grandi e... Dio, sono attratta dalle mani di un ragazzo!

Le sue mani non erano l’unica cosa sexy di lui. Mi riscoprii allo stesso modo affascinata dalle sue sopracciglia. Erano scure proprio come le sue ciglia, conferendogli una sorta di sguardo misterioso. Quando le corrugava, era così sexy. Ma chi stavo prendendo in giro? Lui lo era sempre.

Le sue labbra piene e carnose avevano anch’esse attirato la mia attenzione. Non erano mai screpolate o asciutte e non parevano perdere mai il loro pieno colore roseo. Le inumidiva ogni volta che era nervoso, passandoci la lingua sopra in una maniera quasi dispettosamente lenta – una sua abitudine estremamente sexy.

«Lily!» Una voce interruppe i miei pensieri. Mi voltai sulla sedia per vedere Dani, mia sorella maggiore di vent’anni, in piedi sulla soglia della porta. Fra le mani aveva un familiare quaderno ad anelli, ma non era il mio.

«Un ragazzo carino è venuto alla nostra porta e mi ha detto di darti questo.» Fece un sorrisetto, tirandomi il quaderno. Lo afferrai abilmente prima di aggrottare le sopracciglia confusa, lanciandole un’occhiata interrogativa.

«Justin?»

Lei fece un ampio sorriso. «Sì, Justin. Quindi non sono l’unica a pensare che sia carino, eh?»

Arrossii e mi voltai sulla sedia, posizionando il quaderno sulla scrivania. «È apposto. Io e lui stiamo lavorando insieme per un compito di matematica.» Spiegai.

«È apposto?» Grugnì Dani. «Mi stai prendendo per il culo... Ti sei dimenticata che abbiamo gli stessi gusti quando si tratta di ragazzi?»

Roteai gli occhi e mi girai per guardarla ancora. Era appoggiata allo stipite della porta, con le braccia incrociate. «Non ti sto prendendo per il culo. E no, non l’ho dimenticato.»

«Allora perché lo stai negando?» Ribatté. Dio, prima Stephanie ed ora Dani. Semplicemente fantastico.

«Non lo sto negando.» Affermai. «Siamo solo amici – beh, neanche questo. È davvero timido e in realtà al momento mi sta evitando.»

«Quindi tu gli vai dietro?» Domandò Dani, piegando un sopracciglio.

«No! Per niente. Voglio solo parlargli, magari diventare amici, perché...»

Locked Up.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora