SHAILENE
Mi ero appena svegliata, il sole filtrava dalla tapparella che avevo dimenticato di abbassare la sera prima, faceva già molto caldo.
Era il pomeriggio della partenza, ero nervosa, non riuscii a nasconderlo, l'idea di fare dodici ore di viaggio in aereo mi spaventava abbastanza.
Mi vestii con calma e controllai per la quindicesima volta di aver messo in valigia tutto il necessario.Lo zio ci accompagnò in areoporto in macchina.
Theo si limitò a guardare fuori dal finestrino durante tutto il tragitto in macchina, senza dire una parola.
Non sopporto il silenzio. Mi infastidisce.
«Perchè sei così serio?» gli chiesi ormai arrivati al check-in.
«Tornare in Inghilterra mi fa un certo effetto»
«Capisco» replicai annuendo.
In realtà no, non capivo, non avrei mai potuto capirlo.
L'aria condizionata al massimo dell'areoporto attenuava un po' il caldo asfissiante tipico del primo pomeriggio.
Al gate diventai ancora più agitata, camminavo avanti e indietro con le mani affondate nelle tasche degli shorts, ero ben consapevole che in Inghilterra fosse freddo, ma ero convinta di poter sopportare fino all'albergo dove mi sarei messa qualcosa di più pesante.
Robert mi guardava divertito, ma cercai di ignorare il suo sguardo derisorio.
E poi salimmo sull'aereo, Theo si aggiudicò il posto vicino al finestrino giocandoselo a testa o croce con Robert, io mi sedetti in mezzo a loro.
Non prendevo un aereo da parecchi anni, ero nervosa.
«Dai cugina, non andiamo in guerra, è solo un viaggio in aereo!»
«Sta' zitto Robert!»
Theo mi guardò sorridendo per qualche istante, intuendo la mia preoccupazione.
«È normale avere paura, non ascoltare quello che ti dice Robert, ascolta solo me»
«Ehi, non vale, se ascoltasse solo te vi mettereste a chiaccherare lasciandomi in disparte!» fece un finto broncio Robert.
«Vorrei che steste zitti entrambi» cercai di zittirli.
«Impossibile. Io? Zitto? Ma quando mai!»
Siamo pronti al decollo.
Mi pietrificai. E il mio disordine mentale sparì, non riuscii a pensare a niente, mi succede quando ho paura.
L'aereo fece le sue infinite manovre, poi partì.
D'istinto mi aggrappai al braccio di Theo, senza accorgermene.
«Così mi fai male, evita di piantarmi le unghie nel braccio, per favore» mi riprese guardando la mia mano tanto stretta da avere le nocche bianche.
«Oddio scusa, non me n'ero neanche accorta!»
Scoppiò a ridere. «Hai mai preso un aereo?»
«Non di recente...e ho paura di volare» ammisi a basa voce perchè Robert non mi sentisse.
«Pensa a quanto ci divertiremo, non al fatto che siamo in mezzo alle nuvole»
Robert si addormentò dopo un'ora di volo e dormì tutto il resto del viaggio.
Io e Theo parlammo e ascoltammo musica, mi fece ascoltare le canzoni dei Beatles e di qualche cantante inglese del momento.
Mi accorsi in quel momento di quanto fosse simpatico, uno di quei ragazzi con cui si può sempre parlare senza problemi. Non si direbbe al primo impatto.
A venti minuti dall'arrivo svegliammo Robert.
«Mh»
«Svegliati! Stiamo per atterrare!»
«Quante ore ho dormito?»
«Undici»
«Oh»
Quando l'aereo atterrò sospirai sollevata di essere arrivata sana e salva.
«Visto, siamo ancora tutti vivi!» scherzò Theo.
Uscita dall'aereo il freddo mi entrò nelle ossa facendomi tremare.
«Freddino eh?»
«Non mi aspettavo così tanto...»
«Spero che tu abbia qualcosa di pesante in valigia» mi rimproverò Theo.
La differenza di sette ore tra La Paz e Oxford mi aveva confusa parecchio, là erano già le dieci di sera.Eravamo arrivati in albergo, io avevo la stanza singola, mentre Robert e Theo una stanza doppia, comunque le due erano comunicanti e la chiave per la porta che le divideva ce l'avevo ovviamente io.
Mi vestii pesante e mi buttai sul letto, esausta dalle ore di viaggio e dal cambio d'orario.«Shai?» la voce di Robert attenuata dalla porta chiusa mi svegliò.
Guardai l'orologio, avevo dormito due ore.
«Ciao» lo salutai aprendo la porta che comunicava le due stanze.
Robert, in maniche corte e pantaloncini, faceva venir freddo solo a vederlo.
«Dormito bene?»
«Che ne sai che stavo dormendo?»
«È l'una di notte, hai l'impronta del cuscino sulla guancia e dei capelli che sembra tu ci abbia fatto esplodere una bomba atomica. Puoi solo aver dormito»
Sbuffai «I miei capelli sono una caso a parte»
«Comunque, Theo è sparito, non riesco a trovarlo»
«Dov'è andato?»
«Se lo sapessi non sarei qui»
«Chi scappa da un hotel all'una di notte?»
«Theo»
Mi pettinai giusto per rendermi presentabile ed uscimmo a cercare Theo.
Lo trovammo nella hall qualche minuto dopo mentre stava rientrando in hotel.
«Dove cavolo eri? E perchè hai il cellulare spento?» gli chiese Rob con tono di rimprovero.
«Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria»
«Ti costava tanto avvertire?»
«Scusa, dai torniamo a letto. Ma poi c'era bisogno di svegliare anche Shai?»
«Si»
«Ragazzi smettetela!» li ripresi facendo loro notare le occhiatacce che il receptionist ci stava tirando.
Tornammo in camera, il silenzio imbarazzante che era calato in ascensore mi infastidiva parecchio.
Appena entrai in camera ritornai a dormire senza neanche mettere il pigiama.La mattina dopo mi svegliai per prima e appoggiai l'orecchio alla porta comunicante, silenzio.
Sorrisi soddisfatta, voleva dire che avrei potuto prepararmi con calma senza che quei due mi mettessero fretta.
Ero pronta, nell'altra stanza c'era ancora silenzio.
Dovrei svegliarli? Pensai.
Ero tentata, ma appena stavo per bussare la porta, qualcuno bussò dall'altra parte prima di me.
Balzai all'indietro dallo spavento.
Aprii la porta.
«Ciao Theo»
«Buongiorno»
Il suo viso sorridente mi sollevò un po' dallo spavento.
«Ti ho spaventata?»
«Si, credevo dormiste»
«Scusa, comunque Robert dorme, e non credo che si alzerà da quel letto»
«Perchè?»
«Si è svegliato stamattina alle cinque con la febbre alta, pare che abbia preso freddo. Così impara a stare sempre in pantaloncini»
«Oh, mi dispiace»
«Non lasceremo che ci rovini la vacanza, fra poco esco a comprargli qualcosa per abbassargli la febbre, poi potremmo fare un giro io e te»
«La trovo un'idea meravigliosa!» esclamai eccitata.
Sorrise di nuovo e poi aggiunse: «Torno a prenderti fra mezz'ora»
«A dopo»
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Parlami Di Te
FanfictionShailene ha sedici anni, vive in un paesino della California con il fratello minore e la madre che si fa in quattro per pagare le spese e mantenere i figli da quando il marito se n'è andato di casa senza dare più sue notizie. Il suo migliore amico...