Robert
Non mi dava più tanto fastidio vederli mentre si baciavano, anzi, provavo uno strano senso di soddisfazione nel vederli così felici.
Tutto ciò che era successo nei giorni precedenti mi aveva tolto la voglia di fare qualunque cosa, mi sentivo distrutto, come se un tir mi avesse appena investito.
A pensarci bene non era una tragedia, almeno non lo era tanto quanto io la percepivo.
In fondo Ann è sempre stata mia madre, quello che mi ha dato fastidio è stato il suo gesto.
Si era comportata davvero da stronza.
Decisi di non volerci più pensare, decidi che avrei passato la giornata fuori, e al calar della sera sarei tornato a casa e le avrei parlato.
Le avrei detto che la perdonavo, anche se per molto tempo non sarei riuscito a chiamarla "mamma".
Mi preparai mentalmente tutto il discorso.
Mi squillò il telefono mentre ero immerso nei miei pensieri.
<Ciao Dave>
<Ciao, tutto bene?>
<No, mi sento uno schifo>
<Forse ho io la soluzione, ti va di vederci tipo...adesso?>
<Dimmi dove sei, ti raggiungo>
<Nel parcheggio del supermercato>
Chiuse la chiamata.
David era un ragazzo molto conciso, arrivava al punto senza troppi giri di parole, amavo quel suo pregio.
Ogni volta che mi chiamava, la telefonata durava al massimo trenta secondi, non amava i cellulari, lui preferiva vedere le persone in faccia, poterne cogliere ogni minimo movimento.
Salutai Shailene e Robert e mi incamminai fischiettando verso il supermercato.
Quando lo vidi era appoggiato con la schiena a una colonna, guardava in basso mentre si girava tra le dita le chiavi di casa, aveva addosso i suoi pantaloni preferiti e una maglietta nera, il cappello con la visiera girata all'indietro, una sigaretta dietro l'orecchio.
<Ciao> lo salutai.
Alzò la testa e sorrise alzando solo il lembo sinistro delle labbra, cosa che mi fa impazzire.
<Ti sono mancato?> chiese staccando la schiena dalla colonna.
<Si, tanto>
<Cosa vuoi fare?>
<Qualunque cosa>
<Seguimi>
Non feci domande, avevamo riallacciato i rapporti da poco, ma avevo imparato subito a tacere e a fidarmi di lui, per quanto avesse l'apparenza di una persona strana e inaffidabile.
Uscimmo dal parcheggio in silenzio e lo seguii per una decina di minuti, finchè non arrivammo su una grande terrazza che affacciava sul mare.
Si appoggiò alla ringhiera, sfilò la sigaretta da dietro l'orecchio, se la accese e cominciò a fumare tenendo gli occhi fissi sull'orizzonte.
Allora parlai: <Che ci facciamo qui?>
La mia voce non mi sembrava più la mia dopo essere stato zitto tutto quel tempo.
<Guarda il mare, rilassati, non pensare>
Provai a perdermi nel blu, nelle onde, nelle maree, nelle scie create dai motoscafi.
<Come fai tu a non pensare a niente?> gli chiesi dopo aver ammesso a me stesso che i miei pensieri non mi avrebbero abbandonato.
<Credo sia una dote>
<Insegnami>
<Non posso insegnartelo, ma posso indurti a farlo>
Aggrottai le sopracciglia per un momento prima che si avvicinasse e mi mettesse un braccio attorno alle spalle.
Nella mia testa fu come quando si spegne la televisione, un attimo prima vedi scorrere immagini su immagini e senti dei suoni, un attimo dopo non c'è più nulla, solo nero.
Io nella testa ora avevo solo il blu del mare.
<So già la risposta ma mi piace sentirmelo dire. Avevo ragione?>
<Si>
<E ora ti senti meglio>
<Si>
<Gli asini volano?>
<No>
<Devi rispondere "si" se no non funziona. Te lo richiedo, gli asini volano?>
<Si>
<E le mucche respirano sott'acqua?>
<Si>
<Perfetto, ora continua a guardare il mare>
Poteva sembrare strano visto da fuori, ma io non sentivo più niente, ero totalmente in pace.
Non sapevo cosa mi avesse fatto, poco dopo mi risvegliò dal mio stato di "trans" e mi disse che era stato facile, che con altre persone non era riuscito così rapidamente.
Non tolse il braccio dalla mia spalla.
<Perché dovevo rispondere sempre "si"?> gli domandai incuriosito.
<Perché se tu non fossi stato libero dai tuoi pensieri, avresti smesso di guardare il mare, ti saresti girato verso di me e avresti chiesto subito una spiegazione>
<Ma non l'ho fatto>
<Hai messo da parte la tua razionalità, in quel momento nel tuo cervello non c'era nemmeno quella. Ora che sei "sveglio", com'è stato?>
<Indescrivibile>
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Parlami Di Te
FanfictionShailene ha sedici anni, vive in un paesino della California con il fratello minore e la madre che si fa in quattro per pagare le spese e mantenere i figli da quando il marito se n'è andato di casa senza dare più sue notizie. Il suo migliore amico...