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Robert

<Come hai imparato a fare una cosa del genere?>
<Mia nonna lo faceva spesso con me, ero un bambino un po' movimentato e lei trovava sempre il modo di farmi stare calmo>
<Doveva essere una persona meravigliosa>
<Lo era, ma lo è ancora, qui dentro> disse indicandosi il petto.
<Sai, a prima vista sembri un duro senza sentimenti, conoscendoti sei totalmente diverso>
<E tu a prima vista non sembri affatto bisessuale, sei sicuro di esserlo?>
<Dipende dai giorni>
<Oggi da che lato della bilancia sei?>
<Dal tuo>
<E se dovessi per forza scegliere ora per tutta la vita>
<Dal tuo>
Sorrise.
<Che stai facendo? Mi spegni di nuovo il cervello?>
<No, perché?>
<Perché non ho riflettuto prima di risponderti, non è da me>
<E questo è da te?>
Avvicinò la faccia alla mia.
Sapevo che sarebbe successo, dentro di me lo speravo tantissimo.
Non esitai ad accettare quel bacio, e di nuovo non pensai più a niente, almeno finchè le sue labbra toccavano le mie.
Non mi aspettavo che con lui sarebbe stato così facile, ripeto, tutto di lui fa pensare al l'esatto contrario di quello che effettivamente è.
Non mi interessava il fatto che fossimo in un luogo pubblico e che da un momento all'altro sarei potuto essere scoperto, non che sia un crimine, ma sono sempre stato restio all'idea che si sapesse in giro.
Ripeto, non mi interessava essere in un luogo pubblico, io volevo solo una cosa: stare bene.
<Sai perché è stato così facile "ipnotizzarmi" prima?> dissi a bassa voce una volta che le nostre labbra si furono separate <Sono attratto fisicamente da te e solo il tuo braccio attorno alle mie spalle mi ha fatto perdere la lucidità>
<Quindi io ti piaccio>
<In realtà ho detto che mi attrai fisicamente>
<Che in teoria è la definizione di "mi piaci da morire">
<Cioè...>
<Robert, non sai mentire. Di' la verità e basta>
<Mi piaci da morire> mi arresi prima di baciarlo di nuovo.

Pranzammo in un fast food lì vicino, ci raccontammo tante cose che erano successe da quando ci eravamo visti l'ultima volta anni prima.
Stare con lui mi fece bene, dimenticai la rabbia verso Ann, la cotta per Theo e tutto il resto dei problemi che mi mettevo in testa da solo.
Shailene mi ha sempre detto che l'unica cosa che mi contraddistingue dai ragazzi eterosessuali è il mio modo di pensare e farmi mille problemi come fanno le donne.
Ogni tanto tirava fuori la frase "Ma quanti problemi ti fai? Mi sembra di parlare con me stessa!".
<Mi prometti una cosa?> disse mentre mi riaccompagnava verso casa.
<Sentiamo>
<Prometti di fare pace con tua madre?>
<Non so se è una promessa che posso mantenere>
<La manterrai per me. Prometti o no?>
<Promesso>
<Molto bene, ti chiamo domattina> disse voltandosi.
<Ciao>
Feci in tempo a fare un paio di passi prima che mi afferrasse un braccio.
<Che c'è?>
<Pensavi che me ne sarei andato senza un bacio?>
Sorrisi accontentandolo.

La mia testa tornò a riempirsi di inutili pensieri mentre entravo nel vialetto di casa ripetendomi l'ennesima volta il discorso che avrei fatto ad Ann.
Entrai in casa facendo un lungo e profondo respiro per calmarmi.
<Robert, mio Dio sei tornato!> strillò Ann.
<Vuoi parlare? Parliamo> le dissi col tono di voce più apatico che riuscii a tirar fuori.
Andammo a chiamare anche mio padre la mia vera madre, ci chiudemmo in una stanza a caso e pretesi la versione di tutti e tre. Ascoltai per tre volte la stessa storia, ogni volta la versione cambiava un po', e ogni volta che si arrivava al punto in cui Bridget, mia madre, mi dava in adozione ad Ann pensavo: "quante minchiate!".
Decisi che ne avevo abbastanza di questa storia, dissi a Bridget che avrei continuato a chiamarla "zia" e a percepirla come tale.
Guardai mio padre con una punta di disprezzo per aver fatto un enorme casino ed essere stato un fidanzato di merda a quei tempi.
Guardai Ann con ancora più disprezzo.
<Tu per me sarai solo "Ann", ma litigare è una delle cose che mi fa più schifo in assoluto, quindi ti perdonerò>
Cominciò a piangere a dirotto e decisi che vederla piangere mi dava davvero fastidio anche se ero ancora arrabbiato con lei.
Allora uscii dalla stanza dicendo: <Voglio che questa storia finisca qui e che non se ne parli mai più>.

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