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Shailene

Incredibile. La sola ragione di litigio tra me e Theo si era appena palesata alle mie spalle.
Avrò fatto qualcosa di male e il karma mi sta punendo. pensai.
Mi girai lentamente sperando fino all'ultimo di essermi sbagliata e aver avuto un'allucinazione.
<E questo qui chi è?> chiese dopo aver sputato per terra dalla gomma da masticare con una smorfia di sdegno dipinta sul volto.
<Non ti riguarda> risposi seccata.
Abbassò un po' la musica e guardò Theo che era rimasto paralizzato.
Perfetto, il mio "supereroe dall'accento inglese" era appena stato traumatizzato dall'improvvisa apparizione del mio violento ex ragazzo.
<Ah ho capito chi sei, quel coglione che crede di potersi prendere la mia ragazza e di potermi minacciare>
<Non sono la tua ragazza>
<Invece si, puttana>
<COSA?! RIPETILO E IO TI...> reagì Theo uscendo dal coma.
In questo tipo di situazioni si hanno davanti due possibilità: uno, cercare di arginare il problema a proprio rischio e pericolo; due, scappare dal problema.
Non ebbi molto tempo per pensare, ma ormai mi parve chiaro che per l'opzione numero due era troppo tardi.
Rimaneva la numero uno, ma come migliorare una situazione già degenerata a tal punto?
<Theo calmati> gli dissi.
<Hai sentito cosa ti ha detto?>
Guardai Luke dritto negli occhi con lo sguardo più accigliato che potevo.
<Luke sparisci>
<Credi che io me ne vada solo perché tu me lo ordini?>
<Credo che te ne andrai nonappena chiamerò la polizia> rispose Theo estraendo il telefono dalla tasca.
<Non lo farai>
<Invece lo faccio>
DUE BAMBINI DELL'ASILO. Pensai roteando gli occhi mentre i due continuavano a offendersi.
Quando Luke, che era mancino, chiuse la mano sinistra a pugno decisi che avevo aspettato troppo.
Tuttavia aspettai ancora, finché quel pugno fu sul momento di infrangersi sul naso di Theo.
Allora tirai fuori un coltello.
Aspettate, ora vi spiego. Non sono un'assassina. Nè una persona violenta.
Odiavo dover andare in giro con un oggetto del genere. Odiavo persino possederlo.
Ma in qualche modo dovrò pur difendermi, no?
Porto sempre con me un coltellino, sapevo che probabilmente anche Luke ne possedeva uno, forse anche di più, ma in quel momento non se lo sarebbe mai aspettato che io facessi una mossa del genere.
Luke distese la mano sinistra e la alzò in aria con un'espressione incredula. In altre circostanze gli avrei scattato una foto.
Theo smise di parlare e disse solo: <Merda>.
Rivolsi la lama in direzione del mio violento ex ragazzo.
<Credo che ora te ne andrai, se non vuoi una lama piantata dove non batte il sole>
Odiavo possedere un coltello, ma ero così...potente? O forse ero solo molto arrabbiata. O spaventata.
<Andiamocene> disse l'amico di Luke tirandolo per un'avambraccio, mentre lui era ancora basito.
<Shai, Shai, dammi quel coltello> disse Theo prendendomi lentamente il pericoloso oggetto.
Se lo mise in tasca e poi mi prese le mani guardandomi negli occhi.
<Calmati, è andato via>
Inutile dire che tutta la rabbia che mi aveva fatto perdere la testa qualche secondo prima non accennò ad andarsene.
<Respira>
<Dai non piangere>
Piangere?
Non mi ero accorta di star piangendo, mi toccai una guancia.
Si, stavo piangendo.
<Calmati> disse di nuovo prima di abbracciarmi con tutta la forza che aveva.
Quell'abbraccio quasi mi fece venire la claustrofobia.
<Mi dispiace aver fatto una cosa così orribile> dissi sul suo petto.
<Almeno ha funzionato>
Decidemmo di tornarcene a casa, tutte le emozioni e l'adrenalina che avevo provato durante la giornata avevano esaurito tutte le mie forze, quindi mi addormentai appena toccai la superficie morbida del letto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 19, 2018 ⏰

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