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Theo

Mi fece piacere rivedere Kate, è stata la mia prima ragazza ai tempi della scuola media, ma non sopportavo il modo in cui si comportava.
Detto molto sinceramente, potrebbe benissimo essere scambiata per una prostituta, da come si atteggia e come si veste. E poi c'è l'ho con lei da quando mi ha lasciato e fatto soffrire per mesi.
Diedi una veloce occhiata a Shai, era gelosa, si vedeva parecchio.
È una cosa che mi fa impazzire, in senso buono, adoro il fatto che non sappia nascondere il proprio stato d'animo, le proprie emozioni.  È trasparente come l'aria.
Avevo ancora il braccio attorno alle sue spalle, strisciai sulla panchina in modo da arrivare ancora più vicino a lei ma senza farmi notare dagli altri.
Misi il palmo della mano sulla sua spalla e la strinsi leggermente. Come se volessi dirle "non preoccuparti".
Capii che aveva ricevuto il segnale quando si girò verso di me e sorrise timidamente guardando in basso.
<Theo, sei libero stasera?> mi chiese Kate guardando prima me e poi Shailene.
<No, sono impegnato>
<Che devi fare?>
<Vedi questa ragazza seduta a fianco a me? Ecco, ho intenzione di passare con lei questa sera, domani sera, e anche la sera dopo>
<Ma è tua cugina, puoi vederla spesso. Non ti andrebbe di uscire con me che non vedi da molto?>
<Io ho voglia di stare con chi mi fa divertire, e tu, Kate, non mi fai divertire>
<Si che ci divertiamo, ti ricordi quando stavamo insieme? Sono stata la tua prima volta in tutto, mi sembrava ti divertissi parecchio>
<All'epoca avevo tredici anni, ero stupido e ingenuo. E poi preferisco mille volte passare la serata con mia cugina piuttosto che passarla a letto con te e i tuoi mille altri ragazzi>
A Shai scappò una risatina silenziosa.  Kate ci guardò in cagnesco e girò i tacchi stizzita.
Non è abituata ad essere rifiutata.
Qualcuno dei miei amici la seguì quasi sbavando, Robert fu tentato di fare lo stesso.
<Rob, è una stronza, resta qui> gli dissi. 
Decisi che era meglio tornare in Hotel e chiarire la cosa con Shai.
Salutai Nathan, Joey, Alan e Max che erano intelligentemente rimasti con noi anche dopo la teatrale uscita di scena di Kate.
Sulla via di casa tacemmo tutti e tre.
In ascensore fu Robert il primo a rompere il silenzio: <VOI DUE. PERCHÉ NON ME LO AVETE DETTO?!>
Sembrava piuttosto offeso.
<Detto cosa?>
<Non fare l'innocente, Theo. Voi due state insieme, si vede benissimo>
<Okay, ci hai beccati> ammise Shai.
<Da quanto?>
<Più o meno cinque ore>
Robert sorrise, poi guardò Shai.
<Avevo ragione. Tu avevi torto. Lui ti ama. Tu lo ami. ODDIO, FINALMENTE L'AVETE CAPITO!>
<Sei fuori di testa? Non urlare!> lo riprese Shai.
<Rob, prometti di non raccontarlo in giro?>
<Promesso. Giuro. Su tutto quello che vuoi. Vi ho visti bene insieme sin da subito>
<Okay, avevi ragione, contento?> gli dissi nella speranza di farlo tacere.
<Non potrei essere più soddisfatto. Piuttosto, quella tua amica...>
<Kate?>
<Si, lei>
<Non considerarla neanche, conosco tante ragazze qui molto più gentili e simpatiche di lei. È solo una perdita di tempo, levatelo dalla testa> guardai Shai <Tu non preoccuparti di lei, non la sopporto neanche, non esserne gelosa>
<Non ero gelosa...>
<Si vedeva benissimo che lo eri> la prese in giro Robert.
<Scusa...>
<Non ti devi scusare, la tua reazione a quella gallina è normalissima. Voglio solo che tu non ti senta minacciata dal suo fisico troppo perfetto e il suo atteggiamento da perfetta gallina>
<Hai appena detto che è perfetta, più di una volta> rise Robert.
<Ma non chiudi mai quella bocca?>
<Mai>
<Va bene, cercherò di non essere gelosa>
Ed eccola di nuovo, cercava di mentire, di dire che non sarebbe stata più gelosa, e invece si vedeva benissimo che stava tramando qualunque cosa pur di tenermi lontano da lei.
Le presi la mano e la guardai sorridere subito dopo.
<Beh, piccioncini, immagino che abbiate voglia di stare un po' da soli adesso. Io torno nella hall, stamattina ho adocchiato una receptionist piuttosto giovane e carina> disse Robert con un sorrisetto malizioso sulle labbra prima di rientrare nell'ascensore e sparire dietro le porte automatiche.
Entrammo nella sua camera, mi chiusi la porta alle spalle mentre lei si dirigeva verso la finestra.
<C'è una bella vista da qui> disse poco dopo.
<Davvero?> mi avvicinai a lei, ma non troppo, per stare lontano dalla finestra.
<Si, non ti sei mai affacciato?>
<Non amo l'altezza>
<Giusto, è vero...>
<Però sono più tranquillo se sei qui con me> avvicinai la faccia al vetro gelato.
Si, siamo in alto. Molto in alto.
<Perché ti ostini a voler fare qualcosa di cui hai paura?>
<Non lo so, spero che la paura vada via>
<E hai avuto miglioramenti?>
<No, sempre uguale>
Mi ritrovai attaccato al suo dorso, respirando rivolto verso il suo collo , non so se sia stato io a spostarmi o lei, però era piacevole, stavo guardando giù, eppure ero calmo come se fossi stato al primo piano.
Profumava di lavanda, merito dello shampoo che Ann, mia madre, le aveva prestato e che io, lo ammetto, avevo "preso in prestito" prima di uscire mentre era distratta.
<Se io fossi un vampiro?> dissi senza smettere di respirare il suo profumo guardando nel vuoto.
<Cosa?>
<Se io volessi morderti il collo? In questa posizione saresti spacciata>
<Ma tu non sei un vampiro>
<Questo non esclude che io non stia morendo dalla voglia di baciarti il collo>
<Ma non lo stai facendo>
<Dovrei farlo?>
<Il fatto che io stia guardando fuori dalla finestra non esclude che io non desideri pazzamente un tuo bacio sul collo>
Sorrisi.
Le spostai qualche ciocca di capelli.
Distolsi lo sguardo dalla città fuori dalla finestra e chiusi gli occhi appoggiando le labbra al suo collo.
La pelle era morbida, liscia.
Decisi che un solo bacio non mi soddisfava e gliene diedi un secondo, un terzo, un quarto...

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