Capitolo 1.05

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Nel pomeriggio il campo da calcio venne invaso da una troupe di riprese che avrebbe dovuto registrare pubblicità promozionali con la nazionale. Sembrava che tutta la Spagna, improvvisamente, richiedesse solo loro sul mercato - gli eroi in maglietta e pantaloncini.

Victoria sedeva al suo solito posto, vicino alla panchina, e si guardava intorno osservando le risate e l'imbarazzo dei giocatori così forti in campo così timidi di fronte ad una telecamera. Le prove per recitare lo slogan della pubblicità erano disastrose, il discorso da fare di fronte al video non riusciva a nessuno tra risate e strafalcioni grammaticali dettati dall'ansia.

"Ti stai divertendo?" una voce si avvicinò a Victoria che subito voltò la testa guardando chi fosse.

Cesc, meglio conosciuto come "Fabregas", il migliore amico di Gerad e di tre quarti della nazionale. In effetti lui era il classico "migliore amico", simpatico, travolgente, divertente, ma anche timido, impacciato e - anche lui come Iker - un "buono", sempre vittima degli scherzi dei suoi compagni.

"Certo, siete davvero...una squadra particolare voi!"

"E lo dici dopo un solo giorno di lavoro, abbiamo battuto ogni record!" sorrise.

"Non voglio sapere cosa vedrò in questo mese se le premesse sono queste..."

"Oh beh non ti aspettare chissà cosa..noi siamo...spontanei. Mai vista una nazionale di calcio? E' inevitabile l'affiatamento."

"Ti confesso che prima di conoscere voi non avevo la minima idea di chi foste e di come mai foste così importanti per la Spagna." annuì Victoria incrociando le braccia.

"Davvero?" domandò il ragazzo sorpreso "nemmeno uno?"

"No, no ne conoscevo mezzo!" esclamò quasi divertita "adesso bene o male i nomi me li ricordo...però prima...non hai idea dell'ansia che mi avete provocato!"

"Noi?! Accidenti perdonaci..! In effetti non dev'essere facile una donna debole e indifesa in mezzo a ventitré uomini...così.." scherzò lui, teatrale.

"Oh non sono mica indifesa sai!" ribatté Victoria "Però devo dire che ora va meglio.."

"Mi fa piacere. Prima impari a conoscerci meglio stai credimi" sorrise lui. "Ah, e non ti preoccupare di Sergio, lui è un ragazzo straordinario ma prima ti deve conoscere."

"Non era l'animatore del gruppo?" domandò Victoria inclinando il capo.

"Sì, perché per noi è come un fratello...ma non sempre è così...dagli tempo."

Victoria lo guardò, infondo al campo, che rideva con Iker per l'ennesimo problema di fronte alle telecamere.

"Come vuole..." disse, tornando con lo sguardo su Cesc.

"A proposito, venerdì hai impegni?"

Victoria lo guardò perplessa. "No..non dovrei perché? Avete allenamento straordinario?"

"No no, per carità!" sorrise "abbiamo..una festa."

"Una festa??"

Tra le cose che aveva messo in conto per quel mese di reportage, le feste con i calciatori non c'erano affatto. Ne avrebbero dovuto esserci per quanto la riguardava.

"Sì, c'è un locale qui vicino...dove andiamo sempre a festeggiare prima del ritiro per la partita...è..un rito."

"Capisco. E io cosa c'entro?"

"Non devi vivere a contatto con noi tutto il mese? Beh non siamo solo allenamento sai" spiegò interessato "noi festeggiamo pure."

"Fantastico. Ma i festeggiamenti non rientrano nella mia tabella di marcia."

Trilogia con Sergio RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora