Capitolo 2.33

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Il giorno della finale di campionato era arrivata.

Il sole splendeva nel cielo, alto e fiero, illuminava Madrid con i suoi raggi. Sembrava che tutta la città si stesse preparando per il grande evento - si respirava l'aria dei Mondiali di Calcio, quella solidarietà tra tifosi, quell'amore per questo sport che si sente solamente quando tutti assieme si riuniscono di fronte al televisore uniti per una notte di fronte al grande spettacolo.

Quella mattina, Ines era arrivata a Madrid in poche ore e si era letteralmente trasferita con i gemelli a casa di Victoria. Tutto era pronto per la sfida al Santiago Bernabeu che avrebbe incoronato la regina del campionato spagnolo.

Era la prima partita che Ines e Victoria rivedevano insieme dopo tanto tempo, ed era anche la prima partita che vedevano Victoria e Carlos che sembravano emozionati.

"Guarda" fece Ines tirando fuori dalla borsa le due micro-magliette del Barça con il cognome del loro papà stampato sulla schiena.

"Oddio!! Ma sono adorabili!" sorrise Victoria prendendo quella di Victoria tra le mani.

"Non so dove Cesc le ha tirate fuori, ma sono bellissime..."

"Davvero! Anche se fossero bianche sarebbero bellissime" sorrise. "Ma meno male che c'ho pensato io!" e da dentro un sacchetto tirò fuori due magliette del Real Madrid con i nomi dei suoi nipotini.

Ines sgranò gli occhi sorpresa. "Oddio!!! Ma tu sei una donna fantastica!!!" esclamò entusiasta.

"Victoria Fabregas non può portare il mio nome e la maglietta del Barça." scherzò la cugina "Così nel caso tifassero Real Madrid com'è giusto che sia....puoi sempre mettergliele di nascosto da Cesc sia chiaro!"

Ines si lasciò cadere sul letto vicino a Victoria, ridendo.

Le due tornarono per un momento quindicenni quando entrambe in camera di una o dell'altra, si distendevano una vicino all'altra a parlare per ore e per ore guardando il soffitto cercando di lasciare problemi e vita quotidiana fuori da quello spazio ricavato solo per loro e per i loro pensieri.

"Ma ci pensi...stiamo andando alla partita a vedere i nostri mariti giocare..." sospirò Ines incredula.

"Chi l'avrebbe mai detto quando avevamo quindici anni!"

"E pensare che tu non sapevi nemmeno chi giocava in quale squadra!!" esclamò ridendo Ines che invece era sempre stata appassionata di calcio assieme a suo padre.

"Se ce l'avessero raccontato dieci anni fa non ci avremmo mai creduto probabilmente."

"E invece..." fece di nuovo Ines prendendo la mano della cugina "tu ti sei sposata, hai avuto una figlia bellissima..e hai un marito fantastico. Io mi sono sposata, ho due gemelli meravigliosi e un marito straordinario."

"E vivi a Barcellona."

"Odiavo Barcellona." scherzò Ines "ricordi quando andavo a Pasqua da mia zia a Barcellona??"

"E quando parlavano quella lingua strana" rise Victoria al suono dei suoi ricordi che lentamente affioravano "e nessuna dei due capiva cosa stavano dicendo!"

"Oh ho migliorato il mio catalano sai?? Sono molto brava adesso so dire...per favore, grazie, prego e...ragazzi!"

"Perché sai dire "ragazzi"??" rise Victoria divertita dall'entusiasmo di Ines.

"Perché una trasmissione che guardo sempre il mercoledì sera dicono "Ragazzi" e io ho imparato a dirlo!!"

Le due scoppiarono a ridere. "Era da tanto che non sentivo le tue cazzate Ines"

Trilogia con Sergio RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora