Capitolo 3.17

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Da quando Victoria aveva dato la notizia della sua decisione a Ines, la ragazza era andata a dormire smettendo di parlarle. Non aveva risposto nulla, non aveva detto niente, troppo sconvolta da ciò che aveva a suo avviso frettolosamente deciso Victoria.

Tuttavia la ragazza era sicura. Non aveva senso rimanere sposata con un uomo che era evidente non la amava e che l'aveva tradita. Avrebbero forse avuto la custodia congiunta dei figli, avrebbe potuto ricominciare da capo e non avere problemi a rifarsi una vita.

Quell'incontro con Javier aveva sempre di più rafforzato la sua posizione. Javier era un uomo affascinante e brillante e anche se lei non aveva nessuna intenzione di frequentarlo, avrebbe davvero voluto avere una persona accanto anche come amico, come lui. Aveva deciso, pensandoci tutta la notte, di chiamarlo, di bere un caffé con lui di parlare un po' tanto per sondare il terreno. Non aveva intenzione di coltivare nient'altro che un'amicizia, ovviamente, ma non voleva che il suo matrimonio ormai alla sua conclusione limitasse la sua vita e fosse un fantasma su di essa. Se un giorno, in un futuro, avrebbe voluto frequentarlo e magari mettersi con lui e ricambiare quell'affetto che Javier sembrava nutrire nei suoi confronti avrebbe potuto farlo liberamente, e non infedelmente come aveva fatto Sergio.

Era il primo giorno di Dicembre, quel giorno, quando Victoria portati i bambini a scuola al solito orario aveva girato la macchina dirigendosi allo studio di avvocati nel quartiere latino.

Era salita per le scale di un palazzo del tardo ottocento, scalini stretti e ripidi che portavano ad una porta di legno. Lesse i nomi degli avvocati in una lista incisa sull'ottone della scritta in cima alla porta. Gutiérrez - Ramiro - Cruz - San Rìo.

"Ramiro..." balbettò a bassa voce, come se quel nome le suonasse familiare. Non sapeva ancora a che avvocato si sarebbe dovuta affidare eppure quel cognome l'aveva colpita per qualcosa motivo.

Suonò il campanello, la segretaria le aprì rapidamente sorridendole.

"Buongiorno, mi dica."

"Salve, sono Victoria Ram.....Sanz" si corresse, troppo abituata ormai a presentarsi così "Victoria Sanz" precisò "..Sono qui per un colloquio con un avvocato per..una causa di divorzio."

Quando lo disse, inspiegabilmente, un brivido la scosse da capo a piedi. Ci aveva pensato per tutte quelle settimane che le erano sembrate infinite ed era la scelta giusta da fare, invece lì, di fronte alla porta dell'ufficio legale, le sembrava la scelta più sbagliata.

Non si fece vincere dal lato emotivo che in quel momento ebbe il sopravvento, ed entrò seguendo la segretaria fino ad una porta sopra la quale c'era un nome.

M. Ramiro.

"L'avvocato Ramiro la riceverà a minuti" sorrise gentile prima di tornare alla sua cattedra in entrata.

Victoria si guardò intorno, fissando il nome. M. Ramiro....M. Ramiro..... ci pensò ma senza trovare risposta.

La risposta la ebbe solo quando la porta si aprì e di fronte a sé si trovò davanti due occhi familiari e un sorriso che la scaraventò improvvisamente indietro in un tempo che sembrava aver dimenticato.

"Monica?!?" esclamò sgranando gli occhi.

"Victoria!!!" fece lei allargando un sorriso enorme.

Monica. L'amica di infanzia di Sergio. La ragazza di Siviglia di cui lei era tremendamente gelosa. Quella di cui Sergio sembrava innamorato, quella che.....si fermò prima che il flusso dei ricordi la travolgesse facendola affogare.

"Ma sei qui a Madrid?!" esclamò.

Monica le sorrise abbracciandola. Era dal pranzo a casa dei genitori di Sergio che non la vedeva, anni e anni prima.

Trilogia con Sergio RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora