Capitolo 1.30

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Il pullman che li avrebbe portati in trasferta arrivò poco dopo. A bordo: Del Bosque, i tecnici, gli assistenti, i medici, lo staff. Tutte vecchie conoscenze felici di rivedere Victoria.

La ragazza venne risucchiata in un vortice di abbracci e strette di mano tanto da non accorgersi che mentre i giocatori caricavano il pullman con i loro trolley e le loro valige, Sergio si era accorto della sua presenza.

"Signorina Sanz che piacere riaverla qui! Com'è cambiata.." commentò Del Bosque stranamente sorridente.

"Sì. In effetti ho apportato un po' di cambiamenti."

"Lo vedo, è...diversa da come me la ricordavo."

Victoria non capiva se stesse parlando dei suoi capelli e degli occhiali da vista che indossava, o di un cambiamento particolare.

Senza vedere dove fosse Sergio né gli altri, salì posizionandosi infondo al pullman, in silenzio con il suo blocchetto - un ritorno al passato, cominciato con gli scherzi e le risate dei ragazzi più spumeggianti che mai.

Un silenzio unico proveniva invece da qualche fila più avanti di dove si era posizionata la ragazza che da lì, li poteva vedere tutti. Sergio con le cuffie alle orecchie ascoltava la sua inseparabile musica con la testa appoggiata al finestrino.

Pepe animava come al solito, Cesc e Piqué giocavano picchiandosi tra di loro, Iker scherzava con Andres e con Puyol. Solo Sergio era serio. Era seduto da solo, con il suo zaino posato sul posto vicino al suo.

Lo guardò, in silenzio, pensando tra sé e sé. Il cuore sempre più veloce nel petto.

Chissà che canzone ascolta.. si disse. Provò ad indovinarla dalla faccia ma era impassibile. Chiuse gli occhi, provava a dormire mentre Victoria provava a riflettere.

Le vennero in mente le parole di Ines "dai respiro al cuore". Magari quel reportage era l'aiuto dal destino, un messaggio divino. Scosse il capo e si rimise a scrivere sul blocchetto i primi appunti. Aveva già l'ispirazione per l'inizio del pezzo mentre l'autobus lentamente si addormentava in previsione del lungo viaggio che li aspettava.

La corriera si fermò frenando rumorosamente.

"Pausa" urlò un assistente alzandosi.

Si era fermata in mezzo a un parco al confine spagnolo. Mai visto prima.

Victoria si era tolta le cuffie del suo i pod con il quale si era isolata a scrivere e riscrivere per le prime quattro ore di viaggio.

Quando la corriera si era fermata, la squadra si era risvegliata cominciando a chiacchierare di nuovo e si era alzata facendo una gran confusione, mentre Del Bosque ordinava di scendere e camminare un po' nel parco per sgranchirsi prima di ripartire.

Sarebbero arrivati verso sera, un viaggio quasi interminabile ed erano solo a metà.

La squadra si era radunata nel prato lì vicino, Del Bosque li guardava sorridendo con le mani dietro la schiena accanto al tecnico e all'addetto stampa.

Victoria era stata l'ultima a scendere con gli occhi infastiditi dalla luce del sole alto nel cielo azzurro e le ossa doloranti.

"Ho visto che stavi già scrivendo sul tuo blocchetto.." le si affiancò Cesc camminando con lei per il parco.

"Ah sì.. poche cose..alcuni appunti che poi devo sviluppare..hai una vista da aquila Cesc!!"

"Eh ti stavo guardando prima..."

"Mi devo preoccupare?" sorrise.

"No no...stavo...ecco io mi chiedevo che è successo tra te e Sergio."

Trilogia con Sergio RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora