12.

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Dopo che Mason è letteralmente scappato via, decido di rispettare gli accordi che abbiamo preso e chiamo il New York Times.

Dopo chiederò spiegazioni a Rob per il comportamento sospetto del suo amico e se non vorrà parlare, lo torturerò fino a quando non aprirà bocca.

O puoi corromperlo con delle caramelle.

Cerco su Google il numero del giornale e una volta trovato chiamo.
"New York Times, sede principale, sono Susan, desidera?" chiede una voce annoiata.
"Salve, vorrei parlare con il responsabile della sezione 'Gossip on NY'" rispondo in modo cortese.
Sento sbuffare la donna per telefono "Signorina non abbiamo tempo da perdere, se lei è una delle cubiste nella foto scattata in quel 'localetto' non possiamo farci niente"
Ma per chi diavolo mi ha preso?! Devo sfruttare il mio nome, anche se è una cosa che non sopporto, a quanto pare è l'unico modo che ho per ottenere le cose.
"Senta sono Kimberly Bennet e devo assolutamente parlare con i responsabili di quella rubrica!" sbotto nervosa.
Il silenzio iniziale viene sostituito dal balbettio di quella segretaria da quattro soldi "Ehm...c-certo mis-s Bennet...un momento...m-mi scusi" roteo gli occhi. Ti pareva che finiva così.

Povera piccola che spera ancora in un mondo senza corruzione.

L'attesa dura pochi secondi e subito una voce maschile mi risponde. "Signorina Bennet sono Jerry Stevens, il direttore della rubrica, mi dica"
È una voce giovane, sicura e forte.
"Buongiorno, stamattina nella vostra rubrica è stato pubblicato un articolo con delle mie dichiarazioni, ma vorrei smentirle perchè infondate"
"Le dispiace raggiungerci in sede così ne parliamo meglio da vicino?" chiede dopo essersi schiarito la voce.
"Si, vabbene la raggiungo fra poco" dico chiudendo la chiamata.

Ma che palle, mo dobbiamo pure andare là.
Ma che ti lamenti se manco devi camminare?!
Mi lamento perchè dovrò subirmi tutti i tuoi sbuffi e le tue lamentele mentre camminerai.

Mi vesto velocemente e corro di sotto dove trovo Amber e Rob seduti vicino l'isola della cucina che fanno colazione. Sembrano abbastanza presi dalla conversazione che stanno facendo mentre mangiano tutte le schifezze possibili e non si accorgono neanche della mia presenza.

Mi schiarisco la voce e loro si voltano verso di me.
"Dove vai? Rincorri il cavaliere oscuro?" dice sghignazzando Rob.
"No" gli lancio un'occhiata di fuoco "Ho un appuntamento con il direttore della sezione gossip del New York Times"
Mi guardano entrambi con le fronti corrugate "E hai un appuntamento con lui perchè..." dice Amber incitandomi a continuare. Roteo gli occhi e spiego "Devo andare a rimangiare la mia dichiarazione di ieri sera riguardo i problemi intestinali di Mason"
Rob scoppia a ridere mentre Amber si lamenta "Oh ma andiamo perchè devi farlo? La tua vendetta è stata epica, non rovinarla!"
"In realtà non avevo motivo di vendicarmi con lui, a quanto pare non è stato lui a mettere le voci su noi due in giro"
La mia coinquilina si acciglia e rispondo alla domanda che sta per farmi "Non sappiamo chi è stato, anzi io non so chi è stato, ma Mason a quanto sembra sì" dico con un tono arrabbiato "e se lo sa Mason allora anche il suo migliore amico deve saperlo. Giusto Rob?" chiedo lanciandogli un'occhiata.
Il ragazzo alza le mani in segno di innocenza "Non so niente, lo giuro!"
Io e Amber lo fissiamo con gli occhi socchiusi, come se volessimo leggergli la mente "Smettetela di fissarmi così, pazze sclerotiche, o vi faccio rinchiudere in una clinica psichiatrica!" dice senza guardarci e mangiando caramelle.

Rob passione caramelle.

"Indagheremo..." dico in tono allusivo "Eccome se lo faremo..." continua Amber allo stesso modo.
Rob sbuffa e guardandomi mi dice "Ma tu non avevi un appuntamento?"
"Non mi sfuggi mangiatore di caramelle!" dico indicando i miei occhi e lui. Entrambi scoppiano a ridere mentre io mi allontano.

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