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È domenica pomeriggio, New York brulica di persone che si godono questo caldo sole settembrino e io e Jerry camminiamo verso il bar all'angolo della strada.

"Scusami se ci ho messo tanto, ma ho dovuto dare alcune indicazioni alla segretaria.." si scusa Jerry.

Ma perchè questo lavora anche la domenica?

"Non preoccuparti" gli dico sorridendo "ma come mai lavori di domenica?"

Copiona.

"Beh il nostro giornale è il più importante della città, quindi non esistono giorni festivi" mi spiega "e poi sono il direttore della sezione gossip, insomma la domenica pubblichiamo tutti gli scandali raccolti durante il weekend, dobbiamo per forza stare aperti!"

Effettivamente ha ragione.

"Ah capisco" rispondo imbarazzata. Era ovvia una risposta del genere, ma perchè mi fai dire domande stupide?

Io stavo solo riflettendo, chi ti ha detto di ascoltarmi?

Dopo la mia risposta cala un silenzio imbarazzante tra di noi, insomma che devo dire? Fortunatamente arriviamo al bar, e Jerry mi apre perfino la porta.

Che gentleman.

"Grazie" dico arrossendo. Ricevo un occhiolino come risposta.

Ma cos ha un tic?

"Vieni, sediamoci" Ci facciamo spazio tra i tavoli e ne troviamo uno libero proprio davanti alla grande vetrata che dà sulla strada.
Un cameriere si avvicina a noi per prendere le ordinazioni "Jerry!" esclama appena lo nota.
"Tom amico, da quanto tempo! Com è andata la vacanza?"

Un momento.. Tom...Jerry...no vabbè.
Io mi rifiuto.

Nel momento in cui noto la cosa scoppio in una grossa risata che richiama l'attenzione di mezzo locale. Bene. Figure di merda a go-go!

I due al mio tavolo mi guardano straniti, ma io continuo a ridere con le lacrime agli occhi.
"Ehm" inizia Jerry "tutto bene?"
Io cerco di rispondergli ma mi manca il fiato per quanto sto ridendo, quindi mi limito ad annuire con la testa. "D'accordo..." continua fissandomi "Prendiamo due caffè, ah e portaci anche una fetta di red velvet e torta al cioccolato. Per te va bene?"
Cerco di ricompormi, ma appena mi calmo scoppio di nuovo a ridere come una scema, quindi non mi resta che annuire di nuovo.

Poi questo prima ordina e poi chiede se va bene, mah.

Quando Tom si allontana dal tavolo continuando a fissarmi come se fossi un caso clinico finalmente mi riprendo. "Perdonami, è solo che..." il tempo di rifletterci e mi ritornano le lacrime "tu...e Tom...voi..." cerco di spiegare ma più ci penso più rido "...lascia perdere" concludo.

Ho vergogna per te.

Jerry prima mi guarda ancora stranito e poi ride anche lui "Non so cosa ti sia preso, ma ringrazio qualunque cosa ti abbia fatto ridere così perchè la tua risata è uno spettacolo" mi dice. Oddio ma allora veramente ci sta a provà?!

Ma sto provolone!

Arrossisco per le sue parole e abbasso lo sguardo, creando di nuovo un silenzio imbarazzante. Troppo imbarazzante. Odio queste situazioni del cavolo.
"Allora..." cerco di conversare "così giovane e hai già un lavoro importante. Complimenti!"
"Già, me lo dicono in molti, ma sai con tanto impegno e dedizione si può arrivare lontano. Certo è una strada tutta in salita, ma la scalata vale davvero la pena se è per realizzare un tuo sogno"
"Hai ragione, sei un bell'esempio" dico quasi ammaliata dalle sue parole. Insomma è davvero un esempio da seguire.

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