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Questo pomeriggio, dopo la scuola, ho appuntamento con i ragazzi di teatro. Per fortuna ci sono loro... Sono riuscita a stringere amicizia, anche se non con tutti... Il resto mi odia. E io so perché. È passata già una settimana e ci siamo visti quasi tutti i giorni dopo scuola, stiamo provando per lo spettacolo che si farà il giorno della consegna degli esami...
Lo ammetto: mi piace, ma ho paura. Stare al centro dell'attenzione, con tutta quella gente seduta che ti fissa e aspetta che tu dica la tua battuta. Il professore Benson mi ha detto che devo superare questa paura, altrimenti non riuscirò a concentrarmi il giorno che andremo in scena.
"Concentrati solo di te stessa. Fai finta che su quel palco ci sei solo tu, gli spettatori non ci sono, o se non ci riesci, immaginali nudi, o vestiti in un modo buffo." Mi ha detto così il primo giorno che abbiamo provato.
Da allora ci provo in continuazione.
Sono appena uscita di casa, e sto camminando a passo svelto per raggiungerli all'"Art Café Bar".
Ci ritroviamo sempre lì.
Quando entro, li vedo seduti in cerchio, parlano tra di loro e ridono.
Appena mi vedono, mi chiamano dicendomi di raggiungerli.
<< Hei bellissima... >> Walter è sempre il solito.
Alzo gli occhi sl cielo e ridacchio:
<< Adulatore... >>
Lui mi rivolge un sorriso innocente e dice: << Non sono un adulatore. Sei bella. Punto. >>
Inarco un sopracciglio, << Okay, grazie. >>
<< Cosa prendi Alexa? >> mi volto verso Terry che mi sta guardando e tiene una mano alzata. Sposto gli occhi da lei alla sua mano: << Giusto... Prendo un caffè macchiato. >>
Agita la mano e strilla: << Scusami! >> Un ragazzo con la divisa dell'Art Café Bar viene verso di noi.
Tra le mani stringe un taccuino e una penna. Ha un folto ciuffo biondo che gli ricade sulla fronte, la cravatta nera della divisa è tutta stropicciata, come se se la fosse allentata.
<< Prego, ditemi. Dovete ordinare? >> Dice gentilmente. La sua voce calda mi ricorda il ragazzo con cui mi sono scontrata la settimana scorsa. Ha una bella voce. Non l'ho più rivisto; mi chiedo cosa ci faceva nella scuola se non la frequenta...
<< Noi abbiamo già fatto. La nostra amica appena arrivata deve
ordinare. >>
Sobbalzo. "Amica"...
È tanto che non mi sento chiamare cosi; ne sono felice.
Il ragazzo sposta lo sguardo da Terry a me. << Dimmi... >> Dice con tono gentile.
<< Ehm... Un caffè macchiato,
grazie. >> dico mentre lui scrive sul taccuino e poi va via.
<< Tutto bene? >> Rebecca posa la mano sulla mia.
Annuisco e la ringrazio per il pensiero.

È stato un pomeriggio fantastico. Dopo esserci riuniti all'Art Bar Café, siamo andati a scuola e ci siamo chiusi in una classe qualunque per provare.
Le prove sono andate... Be'... Abbastanza bene.
Ho sbagliato parecchie battute, non riesco a memorizzarle. Devo esercitarmi di più. La mia memoria fa davvero schifo!
Adesso sono a casa e sono sdraiata sul mio letto, a pancia in giù, le gambe tirate su, incrociate dietro.
Leggo e rileggo il copione, poi lo ripeto in mente e poi ad alta voce.
<< Alexa? Cosa fai? >> mia nonna bussa alla porta della mia camera.
Mi volto e la vedo aprire ed entrare.
<< Mi sto esercitando nonna... Non riesco a tenere a mente delle battute. Ho bisogno di ripetere tanto, o non riuscirò a ricordarle. >> le spiego.
Lei annuisce e incrocia le braccia al petto.
<< Sono felice che tu stia dedicando al teatro. Sei sempre stata brava... E sono anche felice che ti trovi bene con i tuoi compagni di classe... >> dice, ma mi studia attentamente.
Con gli occhi fissi sul copione, sussurro un "Già..." poco convinto.
<< Tesoro... >> mi chiama.
<< Mmh...? >>
<< Io lo so. >> alzo gli occhi su di lei.
<< Cosa sai? >> chiedo.
<< La preside ha notato che passi molto tempo sola, e a pranzo vai negli spogliatoi della piscina. >>
Davvero?! Ma quella mi segue?
<< Perché mi hai mentito? >> sembra delusa. Non volevo mentirle, ma non volevo che sapesse... Tutti mi odiano. Tranne Walter, Rebecca, Terry e gli altri...
Loro sono gli unici ai quali non importa nulla del mio passato.
<< Mi dispiace nonna... Ma a scuola è tutto molto complicato. >>
<< Claire? >> un colpo al cuore.
Scuoto la testa e mi metto a sedere sul letto.
<< Claire mi odia. >> lei spalanca gli occhi del tutto sorpresa.
<< Cosa? Davvero? >> annuisco e abbasso gli occhi sulle pagine che tengo stretta tra le mani.
Si avvicina e si siede sul letto accanto a me. << Perché Claire ti odia? >>
Scuoto la testa: << Non lo so. A dire il vero... Non lo sa nemmeno lei. Non sa il perché ha iniziato ad odiarmi. >>
Mia nonna mi guarda sconcertata e sospira rumorosamente.
<< Mi odia per non averle detto nulla, ma non mi odia... >> almeno credo...
<< È solo arrabbiata. >>
<< Lo credo anche io. >>
<< Le passerà... >> cerca di convincermi.
Sospiro sconfitta: << Lo spero. >>
<< Connor? >>
Faccio spallucce e scuoto la testa:
<< Lo stesso. Lui mi tratta peggio di chiunque altro... >>
Mi carezza la guancia. << Ti va di mangiare qualcosa? >> chiede.
Sospiro e annuisco con un leggero cenno della testa.
<< Cosa preferisci? >>
Faccio spallucce. << Ho mangiato poco oggi... La pasta al formaggio. Ne ho così tanta voglia. >>
Mia nonna annuisce ed esce dalla mia camera, ma non prima di avermi abbracciata.
<< Tra un po' vieni... >> annuisco e la guardo uscire e chiudere la porta.
Sistemo i fogli del copione, e mi alzo posandoli sulla scrivania.
Prendo un elastico per capelli e li lego in una cosa di cavallo.
Prendo il cellulare e invio un messaggio a Terry: "Domani possiamo vederci?" Premo il tasto invio e metto il cellulare in tasca e raggiungo mia nonna in cucina.
<< Tesoro prendi la pasta, tra un po' posso buttarla, l'acqua bolle. >>
Annuisco e apro il mobile e prendo un pacco di pasta; una qualsiasi.
Il cellulare vibra nella tasca dei miei jeans e lo prendo: "Certo. Per cosa?"
È un messaggio di Terry.
"Volevo chiederti se ti andava di provare le battute con me."
Aspetto la risposta, che arriva subito.
"Sarebbe perfetto. Anche io voglio provare le battute."
Sorrido quando leggo il messaggio.
Dopo tanto tempo, è la prima a dirmi di voler passare tempo con me...
"A domani allora."

"A domani."
Rimetto il cellulare in tasca e mi siedo a tavola.
<< Il nonno a che ora torna? >> chiedo.
Mia nonna scola la pasta e si volta posando lo sguardo sull'orologio alla parete: << Dovrebbe essere qui a momenti. >>
Mi rabbuio. << Che ti succede
tesoro? >> il suo tono è preoccupato.
<< Ultimamente vedo il nonno molto stanco. Non credi stia lavorando un po' troppo? Dovrebbe essere in
pensione... >>
Annuisce: << Si, ma come potremmo andare avanti? Come potremmo pagare la tua scuola? >>
<< Nonna... >> mi interrompe.
<< Non dire che potresti anche rinunciare perché io non voglio. Tu devi studiare. >>
<< Posso aiutare. Posso trovarmi un lavoro. >>
Si, posso farlo. Voglio farlo.
Scuote la testa: << No. >>
<< Ma nonna! Voglio farlo... >>
Alza una mano, << Ne parleremo quando tuo nonno tornerà a casa. >>
Riempie il mio piatto di pasta e me lo posa davanti.
L'odore della pasta al formaggio invade le mie narici.
Do una forchettata e l'addento.
Dopo cena, mio nonno se ne sta seduto in salotto a guardare la TV. Mi avvicino a lui cautamente. So per certo che non sarà d'accordo con la mia idea di trovarmi un lavoro; ma adesso ho diciotto anni, posso decidere della mia vita.
Non appena mi trovo nel suo campo visivo, alza gli occhi su di me.
<< Alexa... >> sussurra.
È stremato, glielo si legge in volto.
<< Nonno... Ascolta... >> mi dondolo sui talloni e abbasso lo sguardo sui miei  piedi.
<< Liam... Alexa si è messa in testa che vuole mettersi a lavorare, dille anche tu che non è per niente una buona idea. >> esclama mia nonna.
<< Vuole lavorare, non vedo qual è il problema. Per me va bene. Brava tesoro. >> il suo tono è calmo e mi sorride dolcemente.
Mi precipito su di lui e lo abbraccio.
<< Alexa... >> Ride; hai il sorriso stampato sulle labbra.
<< Grazie! >> mi stringe forte e con l'altra mano mi carezza da sopra i capelli.
<< Liam... >> mia nonna borbotta. Non capisco perché non le piace la cosa che io voglia lavorare. Nessuno me lo ha imposto, sono io che voglio farlo.
Fatto sta che non mi importa, io domani dopo scuola, e dopo le prove, andrò in giro a cercare qualcosa...

Entro in camera e mi cambio per andare a dormire.
Prendo il cellulare e mando un messaggio a Terry: "Ci vediamo domani alle prove..."

"Si... A domani... Buonanotte."

"'Notte." Digito. Invio il messaggio e poi mi metto a letto.
Sotto le coperte, chiudo gli occhi, e mi addormento con il sorriso sulle labbra.

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora