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Quando mi sveglio, mi trovo stesa in un letto - che non è il mio - mezza nuda, e quando mi volto, trovo Blake accanto a me che mi fissa e mi sfiora i fianchi, mi guardo intorno e in effetti non siamo soli, con noi ci sono anche i suoi amici.
Scatto seduta sul letto coprendomi con le braccia il mio seno coperto solo dal reggiseno.
<< Cosa è successo? >> chiedo con un filo di voce e cercando di rimettere insieme i pezzi.
<< Ci siamo un po' divertiti. >>
Non appena pronuncia quelle parole, il mio cuore comincia a battere all'impazzata e vado nel panico.
<< Come divertiti? Cosa... Cosa abbiamo fatto? >>
Ridacchia: << Non lo immagini? >> dice indicando i suoi amici che continuando a dormire.
Spalanco gli occhi e mi alzo dal letto: << Blake, non ricordo niente, cosa è successo? >> chiedo ancora.
Perché non ricordo nulla? Certo.
Ho bevuto troppo e mi sono ubriacata al punto da non ricordare nulla.
<< Dove vai? >> chiede.
Mi sto già vestendo quando lui mi si avvicina e io indietreggio.
<< Non ti avvicinare. >> metto una mano avanti per tenerlo lontano.
Infilo la gonna: << Non ricordo nulla, ma tutto questo non sarebbe dovuto succedere. >>
Ridacchia: << Per così poco? >>
Lo guardo allibita: << Poco? Lo chiami poco questo? >> indico gli amici mezzi nudi.
<< Guarda che solo io ti ho scopata, loro ti hanno solo... >>
Strizzo gli occhi e lo interrompo.
Non voglio sentire altro.
<< Siamo stati insieme? >> chiedo.
Annuisce: << Come una volta, baby. Ma questa notte, è stato fantastico. Mi sei mancata. >> dice avvicinandosi e prendendomi per i fianchi.
Mi divincolo dal suo abbraccio e in fretta finisco di vestirmi.
<< Non doveva succedere. >> dico, ed esco dalla camera.
Oh cavolo! Ma tutto questo è successo a casa di Terry!
Esco di corsa e me ne torno a casa.
Quando prendo il cellulare, trovo nove chiamate di mia nonna e quindici di Ryan.
<< Ryan... >> sussurro. Dove sei quando ho bisogno di te?
Improvvisamente ricordo che lui c'era, mi diceva di andare via con lui, ma non gli ho dato ascolto.
Sono una stupida.
<< Alexa non farlo. >> Mi ha detto.
Io sono scoppiata a ridere in una risata nervosa: << Non dici sul serio. >>
<< Oh si invece. >>
Mi ha afferrata per un polso, ma io mi sono dimenata come una dannata riuscendomi a divincolare dalla sua presa.
L'ho spinto via e gli ho urlato in faccia: << Non mi devi toccare stronzo! >>
<< Tesoro! Allora? Vieni con
noi? >> Blake alle mie spalle ha attirato la mia attenzione; mi sono voltata verso Ryan, gli ho sorriso maliziosamente, e a un millimetro dalle sue labbra ho detto: << Tu non mi dici cosa devo fare. >> e sono andata via.
Ricordo solo questo, non ricordo prima cosa sia successo.
Cammino a passo svelto verso casa mia. Già so cosa mi aspetta ora che rientro a casa. Mia nonna sarà su tutte le furie. Ora è sicuro che non mi farà uscire più di casa fino a quando avrò vita.
E come non detto, non appena metto piede in casa, mia nonna mi si precipita contro.
<< Dove diamine sei stata signorina?! >> mi urla all'orecchio, quasi mi rompe i timpani.
<< Nonna... >> riesco a dire, perché mi interrompe.
<< Niente "nonna" >> scimmiotta.
<< Dove sei stata tutta la notte, e niente bugie. >> Incrocia le braccia al petto e sposta il peso da una gamba all'altra; sposto lo sguardo dal suo volto furioso al suo piede che picchietta nervosamente a terra.
<< Io... >>
<< La verità signorina, o non uscirai di casa. >> dice con tono severo.
Sospiro. Non posso dirle quello che è successo, anche perché non ricordo quasi niente. Come ho detto, ricordo solo quando Ryan ha cercato di convincermi ad andare via con lui, ma non ricordo nient'altro.
<< Nonna... >> comincio, e lei mi lancia un'occhiata torva.
Sospiro nervosamente.
<< Ti ho detto che andavo al compleanno di Reby, vero? >>
Ascolta senza aprire bocca, e il suo sguardo mi incute terrore, ma continuo.
<< Devo essermi dimenticata di dirti che rimanevo a dormire lì. >>
Sposta il peso da una gamba all'altra, ma sembra credermi.
<< Potevi mandarmi un messaggio. >>
Faccio spallucce: << Ma mi sono dimenticata... >>
Sospira portandosi le mani alle tempie.
<< Okay. >>
<< Mi dispiace. >> dico abbassando lo sguardo. Le ho appena mentito e non ho il coraggio di guardarla in volto.
<< Ti prego vai in camera tua e restaci per il resto della giornata. Non voglio che tu esca. Assolutamente. >>
Annuisco senza aprire bocca continuando a tenere la testa bassa.
Le ho mentito, ma sono anche disgustata. Di me stessa. Di quello che ho permesso di fare a Blake e ai suoi amici.
Non ricordo niente - per fortuna - ma di certo non sarà una cosa bella da ricordare, quindi va bene così. Non voglio ricordare nulla, assolutamente nulla.
Entro in camera in silenzio, chiudo la porta alle mie spalle e mi siedo sul letto. Sospiro profondamente.
I capelli mi ricadono sulla fronte, e me li porto indietro.
Prendo il cellulare dalla borsa e entro nei messaggi.
Scrivo il numero di Ryan e comincio a digitare il messaggio da inviare:
"Mi dispiace per ieri. Possiamo parlare?" Invio il messaggio e attendo nervosamente una sua risposta, che arriva solo pochi minuti dopo. Grazie al cielo non ha smesso di parlarmi.
"Voglio parlare con te. Vengo io."
Non appena leggo il messaggio, mi sento sollevata. Credevo di averlo perso, e non voglio.
Mi precipito in fretta in bagno per fare una doccia e cambiarmi di abiti.
Dopo la doccia, indosso un paio di jeans stretti e una felpa nera con il cappuccio, e indosso le All Star nere.
Faccio in tempo a mettere un po' di blush sulle guance e un po' di gloss, che sento il campanello suonare.
<< Chi è? >> Sento mia nonna chiedere tra se e se.
<< Nonna è Ryan, puoi aprire tu? >> dico a voce alta per farmi sentire.
Nel frattempo mi do una pettinata ai capelli, quando lo vedo arrivare e fermarsi sulla soglia della porta del bagno.
<< Ciao... >> mi volto verso lui preoccupata. Non so cosa voglia dirmi, e mi spaventa un po'.
<< Ciao... >> esita, ma poi mi abbraccia.
Ricambio il suo abbraccio e sorrido. Sospiro e poi sciolgo l'abbraccio.
<< Ryan, ricordo vagamente quello che è successo ieri, ma qualsiasi cosa io abbia fatto o detto, ero ubriaca e nulla vale. Non volevo farlo davvero. >>
Il suo sguardo improvvisamente si spegne.
Sembrava volesse dirmi qualcosa prima, ora non più.
<< Non ricordi proprio nulla? >> chiede poi.
Sospiro e mi guardo le mani: << Nulla. Proprio niente... >>
Restiamo qualche secondo in silenzio, poi continuo: << Ricordo solo quando mi hai chiesto di venire via con te e non ti ho dato ascolto. >>
Si rabbuia, sembra deluso.
<< Okay. >> dice, e farfuglia qualcos'altro che non riesco a capire perché lo ha detto a voce troppo bassa.
Lascio perdere e chiedo: << Di cosa volevi parlarmi? >>
Posa gli occhi su di me e dice che non era nulla di importante, che voleva solo accertarsi che stessi bene e che non importa se non gli ho dato ascolto, che sarà sempre mio amico e non mi abbandonerà mai.
Mi vengono le lacrime agli occhi e gli salto addosso. Lui mi tiene stretta e per poco non cadiamo.
Scoppiamo a ridere e poi sciogliamo l'abbraccio.
<< Sei l'amico migliore del mondo. >> dico e gli poso un bacio sulla guancia.
<< Ti va di andare a mangiare qualcosa? >> chiedo entusiasta.
Mi guarda in un modo strano, diverso dal solito, non saprei dire come, si gratta la nuca e poi con un sorrisetto, scuote la testa: << Ho da fare dopo. Ci vediamo domani? >>
Resto delusa, ma non lo do a vedere, annuisco e gli sorrido.
<< Si, domani. >>
Ricambia il mio sorriso e va via.
È stato strano, mi ha sollevato un po' su di morale sapere che tiene ancora a me, ma strano.
È arrivato ed è andato via nel giro di pochi minuti. Ha detto che aveva da fare, ma qualcosa mi dice che era solo una scusa.
Mi cambio, tanto è inutile restare vestita così scomoda, quindi indosso una tuta per casa. Mi metto a letto e porto le cuffiette alle orecchie e faccio partire la musica.
Non c'è modo migliore per passare il tempo...

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora