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<< Nonna io esco! Non torno tardi tranquilla. Prima di mezzanotte sono a casa! >> strillo per farmi sentire, e nel frattempo corro verso l'ingresso.
Aspetto tenendo la maniglia della porta tra le mani che mia nonna mi risponda, ma... Non risponde.
<< Nonna! >> strillo ancora.
Sbuffo. Com'è possibile che non mi senta.
<< Nonna! >>
Intanto il mio cellulare prende a squillare, lo prendo e rispondo a Ryan:
"Sono pronta. Dammi un minuto."

"Okay."

Riattacco, è sempre correndo vado alla ricerca di mia nonna.
<< Nonna! >> Guardo in camera da letto: vuota.
In cucina: vuota.
In soggiorno: vuota.
Ma dov'è?
Tutto questo gridare mi ha fatto venire sete, entro in cucina e prendo l'acqua dal frigorifero e me ne verso un po' nel bicchiere.
Quando sto per portarmi il bicchiere alle labbra, noto un bigliettino sul tavolo della cucina.
Mi avvicino, lo prendo e leggo:
"Dormivi e non ho voluto svegliarti. Sono uscita. Raggiungo tuo nonno sul posto di lavoro e poi andiamo in centro. Chiamami."
Già... Mi sono addormentata.
È che ho studiato così tanto, che ero stanchissima. Volevo anticiparmi qualche materia in modo da avere più tempo a disposizione.
Sento un clacson bussare. Sussulto per lo spavento - dato che ero immersa nei miei pensieri - e guardo l'orologio che porto al polso: segna le 19:47.
Cavolo Ryan! Avevo detto un minuto! Ne sono passati cinque. Quello mi ammazza se continuo a tardare.
Mi precipito fuori casa e lo raggiungo, e come ogni volta - ormai da due settimane - appena mi vede uscire di casa, allarga le braccia e dice: << Oh, finalmente la principessa ce l'ha
fatta! >>
Io gli lancio un'occhiata torva, ma poi scoppio a ridere.
Salgo in auto e spiego: << Cercavo mia nonna, ma ho appena scoperto che non era a casa, e non lo sapevo. >>
Si colta a guardarmi. << Com'è possibile che non lo sapevi? >>
Sospiro. << Oggi pomeriggio ho studiato molto ed ero stanca, così mi sono appisolata. >>
Scoppia a ridere. << Appisolata? Per non sentire tua nonna andare via, non direi appisolata, più che altro direi che sei caduta in un sonno profondo. >>
Mi volto di scatto nella sua direzione e gli faccio la linguaccia.
Scoppia di nuovo a ridere, poi sposta lo sguardo da me sulla strada e parte.
Nel frattempo chiamo mia nonna per avvisarla che sono uscita e che prima di mezzanotte sono a casa.
Quando arriviamo al bar, Roy, Lucas, Carl e Talia ci raggiungono.
<< Alexa! >> Roy mi corre incontro e mi abbraccia, io resto sorpresa per questo gesto inaspettato.
<< Ciao Roy. >> alla fine ricambio l'abbraccio.
<< Che fine hai fatto, non ti sei fatta più vedere. >>
Abbasso lo sguardo, poi lo sposto su Ryan che mi sta sorridendo.
<< Alexa ha avuto problemi a casa, per questo non è potuta uscire con noi. >>
Roy mi guarda e aspetta che dica qualcosa, ma io non apro bocca.
<< Tutto bene adesso? >> chiede.
Annuisco: << Tutto bene. >> gli sorrido timida.
<< Okay, adesso vieni. >> mi si avvicina e mi porta un braccio sulle spalle.
<< Dove? >>
<< Come dove? A ballare, no? >> interviene Talia.
Sussulto per ciò che ha appena detto, scuoto la testa: << No, io a ballare non ci vengo. >> incrocio le braccia al petto.
<< Perché no? >> piagnucola Ryan.
<< Non posso fare tardi, ho detto a mia nonna che sarei tornata prima della mezzanotte. >>
Annuisce: << Hai ragione, scusa. >>
Restiamo in silenzio per qualche minuto. Un silenzio che nessuno sa spezzare.
<< Dài, non facciamo tardi. >> cerca di convincermi.
Scuoto la testa: << No Ryan... Mi dispiace. >> abbasso gli occhi.
<< Ragazzi, scusate torno a casa, ci vediamo. >>
Sto per voltarmi e andare via, quando mi sento tirare delicatamente per un braccio: << No. Non andartene. >>
Mi volto, << Roy... >> sussurro.
Lo sorprendo a fissarmi le labbra.
Ryan mi aveva detto che Roy provava qualche interesse per me. Ma...
Io no. Per me è un amico. Nient'altro.
<< Ti accompagno io, dà, non andare via. Vieni con noi. Vieni a divertirti con noi! >> esclama.
<< Roy, se ha detto no, lasciala
stare. >> Ryan lo rimprovera.
Sorrido ai miei amici, li saluto, poi mi avvio verso casa, ma lungo la strada, penso di chiamate Walter per sapere cosa fanno.
"Signorina Collins..."
Ridacchio.

"Hei. Cosa fate?"

"Siamo tutti a casa mia, ci raggiungi? Potremmo ordinare da mangiare e magari potremmo provare qualche scena, ma soprattutto potremmo divertirci un mondo!" Esclama entusiasta.
Scoppio a ridere.
"Vi raggiungo. Aspettatemi."

Riattacco e a passo svelto mi dirigo verso casa di Walter.
Il mio cellulare prende a vibrare, lo prendo e leggo sullo schermo che mi è arrivato un messaggio di Ryan.
Faccio scorrere il dito sullo schermo per sbloccare il cellulare, e leggo:
"Devi spiegarmi perché te ne sei andata. Va tutto bene? Sei sicura che tu sia andata via per il semplice fatto che non puoi fare tardi?"
Alzo gli occhi al cielo. Sospiro e digito il messaggio da inviargli: "sto bene. Tranquillo. Non voglio che mia nonna si preoccupi."
Invio il messaggio e subito me ne arrivo un altro: "domani parliamo"
Sospiro. Dovevo trovarmi un amico proprio così insistente.
"Divertiti Ryan."

"Se ci sei tu mi diverto di più."

"No."

"Allora mi annoierò a morte."
Alzo gli occhi al cielo e sorrido.
"Ciao Ryan."

"Okay, ciao."
Metto il cellulare in tasca e mi incammino verso casa di Walter.
Sono tutti lì, passerò sicuramente una serata tranquilla, non come con Ryan e gli altri. In discoteca c'è pericolo. Tanto pericolo, per me ovviamente.
Quando arrivo sotto casa di Walter, suono al citofono.
Cavolo! Ogni volta resto sempre come una stupida a fissare queste splendide case. Le adoro.
<< Alexa! >> Terry mi salta addosso non appena varco la soglia di questa splendida casa.
Quasi cadiamo a terra.
<< Terry... >> ridacchio.
<< Entra. >> mi prende la mano e mi trascina dentro con sé.
<< Rebecca? >> chiedo non vedendola.
<< È al bagno. >>
Annuisco.
Entro in salotto seguita da Walter e Terry e ci sediamo sul divano.
<< Come la vuoi la pizza? >> chiede d'un tratto Walter.
<< Con i funghi. >>
<< Buona! Anche io la voglio così! >> Esclama Rebecca venendo verso di noi.
Mi alza e la saluto con un abbraccio.
<< Devi spiegarmi perché non ti stai facendo più vedere da un po'. >> mi rimprovera.
Abbasso lo sguardo.
<< Qualche ragazzo? >> chiede con un sorrisetto furbo.
<< No, Reby. Nessun ragazzo. >>
<< Cosa? Hei! Io sono il tuo ragazzo... >> frigna Walter alle mie spalle.
Mi volto e me lo ritrovo che mi fissa.
Scoppio a ridere: << Walter tu sei mio amico. >>
<< Te lo hanno mai detto che l'amicizia può diventare qualcos'altro? >> mi fa l'occhiolino.
<< Si, ma non nel nostro caso. >> ricambio l'occhiolino e lui mette il broncio.
<< Okay, ordiniamo le pizze. Muoio di fame. >> interviene Terry.
Vedo Walter prendere un foglio da un cassetto e digitare un numero - presumo sia di una pizzeria - e si porta il cellulare all'orecchio.
<< 'Sera. Vorremmo ordinare quattro pizze da consegnare. >> dice.
<< Si. Quattro. Due con i funghi. Una würstel e patatine e una margherita con salame. >>
Dice l'indirizzo e poi riattacca.
<< Tra mezz'ora arrivano. >> ci avvisa.
Annuiamo, poi chiede cosa vogliamo fare mentre aspettiamo.
<< Hai il karaoke! Voglio cantare! >> esclama Terry.
Walter si porta le mani tra i capelli e fa una smorfia di disapprovazione.
Scoppiamo tutti a ridere.
Okay, si prospetta una lunga serata... Di divertimento...

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