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È già passata una settimana, e la mia caviglia sembra stare molto meglio, per fortuna. Non sopporto più l'idea di fare scuola, casa, casa, scuola. Voglio uscire con i miei amici; anche se vengono a trovarmi quasi tutti i giorni, ma non è la stessa cosa di quando usciamo.
In più domani è il compleanno di Ryan, e devo stare bene.
Fortuna che me lo ha detto Camille! Fosse stato per Ryan, non mi avrebbe detto niente!
Il problema è che non so cosa regalargli!
Decido di chiamare Camille e di chiederle di accompagnarmi in giro per cercare qualcosa per Ryan.
"Non prendergli nulla. Io sono sicura che il regalo più bello che tu possa fargli, è essere presente alla sua festa."

Dice davvero? Ma no! Presentarmi a una festa senza regalo?! No.

"Camille ti prego dimmi cosa gli piace. Non posso venire alla festa senza un regalo."
La sento sospirare: "Ti ho già detto quale regalo potresti fargli"

Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
"Voglio comprargli qualcosa. Non se ne parla che mi presenti a mani vuote." Replico.

"Be', se vuoi davvero fargli un regalo, potresti regalargli un CD di musica." Dice.
Mi illumino: "Di chi?"

"Dei One Direction." La sento ridacchiare e non capisco cosa le prende.

Non appena sento questo nome, mi viene la nausea.
"One direction?" Dico disgustata.
Davvero Ryan ha questi pessimi gusti?
Camille scoppia a ridere dall'altra parte del cellulare.
"No. Tranquilla. A lui non piacciono i One Direction, ti stavo prendendo in giro!"
Sbuffo: "E cosa allora?" Frigno.

"Non ne ho idea. Non conosco così tanto mio fratello."

Cosa?! Ma cosa dice? Come non conosce tanto suo fratello?
Se non lo conosce lei, chi dovrebbe conoscerlo?

"Devo andare Alexa, ci sentiamo. Buona caccia al regalo!" Esclama divertita.
Non faccio in tempo a dire qualcosa che attacca.
I ragazzi forse sanno dirmi qualcosa.
Chiamo Lucas, e mi dice la stessa cosa che mi ha detto Camille: "Vieni alla festa. È il regalo più bello che potesse ricevere."
Uffa! Ma perché nessuno vuole aiutarmi? E perché tutti continuano a dire che il regalo più bello che Ryan possa ricevere è la mia presenza?!
E io che con i regali sono negata!
Decido di uscire e andare da Camille, chissà, magari riesco a convincerla ad aiutarmi; davvero non so come fare!
Mi vesto in fretta: indosso sei semplici jeans, una maglia a maniche lunghe con il collo alto - dato che oggi fa un po' freddo - e un paio di stivali di pelle.
Indosso il giubbotto ed esco di casa.
<< Nonna! Vado da Camille! Torno più tardi! >> dico alzando la voce per farmi sentire.
<< Va bene, ma non fare tardi! >>
La rassicuro che sarò a casa per ora di cena ed esco di casa.
Non appena metto piede fuori, comincio a tremare di freddo. Quando ha cominciato a fare così freddo?
Be', ma di cosa mi meraviglio? Siamo a metà ottobre, è ovvio che faccia freddo, no?
Mi porto le braccia al petto e cerco di riscaldarmi.
L'aria fredda mi gela la faccia, quel poco di vento che è uscito, mi scompiglia i capelli. Quasi non riesco a camminare per quanto sto gelando.
Ma com'è possibile che abbia iniziato così all'improvviso a fare così freddo?
A volte molte cose non puoi spiegartele; come non posso spiegarmi quello che sento ogni volta che Ryan mi sorride, o mi sta vicino.
Arrivo da Camille fredda come il ghiacciolo. Busso alla porta, e ad aprirmi è la madre, Jenny.
Mi sorride appena: << Entra Alexa... >> è un tipo sempre serio, mi chiedo se provi gioia di tanto in tanto.
Per fortuna che Camille e Ryan solo il contrario, l'esatto contrario.
Il padre invece ancora non l'ho conosciuto. Camille dice che è sempre fuori per lavoro.
Mi chiedo che lavoro faccia; e solo ora mi rendo conto di non averglielo mai domandato.
<< Grazie signora Wilson. >> entro e vedo Camille corrermi incontro.
<< Stronzetta! Non mi hai detto che saresti passata. >>
Incrocio le braccia al petto e le lancio un'occhiataccia.
<< Perché so che se te lo avessi detto, ti saresti inventata qualsiasi scusa per non farmi venire. >> dico.
Scuote la testa: << Non è vero! >> esclama.
<< Devi aiutarmi con il regalo per Ryan. >> la guardo attentamente aspettando che risponda.
Ridacchia: << Okay, forse hai ragione. >>
Sospiro e le lancio un'altra occhiataccia.
<< Sul serio Camille devi aiutarmi. >> mi avvicino a lei.
La sto supplicando di aiutarmi, e lei mi guarda con il sorriso sotto i baffi.
<< Vieni. >> mi prende per mano e mi porta nella camera di Ryan.
No! Aspetta! Cosa fa!
<< Entra e dai un'occhiata. >> mi fa entrare, poi chiude la porta lasciandomi sola.
Il cuore comincia a battermi all'impazzata. Queste cose mi mettono ansia; non mi piace curiosare nelle cose degli altri. Come si dice: non fare quello che non vorresti essere fatto a te.
Be', io non vorrei che qualcuno si mettesse a curiosare tra le mie cose, e lo stesso non voglio farlo io.
Quindi... Mi sistemo i capelli che avevo appiccicati alla faccia ed esco dalla camera. Chiudo la porta, e d'un tratto una voce mi fa sussultare.
<< R-Ryan! >> vado nel panico.
Resto immobile incapace di muovermi, incapace di dire qualcosa, incapace di pensare a cosa dirgli. Incapace di fare qualsiasi cosa. L'unica cosa che riesco a pensare è quello che ora può pensare Ryan di me.
Penserà che sono una stupida
ragazzina che passa il tempo a curiosare tra le cose degli altri.
<< Cosa fai qui? >> mi guarda confuso.
Resto a guardarlo senza sapere cosa dirgli; poi però, grazie al cielo, Camille mi raggiunge: << Alexa! Vieni, devo farti vedere un vestito bellissimo! >> mi tira per un braccio portandomi con se in camera sua.
Chiude la porta e scoppia a ridere portandosi le mani alla bocca.
Incrocio le braccia al petto e sposto il peso da una gamba all'altra, e la guardo di traverso.
<< Ti rendi conto in che guaio mi hai cacciato? >> dico acida.
Camille alza le mani in segno di resa: << Hai ragione, scusa! >>
Sbuffo: << Adesso chissà cosa penserà di me! >>
La osservo pensarci su, poi
dice: << Non pensa niente. Te lo posso assicurare... >>
Aggrotto la fronte: << Camille, mi hai messo in un grosso guaio... >>
Camille fa spallucce: << Suvvia Alexa! In che guaio ti avrei messo? >>
<< Ryan ora penserà male di me! Penserà che sono un'impicciona, e non lo sono. >>
Camille scoppia a ridere e io mi irrito ancora di più.
<< Vaffanculo Camille! >> sbotto.
Le volto le spalle e faccio per andarmene, e prima di uscire dalla camera, Camille mi dice che le dispiace, che Ryan non penserebbe mai male di me, e aggiunge che qualsiasi cosa io gli regali, a lui piacerà di sicuro.
<< Ciao Camille. >> dico restando di spalle ed esco dalla camera e dalla casa.
Devo vedermela da sola.
Oggi passerò la giornata alla ricerca del regalo perfetto per Ryan.
Spero di riuscire a farmi venire in mente qualche idea...
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Eccomi con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia! Buona lettura ❤️

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