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"Sei pronta? Sono sotto casa tua"
Leggo il messaggio e sorrido.
"Dammi solo cinque minuti." Digito e invio.
"È da mezz'ora che mi chiedi di darti cinque minuti; direi che sono passati. Adesso scendi."
Scoppio a ridere, poi lascio il cellulare sul comodino accanto al mio letto e mi posiziono davanti allo specchio.
Per la serata ho deciso di indossare un semplice jeans scuro e una maglia con lo scollo a barca che mi lascia un po' le spalle scoperte, stivali neri lunghi con un po' di tacco.
Per il trucco ho pensato di mettere un po' di crema colorata, ombretto grigio sugli occhi, mascara, blush e un rossetto che va sul viola.
Pettino i capelli sciogliendo i nodi che mi si sono creati.
Che odio!
Mi guardo attentamente allo specchio e vedo se manca qualcosa.
Devo mettere una collana: Swarovski, la pietra nera è un triangolo - adoro Swarovski - e attorno piccoli brillanti.
Spruzzo un po' di profumo Dolce e Gabbana e posso dire di essere finalmente pronta.
"Adesso arrivo." Invio il messaggio e subito e Ryan risponde: "Era ora!"
Ridacchio ed esco dalla mia camera.
<< Nonna io vado. >> mi avvio alla porta.
<< Okay, non fare tardi e stai attenta. >> alzo gli occhi al cielo.
<< Si, nonna... >>
<< E dove vai? >> chiede ancora.
< Al bowling. >> spiego. Annuisce e mi avvio all'ingresso, apro la porta e quando sto per mettere piede fuori:
<< Con chi vai? >> mi blocco all'istante e mi volto di nuovo verso lei. Mi stavo proprio chiedendo perché non me lo avesse ancora chiesto.
<< Ryan e alcuni suoi amici. >>
Annuisce e mi sorride: << È un bravo ragazzo? Non lo conosco. Da quando lo conosci? >>
Oddio! Ma cos'è un interrogatorio?
<< Nonna l'ho appena conosciuto, ma è un bravo ragazzo ed è molto simpatico. Posso andare? Mi sta aspettando giù e non voglio farlo aspettare ancora. >>
<< Si, vai. Ci sentiamo più tardi. >>
Mi volto verso l'uscita e alzo gli occhi al cielo senza farmi vedere: << Ciao nonna... >>
Chiudo la porta alle mie spalle e raggiungo Ryan che mi sta aspettando poggiato alla macchina e le braccia incrociate al petto.
Non appena mi vede, si stacca dalla macchina e allarga le braccia: << Ah! Finalmente! >> esclama.
<< Ciao! >> scoppio a ridere.
<< Perché voi ragazze vi fate sempre aspettare? >>
Faccio spallucce: << Perché dobbiamo essere perfette. >> scherzo.
Sbuffa. << Si, ma così ci fate diventare vecchi! >> frigna.
<< Coraggio muoviamoci. >> mi avvicino alla macchina e apro la portiera.
<< Adesso devo muovermi io? Ti ho aspettato per quasi un'ora! >> spalanca gli occhi.
<< Esagerato! >> salgo in auto e lui al lato guida. Mette in moto e parte.
<< I miei amici sono già lì, manchiamo solo noi. >> dice tenendo gli occhi fissi sulla strada davanti a noi.
M'irrigidisco. Mi volto verso lui e dico: << Mi vergogno. >> confesso.
Lui si volta per un attimo verso me e sorride: << Non devi. I miei amici sono simpatici come me! >> fa l'occhiolino.
<< Ti fai i complimenti da solo? >> scherzo.
Inarca un sopracciglio: << Lo sono baby. >>
Gli do un leggero colpo sul braccio:
<< Non chiamarmi baby. >>
Si fa serio. << Dico davvero. Non devi vergognarti. Sono sicura che ti piaceranno, e poi scusa... Di me non ti vergogni, eppure non ci conosciamo affatto! >> mi fa notare.
È vero, però con lui mi sono sentita subito a mio agio.
<< Okay. >>
Stringe il volante tra le mani e all'incrocio svolta a destra, poi a sinistra ed entra in un parcheggio.
<< Siamo già arrivati? >> chiedo.
Annuisce. << Ma è vicino! Potevo anche venire a piedi! >>
Scuote la testa: << Hai questo vantaggio di avere un autista personale, e tu vuoi andare a piedi? Mi offendi così. >> si finge offeso.
Scoppio a ridere guardando la sua espressione buffa.
<< Non voglio che tu creda che approfitti. >>
<< Non l'ho mai pensato. E poi io mi sono offerta di passare a prenderti. >>
Abbasso gli occhi e mi guardo le mani: << Grazie. >>
<< Per cosa? >>
<< Sei così gentile con me. >>
<< Gli altri non lo sono? >>
La conversazione si sta facendo troppo pesante.
<< Non tutti. >>
Annuisce e sospira.
Scendiamo dall'auto e quando mi raggiunge camminando al mio fianco, mi posa affettuosamente una mano dietro la schiena.
<< Ciao ragazzi... >> Ryan saluta i suoi amici con una stretta di mano e un colpetto sulla spalla, poi abbraccia una ragazza.
<< Ciao Ryan. >> cinguetta.
Lui le sorride, poi si volta verso me,
<< Ragazzi, lei è Alexa, la mia nuova amica. >>
Tutti mi sorridono e si presentano.
Roy, Lucas, Carl e Talia.
<< Allora andiamo a divertirci
un po'? >> esclama Ryan e lo seguiamo.
<< Io voglio fare una partita a
bowling! >> dice Roy.
<< No a me non va! >> frigna Talia.
<< Ragazze potete fare quello che volete, noi giochiamo a bowling. >> Carl si avvicina a Talia e le poggia un braccio sulle spalle, e lei se lo scrolla di dosso.
<< Carl cosa dici? Dobbiamo stare tutti insieme, nessuno si divide. >> Ryan sembra piuttosto serio, e ho anche l'impressione che gli abbia dato fastidio quello che ha detto Carl.
<< Andiamo... Ragazze... Dovete giocare anche voi e non accetto un no come risposta.
Mi stringo nelle spalle. << Ryan... >> lo chiamo e lui subito mi viene vicino.
<< Dimmi... >>
<< Non posso fare tardi... Mia nonna si... >> scuote la testa interrompendomi: << Non preoccuparti. Quando devi andare ti accompagno. >> mi rassicura.
Annuisco e lo ringrazio.
<< Però adesso divertiamoci. Mi hai convinta. Voglio spaccarti la faccia. >> scherzo.
Spalanca gli occhi fingendosi impaurito. << Non mi spaccherai la faccia, sono un campione del
bowling... >> dice sicuro di se.
Gli do un leggero colpo sul braccio:
<< Stupido. Ti spaccherò comunque la faccia. >>
Scoppia a ridere: << Voglio proprio vedere. >>
Incrocio le braccia al petto, aggrotto la fronte e dico scherzosamente: << Tu guarda... >>
Scoppia di nuovo a ridere e io gli faccio la linguaccia.

<< Ryan... >> sussurro.
Si volta verso di me e poi mi si avvicina.
<< Devi tornare a casa? >>
Annuisco e mi rabbuio.
Prende la sua giacca e se la infila.
<< Okay, andiamo. >>
Sospiro: << Senti... Mi dispiace che tu debba lasciare i tuoi amici per accompagnare me a casa. Resta, io torno a piedi. >>
Ryan scatta immediatamente, scuote la testa: << Non ci penso nemmeno. Ti accompagno. >>
<< Ryan... Vieni, tocca a te. >>
Si volta verso Lucas che lo sta chiamando, guardo alle sue spalle Lucas che lo aspetta con una mano su un fianco e picchiettando il piede a terra.
<< Vai... Te l'ho detto. Torno a piedi. Casa mia è a due passi. Non è un problema. >> insisto.
Si fa avanti: << Ma... >>
<< Ryan! Vieni? >> adesso è Talia a chiamarlo.
<< Vai... >>
<< Allora? Ti muovi? >> Talia ci raggiunge. << Che succede? >> chiede.
<< Devo accompagnare Alexa a
casa. >> alzo gli occhi al cielo e sospiro.
Ha la testa dura!
<< No. Ho detto che posso andare a piedi. >> mi sto innervosendo. Il mio tono adesso è parecchio infastidito.
<< Ha detto che può andare a piedi. Lasciala andare. Vieni a giocare. Tocca a te tirare. >> poggia le braccia sulla sua spalla e gli sfiora i capelli.
La odio. Perché esistono queste gatte morte?
Ryan sospira e finalmente annuisce.
<< Ti ringrazio comunque, ma come ti ho detto, non voglio che tu lasci i tuoi amici per accompagnare me, quando poi casa mia è dietro l'angolo. >>
Annuisco.
<< Va bene. >> mi rivolge un sorriso.
<< Mi... Mi sono divertita Ryan. Grazie per essermi amico. >> dico sincera.
Da quando sono ritornata, è il primo a trattarmi bene.
<< Ciao. >> mi saluta e io ricambio con un cenno della mano.

Ritorno a casa allora in cui mia nonna mi aveva detto di rientrare.
<< Nonna... >> sussurro entrando in salotto. La trovi appisolata sul divano, con la guancia poggiata sul palmo della mano, e il telecomando della TV nell'altra.
Apre piano gli occhi e li alza su me:
<< Tesoro, sei tornata. >>
Annuisco. Le poso un bacio sulla guancia e dico.
<< Vado a dormire. >> mi avvio in camera mia.
<< Alexa. >> mi chiama e io mi volto.
<< Ti sei divertita? >> chiede.
Sorrido ripensando alla serata, abbasso gli occhi e mi guardo le mani, poi annuisco. << Molto. >> E mi chiudo in camera.
Sono ormai nel letto, quando il mio cellulare vibra; lo prendo e apro il messaggio che mi è appena arrivato.
"Sei a casa?" È Ryan.

"Si, sono sotto le coperte."

"Bene. Comunque volevo dirti che piaci molto ai miei amici. Domani ti va di uscire di nuovo con noi?"
Sorrido leggendo il messaggio.

"Domani si vede. Scusa Ryan, sono molto stanca. Vado a dormire. Buona notte."

"Notte."

Poso il cellulare sul comodino accanto al mio letto e toro le lenzuola fin sopra la testa. Chiudo gli occhi e aspetto che il sonno prenda il sopravvento su di me.
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Davvero... scusate il tremendo ritardo, ma sono stata parecchio  impegnata. Spero continuiate a leggere questa storia... buona lettura

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