16

2.9K 115 3
                                    

Sabato sera mi sono divertita tanto con Walter e le ragazze. Terry ha insistito così tanto che alla fine ha dovuto cedere è così abbiamo passato la serata a cantare, e naturalmente a mangiare le pizze. Purtroppo inizia un'altra settimana e devo alzarmi per andare a scuola, e devo farlo in fretta, dato che si sta facendo tardi e se non voglio rimanere fuori come l'altra volta, devo sbrigarmi.
Mi alzo dal letto e vado a chiudermi direttamente in bagno, mi sciacquo un po' il viso - per svegliarmi prima - e poi vado in cucina per fare colazione.
<< Buongiorno. >> saluto mia nonna che se ne sta seduta vicino alla tavola mentre fa colazione.
<< Buongiorno tesoro. >> mia nonna mi sorride. Mi avvicino al frigorifero, lo apro e prendo il latte; me ne verso un po' in una tazza e lo metto nel forno a microonde per riscaldarlo un po'.
<< Cosa avete fatto ieri? >> chiede.
Prendo una tovaglietta plastificata e la sistemo sul tavolo, poi prendo i miei biscotti preferiti: i Cookies. Nel frattempo il latte ha finito di riscaldarsi, lo prendo e lo poso sulla tovaglietta plastificata, poi mi siedo accanto a mia nonna e comincio a mangiare i miei biscotti preferiti e a bere il mio latte.
<< Sono stata con Terry in giro. >>
Annuisce. << Mi piace quella ragazza, e anche... Reb... Rebecca, giusto? >> chiede.
<< Si, Reby. Lei. Sono fantastiche. >> confermo.
<< E il tuo amico, Ryan. >>
Scuoto la testa. << Walter nonna. >>
Inarca un sopracciglio: << E Ryan? >>
Ryan fa parte di un altro gruppo di amici. Che tra l'altro non vedo da due giorni.
<< Non lo vedi più? Mi piace quel ragazzo. >>
Annuisco. << Nonna, devo andare a vestirmi o faccio tardi. >> finisco di bere il mio latte e mi alzo per andare via.
Non mi va di parlare di Ryan.
Da quando sabato sono andata via, non l'ho più sentito.
<< Tesoro? >> mi chiama mentre sto per andare via, mi volto nella sua direzione sorridendole: << Si, nonna? >>
<< Va tutto bene? >> chiede preoccupata.
Alzo gli occhi al cielo e sospiro:
<< Nonna, va tutto bene. >>
No, ho mentito. Cioè, va bene, con Walter, Terry e Reby, ma sono terrorizzata dall'idea che Ryan e gli altri del gruppo potrebbero scoprire quello che ho fatto. Cominceranno ad odiarmi e non vorranno più vedermi, lo so. E questo vale anche per Ryan.
Lui sarà il primo ad allontanarsi.
Entro in camera mia e mi preparo, poi vado in bagno a lavarmi i denti e il viso e a truccarmi un po'. Dopo essermi preparata, esco di casa.
<< Nonna, vado a scuola. Ci vediamo più tardi. >> l'avviso.
Mi carico la borsa in spalla e apro la porta d'ingresso ed esco.
<< Buona giornata tesoro. >>
Non appena chiudo la porta alle mie spalle, un'auto parcheggia proprio davanti casa mia.
Sospiro perché so benissimo a chi appartiene quella macchina.
<< Ryan... >> sibilo.
<< Alexa, ti do un passaggio? Passavo di qui e... >>
Incrocio le braccia al petto e lo guardo di traverso: << Passavi di qui eh? >>
Ha un sorrisetto, poi fa spallucce.
<< Non ti sei fatta più sentire. >> dice con finto rimprovero.
Mi stringo nelle spalle, << Scusa, è che ho passato la serata con Walter e le ragazze. >>
Improvvisamente sembra infastidirsi.
Incrocia le braccia al petto: << Walter... >> ripete il nome del mio amico.
<< Si... Lui. >>
Scuote la testa come per riprendersi:
<< Ti accompagno a scuola, vieni? >>
Guardo lui, poi l'auto alle sue spalle.
D'un tratto il mio sguardo si posa su Camille che sta seduta dietro; spalanco gli occhi e scuoto immediatamente la testa.
<< No! >> Esclamo.
<< Cosa? Perché? >> chiede confuso.
<< Ryan... >> esito. Mi stringo nelle spalle, guardo di nuovo l'auto dietro di lui, poi lui. << Non credo sia il caso. >>
Guarda anche lui in direzione dell'auto e poi si volta di nuovo verso me.
<< Camille? Mia sorella. È per lei, vero? >>
Abbasso gli occhi a terra.
<< Mi spieghi perché non... >> comincia, ma lo interrompo prima che mi chieda di spiegargli il perché non possiamo essere amiche, perché sinceramente non lo so nemmeno io. Anzi no, lo so. Claire. È lei. Chissà cosa le ha detto per portarla ad odiarmi così tanto.
<< Ryan no. Ti prego. Non... Chiedermi niente. Non voglio parlarne. >> dico seccata.
Annuisce e si scusa con me.
Mi prende la mano e mi tira po vicino a lui, << Allora, ti fai accompagnare? >> mi sorride.
Guardo Camille e non appena incrocio il suo sguardo, abbasso immediatamente gli occhi a terra.
<< Vieni. E se mia sorella ha qualcosa da ridire, può andarsene a piedi, perché tu sei mia amica, e lei non può decidere con chi posso essere amico. >> mi fa l'occhiolino e tenendomi la mano stretta, mi conduce alla macchina e mi fa salire.
<< Ciao. >> saluto Camille voltandomi indietro non appena entro in auto e Ryan chiude la portiera.
Non risponde, si limita a lanciarmi un'occhiataccia. Allora mi volto di nuovo e fisso la strada davanti a me.
Ryan entra in auto e si siede accanto a me al lato guida.
<< Camille, se non ti sta bene puoi scendere. >> dice brusco. Lei incrocia le braccia al petto e scuote la testa.
<< Parti e accompagnami a scuola. >>
<< Accompagno te e lei. >> indica me alla fine.
Sbuffa: << Si, come vuoi. >>
Ryan parte e in dieci minuti attivismo a scuola.
Camille scende dall'auto chiudendo alla fine la portiera dell'auto violentemente.
<< Le hai mai chiesto perché non ti parla? >> chiede stringendo lo sterzo tra le dita.
Mi guardo le mani, scuoto la testa:
<< Sinceramente non lo so. Lei non mi conosce. Ma la sua amica Claire si. >>
<< Claire? Quella carina? >> gli compare un sorrisetto sulle labbra e a me infastidisce questa sua reazione.
Incrocio le braccia al petto: << Si. Lei. >> rispondo infastidita.
<< Era mia amica. La mia migliore amica. Poi... >> Okay, basta Alexa. Stai parlando troppo.
Inarca un sopracciglio e mi incita a parlare: << Poi? Che è successo? Perché ha smesso di esserlo? >>
<< Ehm... Ecco, ha smesso di esserlo. Punto e basta. >> rispondo semplicemente.
Annuisce. << Be', è stata stupida. Perdere un'amica come te. >>
Si, dice così solo perché non sa cosa ho fatto... Se lo sapesse non la penserebbe più allo stesso modo.
<< Quindi Claire le ha fatto il lavaggio del cervello... >> continua il discorso di prima.
Faccio spallucce: << Se vuoi chiamarlo così... Si. Non mi ha permesso di avvicinarmi a tua sorella, me l'ha subito messa contro e Camille non si lascia avvicinare e non mi rivolge nemmeno la parola. >> confesso.
Non so perché, ma con Ryan sento che posso parlare di tutto. Anche del mio passato. Sopratutto di quello. Sento che di lui posso fidarmi; che sarebbe in grado di capirmi se solo gli spiegassi il motivo per il quale ho fatto quello che ho fatto.
<< Mmmh... >> mi guarda come se volesse studiarmi.
<< Okay. Io devo entrare o rischio di rimanere fuori. Ciao, e grazie per il passaggio. >>
Mi sorride: << Di niente. >>
Scendo dall'auto e mi avvio ai cancelli della scuola ed entro.
Vado all'armadietto per prendere i libri che mi servono per seguire la prima ora, e mi dirigo in classe; e non appena ci metto piede, Claire, vera e Camille mi lanciano un'occhiataccia.
Mi siedo al mio posto ignorando le loro provocazioni e sistemo la mia roba sul banco.
La professoressa di inglese ancora non è arrivata, quindi, l'oca regina con le sue servette si avvicina.
Poggia entrambe le mani sul mio banco, e si sporge in avanti per avere il viso vicino al mio.
<< Perché hai accettato il passaggio dal fratello di Camille? >> dice con tono minaccioso.
<< Perché è mio amico, e lui è venuto davanti casa mia, offrendomi un passaggio, ed è stato lui a insistere che io accettassi. >> dico usando il suo stesso tono. Non mi faccio mettere i piedi in testa da un'oca come lei. Non più.
<< Amico? Tu non hai amici. >> dice incredula.
Annuisco. << Si, invece. E sono i migliori che abbia mai avuto. >> dico con un sorrisetto malizioso.
Prendi questa pugnalata cara Claire.
Si raddrizza e si passa una mano tra i capelli rivolgendomi un'occhiataccia.
<< Convinta tu. >>
Scoppio a ridere: << Non devo convincermi, è così. Fattene una ragione. Non tutti stanno a quello che tu dici di fare. >>
<< Non sanno quello che hai fatto, ecco perché ti sono amici. >>
Rido ancora.
<< Su questo ti sbagli. >>
Incrocia le braccia al petto: << Quindi vorresti dirmi che quei tre amici idioti che ti ritrovi, sanno di quello che hai fatto in passato e continuano ad esserti amici? >>
Annuisco soddisfatta: << Esatto. Ci sei arrivata. >>
Mi lancia un'occhiata torva: << Non prendermi in giro stronzetta. >>
Inarco un sopracciglio, poi mi faccio seria: << Loro non mi giudicano, e li conosco da meno tempo... Loro non mi giudicano per quello che ho fatto, voi si. Eppure conoscete la mia storia, perché sono arrivata a fare quello che ho fatto. >>
Sospira infastidita.
<< Continuate a trattarmi male. E scusa se te lo dico; so che quello che sto per dirti ti darà fastidio: ma io continuo a volervi bene. Voi siete... >>
Alza una mano per interrompermi.
<< Stai zitta. Non mi devi parlare! >> sbraita.
Tutti i presenti della classe si voltano nella nostra direzione.
<< Ryan lo sa? >> cambia discorso.
<< Si. Lo sa. >> mento.
Non so come reagirebbe se solo lo scoprisse. Anche se so per certo che non farebbe alcuna differenza, però ho paura. Paura di perdere la sua amicizia.
Mi guarda in cagnesco e poi si allontana, seguita sempre dalle sue oche. Non appena si allontanano, caccio tutta l'aria che stavo trattenendo.
Cavolo... E se a Claire venisse la brillante idea di chiedere a Camille di chiedere a Ryan se sa di me quello che ancora non gli ho detto?
Non ci avevo pensato a questo. Preferirei venisse a saperlo da me piuttosto che da altri.

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora