59

1.9K 90 0
                                    

"Piccola mi manchi così tanto."

"Anche tu. Quando torni?"
Muoio dalla voglia di abbracciarlo.
Il solo sentire la sua voce al telefono mi fa battere forte il cuore nel petto.

"Credo dovrai aspettare ancora una settimana." Dice con voce bassa.

Spalanco gli occhi. È già passata una settimana? Cavolo come vola il tempo. Per fortuna, perché non vedo l'ora che ritorni il mio bel ragazzo. Se così posso definirlo. Non abbiamo avuto modo di parlare di questo, ma quando ritornerà sarà un argomento da affrontare.

"Alexa? Piccola. Ci sei?" La sua voce mi fa tornare alla realtà. Come vorrei sapere lui cosa pensa di noi.
Si, ci siamo baciati, ma questo non significa "stare insieme". Ci sentiamo. Ma lo facevamo già prima del bacio.
Il nomignolo! Quello potrebbe essere un capriccio che prima o poi gli passerà. Non so che pensare, per questo ho bisogno di sapere.
"S-Si, Ryan?"

"Stai bene?" Chiede preoccupato.

Annuisco mentre gli dico che sto bene.
Si, sto bene. Non è affatto così. Mi manca e vorrei stringermi a lui.

"Mi manchi Ryan. Mi manca il mio amico." Dico senza pensare.

"Amico? Mi consideri tuo amico?" Chiede sorpreso. Forse non è come credevo io; forse le cose sono esattamente come voglio.

"Non saprei." Cosa posso rispondergli, che non so se è il mio ragazzo o semplicemente un amico?

Lo sento ridacchiare: "Non devi. Non voglio. Non dopo quello che è successo tra noi."  Fa una breve pausa e poi riprende a parlare. "Non dopo quel bacio. Non credi?"

Il mio cuore che aveva ripreso a battere a un ritmo regolare ha accelerato di nuovo i battiti.
"Ryan, io non sapevo... C'è stato il bacio, e... E poi tu sei partito, e non abbiamo avuto modo di parlare. Io..."

"Non dobbiamo parlare di niente io e te. Ci siamo detti tutto quel giorno, non ricordi?" M'interrompe.
Sorrido al ricordo del giorno in cui sono andata a casa sua e ci siamo dichiarati a vicenda.
"Okay." Tirò un sospiro di sollievo.

Lo sento respirare attraverso il cellulare e mi sembra di averlo qui accanto a me. Mi sembra di sentire il suo fiato caldo sul mio viso.
"Come vorrei stringerti adesso tra le mie braccia, piccola."
Chiudo gli occhi e mi assaporo il dolce suono di quelle parole.

"Anche io. Mi manchi tanto."

"Anche tu."

<< Alexa! >> mia nonna rompe l'atmosfera che si era creata.
"Aspetta un attimo."

Sussulto sul letto mettendomi a sedere, poi faccio penzolare i piedi dal letto.
Scendo dal letto e mi avvicino la porta che apro e spalanco per uscire fuori.
<< Che c'è nonna?! >> strillo mentre la raggiungo in salotto. La trovo seduta sul divano a gambe incrociate, una tazza in mano e un sorriso stampato sulle labbra.
Solo dopo un po' mi accorgo della presenza di una donna. Non l'ho mai vista prima d'ora. Mi chiedo chi sarà.
<< Tesoro lei è Annabel. Era la migliore amica di tua madre. >> dice indicando la donna che se ne sta di spalle, ma poi si alza e si volta nella mia direzione. Mi guarda stupita, sorride e viene verso di me allargando le braccia, mi stringe a se.
<< Sei identica a lei. >> dice mentre mi stringe forte.
In imbarazzo, non sapendo che fare, le rivolgo un sorriso, poi le porgo la mano. << Piacere. >>
<< È un piacere anche per me, tesoro. Cavolo sei la sua fotocopia. >>
<< Hai ragione Annabel. È proprio la nostra Alexandra. >> mia nonna sorride con gli occhi lucidi. Ogni volta che nomina mia madre le vengono le lacrime agli occhi.
<< Scusa se non sono mai venuta a trovarvi, ma sono stata in giro. Tornavo poco a casa e quando tornavo la mia famiglia non mi lasciavano nemmeno un secondo. >> spiega.
Non so di cosa stia parlando.
Improvvisamente ricordo che c'è ancora Ryan ad attendermi in linea.
<< Nonna torno subito! >> dico ritornando in camera mia.
"Ryan!"

"Alla buonora! Credevo ti fossi dimenticata." Ridacchia.

Rido anche io e mi porto una mano alla bocca.
"Confesso. Mi ero dimenticata di averti detto di aspettare."

"Mmmh... Quando torno dovrò punirti." Dice con tono scherzoso.

Alzo gli occhi al cielo e mi siedo sul bordo del letto: "Davvero? E cosa mi farai?" Dico con voce provocante.

"Vedrai. Voglio divorarti. Voglio mangiarti. Voglio nutrirmi. Devi nutrirmi. Sto esplodendo."
Spalanco gli occhi. Oh, cavolo!

"Di chi era la voce di donna?" Chiede serio.

Mi rabbuio: "La migliore amica di mia madre." Sospiro.

"Stai bene? Quanto vorrei essere lì!"
Quanto lo vorrei anche io...

"Sto bene... Sai, mia nonna mi ha dato il braccialetto che mia madre portava sempre con se. Mi ha raccontato un po' di lei e ho scoperto che era una persona fantastica." Dico entusiasta.

"Lo sei anche tu"

Mi rabbuio. Non rispondo. Non ne sono del tutto convinta. Tutti mi dicono che sono stupenda, ma io non ci credo fino in fondo. Sarà che non credo fino in fondo in me stessa.

"Ti va di parlarmi di tua madre? Al mio ritorno?" Dice spezzando il silenzio.

"Okay."

Parliamo per altri cinque minuti, poi riagganciamo. Tra un po' ha le prove con i ragazzi e questa sera il concerto. Gli ho augurato buona fortuna e lui mi ha ringraziato con la descrizione di un magnifico bacio.
<< Se fossi lì, prenderei il tuo viso delicato tra le mie ruvide mani, lo avvicinerai al mio con delicatezza, ti sfiorerei le guance con i pollici; tu chiuderesti gli occhi. Perché ti piace sentirti toccare da me. Ti bacerei sulla fronte, scenderei sugli occhi, ti bacerei la punta del tuo grazioso nasino all'insù. Ti bacerei le guance, e infine arriverei alla tua bocca. Le tue labbra carnose... Le sfiorerei con le mie, le prenderei tra i miei denti e le tirerei delicatamente. Poi te le bacerei.
Infilerei la mia lingua nella tua bocca e troverei la tua. Comincerei a giocarci nel modo in cui più mi piace. Con le mani ti stringerei sempre di più a me. Perché piccola, per me non sei mai troppo vicina. Ti voglio sempre vicina. Stretta a me. Così da diventare una cosa sola. Piccola, ti voglio. >> mi ha detto. La sua ultima frase mi ha spiazzato. Mi vuole. Lui mi vuole.
Il problema è che non so se io sono pronta.
Quando scoprì quello che mi facevano Blake e i suoi amici, ho cominciato a provare ribrezzo. Il mio corpo ha cominciato a farmi repulsione.
Ryan non merita questo.
Lo vorrei tanto quanto vuole lui, ma non sono sicura di riuscire a farcela.
Poso il cellulare sulla scrivania, sospiro nel guardarlo, poi esco dalla camera chiudendo la porta alle mie spalle e raggiungo mia nonna e l'amica di mia madre.

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora