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<< Dove hai intenzione di andare dopo il diploma? >> Walter se ne esce con l'argomento più complicato della mia vita così, su due piedi.
Faccio spallucce: << Non ne ho idea. Sono indecisa tra l'Università di New York e Harvard. >> confesso.
È da un po' che ci penso ancora non mi sono decisa.
Walter annuisce e dice invece che lui è molto deciso al riguardo. L'università di Cambridge.
<< Vorrei essere decisa quanto te. >>
Walter mi posa una mano sulla spalla e mi dice che farò la scelta giusta per me.
La campanella suona e ci salutiamo.
Entro in classe e mi metto seduta dietro Connor; da quando abbiamo parlato, il nostro rapporto è migliorato e tornato quello di una volta.
<< Buongiorno. >> mi fa l'occhiolino.
<< A te Cory. >> ridacchio.
Lui si volta di scatto con gli occhi spalancati: << No. Ti prego, di nuovo quel nomignolo no. >>
<< Lo svantaggio di essere tornato amico mio, amico mio... >> gli faccio l'occhiolino.
Sbuffa: << Sei sempre la stessa. >>
<< No, sono diversa. Adesso sono felice. >> confesso.
Questa volta si volta molto lentamente e poggia i gomiti sul mio banco, mi guarda dritto negli occhi con un'espressione seria e dice: << Prima non eri felice? >>
Ci penso un po' su e faccio spallucce: << Credo di no. Avevo voi e mi bastava, ma credo di aver sempre voluto di più, e non credevo di volerlo fin quando non ho incontrato Ryan. >>
Poggia la guancia sul palmo della mano e inclina leggermente la testa su di un lato.
<< Ma avevi Blake e con lui sembravi felice. >>
Annuisco: << Lo credevo anche io, ma quella non era la felicità che volevo. Lui mi usava solamente, voleva cambiarmi e ci è riuscito. Ryan invece... Lui mi ama semplicemente per quella che sono e io sono fortunata ad averlo incontrato. >>
Connor mi sorride e mi prende la mano e me l'accarezza: << Probabilmente è stato fatto apposta. >>
Inarco un sopracciglio e lo guardo confusa chiedendogli poi cosa intende dire.
<< Che c'è un motivo se è stato messo sulla tua stessa strada. Io credo si chiami "la tua felicità". >>
Annuisco e quando sto per dirgli qualcosa, la professoressa di matematica fa il suo ingresso nell'aula.
<< Ragazzi, buongiorno e ben tornati dalle vacanze. Spero vi siate riposati perché adesso comincia il duro lavoro, quindi vi consiglio di mettervi sotto con lo studio perché da adesso fino agli esami i giorni voleranno. >>
Sento il cuore fermarsi un secondo.
Ognuno si siede al proprio posto e la professoressa comincia la sua odiosa lezione di matematica.

A fine ora incontro Reby e Terry nei bagni. In tutto l'anno non è capitato nemmeno una volta che avessimo dei corsi in comune.
<< Ragazze, questa sera c'è una festa, vi va di andarci? >>
Reby. È sempre lei quella che raccoglie informazioni sulle feste in città o private.
<< Di che festa si tratta? >> chiede Reby.
<< L'ho organizzata io. Venite. Ci saranno tutti i nostri compagni di classe. >> arriva Claire seguita da Camille.
Guardo alle sue spalle, ma non vedo Vera.
<< Vera? >> chiedo, sono inseparabili e non vederle insieme mi fa strano.
<< A casa con l'influenza. >> mi informa Claire.
Incrocia le braccia al petto e poi chiede a me, Reby e Terry se saremo presenti alla sua festa.
Le diciamo che ci saremo e lei esulta.
La terza campanella della giornata segna l'inizio di un'altra lezione: Storia.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
<< Ragazze devo andare. Ci vediamo stasera alla festa allora? >> dico rivolgendomi a Reby e Terry.
<< Certo. >>
Mi allontano con Claire e Camille e insieme andiamo ai nostri armadietti.
<< Puoi portare anche Ryan. >> dice.
Guardo Camille che mi sorride.
<< È mio fratello, ma devi decidere tu se portarlo o no alla festa. >> alza le mani e io ridacchio.
<< Okay, grazie Claire. Oggi glielo chiederò. >>
Mi prende a braccetto e insieme andiamo a lezione.

Mi sdraio sul mio letto accoccolata a Ryan. Lui mi stringe forte sl suo petto e mi bacia da sopra i capelli.
<< Ryan, stasera Claire da una festa a casa sua. Ci vieni con me? >> chiedo.
Ryan mi fa alzare dal suo petto per guardarmi in volto.
<< Con te verrei anche in capo al mondo. >>
Il mio cuore manca di un battito, poi prende a battere all'impazzata.
Mi lancio tra le sue braccia, gli salgo a cavalcioni e lo bacio appassionatamente. Lui mi posa le mani sui fianchi, poi sale lentamente sulla mia schiena, per poi scendere di nuovo giù.
Lo guardo in volto e lo ammiro attentamente. Lui mi sposta una ciocca di capelli che mi è ricaduta davanti al viso e mi sorride: << Ti amo così tanto, piccola. >> e mi bacia.

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora