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Proprio come immaginavo, questa notte non ho chiuso occhio, e per tutta la mattina non sono riuscita a seguire nemmeno un'ora di lezione, tantomeno adesso riesco a seguire il professor Benson che mi fa le sue raccomandazioni per la mia parte.
Ho sentito solo quando ha detto:
<< Devi concentrarti Alexa, la tua parte è difficile e devi restare concentrata. >>
Adesso sta continuando a parlarmi, ma non ho sentito una sola parola.
Sono entrata nella sala prova come uno zombie, e continuo ad esserlo. Dimentico le mie battute, e quando le faccio non è il mio turno. Sono un completo disastro.
Un nodo in gola. << Mi scusi signor Benson, ma questa mattina non mi sento bene. >> dico. Ed è la verità.
<< Si, professore. La prego, la faccia andare a casa, non vede come è pallida? >>
Walter cerca di convincerlo e io lo ringrazio rivolgendogli un sorriso che lui ricambia.
Questa mattina appena sono arrivata a scuola, mi sono ritrovata con i miei amici e vedendomi pensierosa mi hanno chiesto cosa avessi, così ho spiegato loro della conversazione della sera precedente con Ryan.
Loro mi hanno detto che andrà tutto bene, che non sarà nulla di preoccupante e mi hanno assicurato che saranno sempre al mio fianco.
Fortuna che ho loro, o sarei sola in questo enorme edificio che odio con tutto il cuore.
<< Cos'hai Alexa? >> mi guarda preoccupato.
Abbasso lo sguardo sui miei piedi, poi li rialzo su di lui: << Sono molto stanca professor Benson, mi dispiace. Non sono riuscita a dormire questa notte. >> dico solamente. In realtà ho anche un po' di nausea, che non mi ha permesso di mettere nulla nello stomaco, ho un forte mal di testa che mi tormenta da tutto il giorno.
Sospira, mi si avvicina e poggia una mano sulla mia fronte: << Non hai la febbre. Ma si vede che sei stanca. Vai a casa e riposa. >>
Lo ringrazio e vado via, e proprio quando sto per uscire di lì, mi sento chiamare, allora mi volto: è Walter che mi corre incontro.
<< Walter... >>
<< Alexa, sei sicura di poter tornare a casa da sola? >>
Com'è premuroso!
Annuisco sorridendogli. << Si, grazie Walter... >>
Inarca un sopracciglio e incrocia le braccia al petto: << Per cosa? >> sposta il peso da una gamba all'altra.
<< Per aver detto al professore di mandarmi a casa... >>
Sorride: << Di niente. Avevi bisogno di una mano e io te l'ho data. Adesso vai a casa e aspetta Ryan. Parlate e sono sicuro che tutto andrà per il meglio. >> mi rassicura.
Annuisco, l'abbraccio e poi vado via.
Mi avvio alla fermata dell'autobus, metto le cuffiette alle orecchie e faccio partire la musica: "The Voice Within" di Christina Aguilera.
Triste come il mio umore.
Mi siedo sulla panchina alla fermata, e aspetto che passi l'autobus.
Il mio cellulare vibra, lo prendo dalla borsa e leggo il messaggio che mi ha appena inviato Ryan.
"Dove sei? Io tra poco sono da te."

"Sono sull'autobus. Ci vediamo tra poco." Invio subito il messaggio e aspetto che risponda.

"A dopo."
Ho paura a chiedergli di cosa deve parlarmi quando sarà da me.
Continuo ad ascoltare la musica fino a quando l'autobus si ferma alla mia fermata e scendo, faccio un tratto di strada a piedi e finalmente sono a casa.
<< Tesoro sei a casa... In camera tua c'è Ryan, ti sta aspettando. >> mi informa.
Annuisco e subito lo raggiungo.
Appena mi vede entrare, mi viene incontro e mi fiondo tra le sue braccia.
<< Alexa... >> mi accarezza da sopra i capelli.
<< Stronzo lo sai che non dicendomi niente ieri, non mi hai fatto dormire per tutta la notte e non sono riuscita a toccare cibo, ne' seguire una maledetta lezione, ne' fare le prove di teatro? >>
Mi guarda sbigottito: << Non hai motivo di essere preoccupata Alexa. >>
Sciolgo l'abbraccio e comincio a camminare avanti e indietro per la camera come una pazza.
<< Allora comincia a parlare perché non ne posso più. >>
Si passa una mano fra i capelli, poi mette le mani nelle tasche dei pantaloni. << Devo partire. Con la band. >>
Mi si illuminano gli occhi.
<< Wow! Ryan è fantastico! Voglio venire di nuovo! L'altra volta è stato fantastico! Vi trovo fantastici! >> esclamo in prenda a un entusiasmo che va subito via non appena noto l'espressione di Ryan.
<< Non puoi venire, mi dispiace. >>
Mi rattristo all'istante.
<< Dobbiamo partire per Londra. >>
Londra...
<< Quanto starai via? >> Chiedo.
<< Credo due settimane. >>
<< Cosa? >> Spalanco gli occhi.
<< Due settimane? >>
Annuisce.
<< Abbiamo diverse serate. >> spiega.
Mi lancio tra le sue braccia e lui mi accoglie stringendomi forte a se'.
<< Mi mancherai. >> Dico.
Scioglie l'abbraccio e mi guarda dritto negli occhi: << Sul serio? >> Sorride.
Gli do un leggero colpo sul braccio:
<< Stupido. È normale! Sei il mio unico e migliore amico. >> Dico.
Mi rivolge un sorriso soddisfatto.
<< Passeranno in fretta. >> Dice serio. << E senza nemmeno accorgetene, sarò di nuovo qui a romperti le scatole ogni giorno. Allora desidererai che parta di nuovo. >>
Scuoto la testa: << Senza la tua compagnia non saprei cosa
fare... >>
Si rabbuia: << Se solo mia sorella... >> Lo interrompo. So cosa vuole dire.
<< Non è costretta ad essermi amica. Proprio come tutti mi tiene alla
larga. >> Dico affranta.
<< Tranne me. >>
<< Tu sei l'unico idiota che non ha capito niente. >>
Scuote la testa: << No. Io sono l'unico idiota che ha capito tutto e che crede che tu sia una persona speciale che merita di essere trattata come si deve e che deve essere voluta bene da tutti. >>
<< Lecca culo! >> Esclamo colpendolo di nuovo sul braccio.
Si massaggia dove l'ho colpito:
<< Ahio! Smettila di colpirmi, o non riuscirò più a suonare per quanto mi farà male il braccio. >>
Mi porto una mano alla bocca:
<< Oddio! Scusa. >>
Lui ridacchia, sembra divertirsi vedermi sentirmi in colpa.
Mi abbraccia: << Stupida. Mi mancherai. >> Queste parole mi fanno pensare: "cazzo! È vero! Due settimane senza il mio migliore amico rompicoglioni. Mi mancherà da impazzire."
<< Adesso vado. Si è fatto tardi. Ci vediamo tra due settimane, mi raccomodando, spacca tutto come sempre. >> Mi fa l'occhiolino ammiccando.
Sorrido. << Spaccherò tutto, poi però non lamentarti se spacco la faccia a qualcuno. >>
Scoppia a ridere e la sua risata è un gran sollievo per il mio umore che è decisamente pessimo.
<< Ciao! >>
Lo guardo allontanarsi e comincio a fare il conto alla rovescia.
Come vorrei che queste due settimane fossero già passate...
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Nuovo capitolo! Buona lettura!

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora