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"Sei pronta? Cinque minuti e sono da te."

"Si. Sono pronta."

Riattacchiamo e prendo le valige dal letto. Il trolley pesa così tanto che sono costretta a chiamare mia nonna per farmi aiutare.
<< Nonna! Puoi venire un attimo? >> alzo la voce per farmi sentire.
Poco tempo e me la ritrovo in camera con il fiatone.
<< Nonna, calmati. È tutto okay. >> dico per tranquillizzarla. Ed è la verità.
È tutto okay. Le cose non potrebbero andare più che bene.
Ryan e i ragazzi della band domani hanno uno spettacolo  a Staten Island. Dista di solo un'ora e quaranta minuti da Brooklyn. Sono così emozionata!
Li vedrò per la prima volta suonare!
Non so come, ma sono riuscita a convincere mia nonna a lasciarmi andare, o mi sarei sicuramente persa anche questo spettacolo.
<< Cosa ti serve, tesoro? >>
Alzo gli occhi al cielo. Non sopporto quando usa quel nomignolo, ma non glielo dirò per non recarle un dispiacere. Ne ha già avuti tanti, e tutti a causa mia. A partire da mia madre...
<< Aiutami a scendere questo trolley, pesa un quintale! >> esclamo.
Mia nonna ridacchia: << Un quintale proprio non credo. >>
Le sorrido: << Era per dire che pesa parecchio. >> ridacchio.
Annuisce e poi mi aiuta a scendere il trolley dal letto, poi la ringrazio e tiro su la maniglia e lo trascino fino all'ingresso.
Guardo l'ora, poi guardo mia nonna.
<< Mi ha chiamato poco fa, ha detto che sarà qui a momenti. >> le dico.
Annuisce senza aprire bocca e vedo la preoccupazione sul suo viso.
Lascio la valigia all'entrata e mi avvicino a mia nonna.
<< Nonna... >> faccio per parlare, ma mi interrompe.
<< Chiamami quando arrivi, devi dirmi quando arrivi in albergo, com'è la camera, se hai il bagno in camera o devi condividerlo con qualcun altro. Devi dirmi... >>
<< Nonna... >> la interrompo.
Le sorrido dolcemente e l'abbraccio forte, poi la spingo leggermente indietro e la guardo in volto.
<< Vado solo a un'ora di distanza. >> le dico.
<< Un'ora e quaranta. >> precisa.
Ridacchio: << Fai la precisina? >> scherzo, ma lei sembra non voler scherzare proprio.
<< Sul serio. Chiama quando arrivi. >>
Divento seria anche io.
Annuisco e mi abbraccia.
<< È la prima volta che ti lascio andare da sola da qualche parte dopo... >> si interrompe.
Sciolgo l'abbraccio e annuisco sapendo perfettamente cosa vuole dire.
<< Non sono più quella di una volta nonna, non le faccio più quelle cose. Sono cambiata. >>
Mi accarezza la guancia: << Lo so tesoro mio, e di questo siamo fieri di te, io e il nonno. >>
Il nonno. L'ho salutato ieri sera, perché sapevo che quando questa mattina me ne sarei andata non lo avrei trovato, ma avrei tanto voluto salutarlo anche prima di partire.
<< Salutalo tu per me. >> dico e mia nonna annuisce.
<< E poi ti ricordo che non sono
sola! >> sfodero il mio più grande sorriso. << Ci sono Ryan e i ragazzi con me! >>
Lei annuisce e dice che è tranquilla si questo. Sa che Ryan è un bravo ragazzo e che sa che si prenderà cura di me.
<< Ti vuole davvero bene quel ragazzo. Sei stata fortunata ad incontrarlo. >> sorrido pensando al mio migliore amico.
<< Si, è davvero un bravo ragazzo. Un ottimo amico. >>
Mia nonna mi guarda in modo strano; sto per chiederle perché mi guarda in quel modo quando sento un clacson bussare. È arrivato! Finalmente! Non vedo l'ora di partire!
<< Eccolo, è lui. Nonna vado. Stammi bene. >> le do un bacio sulla guancia e mi precipito alla porta, poi fuori casa e trascinando il trolley con me, mi precipito alla macchina.
<< Hei! Ha l'aria di essere pesante. Dallo a me. >> mi si avvicina con quel suo sorriso sincero e prende il trolley al posto mio.
<< Cavolo Alexa, ma quanta roba ti sei portata? >>
Scoppio a ridere quando mi volto e lo trovo ad armeggiare con il mio pesante trolley per caricarlo in macchina.
<< Ryan, hai una sorella. Dovresti sapere benissimo che quando partiamo abbiamo bisogno di portare più
abiti. >> dico fiera.
<< Si, ma tu ti sei portata dietro tutta la casa. >>
Mi volto verso casa mia e dico: << A me sembra essere ancora al suo
posto. >> scoppio a ridere e Ryan mi fa una smorfia.
Nel frattempo mia nonna se ne sta ancora davanti la porta; mi saluta agitando le braccia in aria, e mi raccomanda di divertirmi.
<< Lo farò! >> dico e le mando un bacio con la mano.
<< Monta in macchina. I ragazzi si sono messi già in viaggio. >>
Obbedisco e prima di salire anche lui a bordo accanto a me, saluta mia nonna con un mega sorriso e un'agitata di braccia.

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora