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Dopo aver mangiato gli hamburger, io mi siedo in salotto. Ho la pancia piena e non riesco quasi a respirare tanto che sono sazia. Quel panino era davvero pieno. C'era la carne - come giusto che sia - l'insalata, i pomodori, i peperoni, le patatine fritte, le carote, il cherry, ketchup e maionese. Ancora non riesco a credere che sia riuscita a mangiare tutto il panino con tutta quella roba.
Ora sembro un maiale che invece di parlare riesce a stento a grugnire.
Invece di camminare, rotolo.
Ryan sistema in cucina e poi mi raggiunge.
Si siede accanto a me sul divano e accende la TV; io non sono nemmeno riuscita a prendere il telecomando.
Porta il braccio dietro le mie spalle e mi fa poggiare con la testa sul suo petto.
<< Come sta il mio maialino
preferito? >> dice divertito.
Alzo la testa per guardarlo in volto,
<< Era davvero una bomba quel panino, la prossima volta non farò fare a te. >>
Mi bacia sulla fronte e io chiudo gli occhi al contatto delle sue labbra sulla mia pelle.
<< Piccola, se avessi fatto tu l'ordinazione, a quest'ora staremo morendo di fame. >> dice ridacchiando.
<< Va bene, però adesso voglio starmene qui accoccolata. Mi sento così... >>
<< Piena da sentirti scoppiare. >> termina al posto mio.
Annuisco e chiudo gli occhi.
<< Non mi fai compagnia? >> mi accarezza da sopra i capelli.
<< Ho un po' di sonno. >>
<< Va bene. Dormi. Io sono qui. >> mi bacia sulla fronte e mi lascio cullare da lui e dal suono del suo battito.

Mi sento accarezzare e baciare sul collo, apro gli occhi e mi ritrovo stesa sul divano, Ryan mi sta sopra, si sorregge sulle braccia per non schiacciarmi.
<< Piccola, sei bellissima quando dormi. >>
Sorrido e lui mi bacia sulle labbra.
Mi metto a sedere e lui con me.
<< Cosa ti va di fare? >> chiede.
Picchietto il dito indice sul mento e alzo gli occhi al cielo pensandoci un po' su.
<< Voglio vedere le tue foto. Di quando eri piccolo! >> dico entusiasta.
Lui spalanca gli occhi: << Eh!
Perché? >> chiede confuso.
Faccio spallucce, << Perché voglio vedere com'eri da piccolo! >> ridacchio e poi annuisce.
<< Vai in camera mia. Arrivo
subito. >>
Annuisco e faccio come dice.
Salgo le scale ed entro nella sua camera. Ordinata come sempre. Non c'è una maglia fuori posto, non un calzino a terra, niente di niente. Tutto si trova al proprio posto.
Mi avvicino al letto e lo guardo in silenzio, deglutisco.
Ci ho già dormito su questo letto, in questa stanza, e c'era anche Ryan con me. Abbiamo dormito insieme la notte in cui sono scappata di casa perché mio padre si era fatto vivo. Ma allora le cose tra noi due erano diverse. Eravamo solo due amici. O almeno per me, perché a quanto ho capito a lui sono sempre piaciuta. Questa cosa mi fa sorridere, perché mi piace.
Pensare che almeno ad una persona io sia sempre piaciuta così come sono, mi fa stare bene con me stessa.
Salgo sul letto e comincio a gattonare fino alla testiera, poi mi ci poggio con la schiena e aspetto Ryan.
Compare subito dopo. In mano ha una scatola blu, ci sono degli adesivi sopra. Astronavi, stelle, pianeti.
<< Ti piace lo spazio? >> chiedo divertita.
Lui guarda la scatola e ride << Da piccolo volevo diventare un astronauta e andare nello spazio. >>
<< E invece sei un fantastico
musicista. >>
Scuote la testa: << Non sono un musicista. >>
<< Fai concerti, suoni la chitarra... >>
Ridacchia: << Basta parlare. Ti mostro le foto. >>
Annuisco e lo osservo fare la stessa cosa che ho fatto io un attimo fa: gattonare fino alla testiera del letto e poi poggiarsi con la schiena.
Divarica le gambe e mi fa segno di sedermi li. Mi siedo in mezzo alle sue guance e poggio la schiena sul suo petto.
Da dietro le mie spalle mi cinge i fianchi con le braccia, mi sposta i capelli portandomeli al lato, si china in avanti e mi bacia sul collo, io
inclino la testa all'indietro e chiudo gli occhi. Con la lingua lecca la pelle, si sofferma all'incavo del mio collo e comincia a succhiare, poi lecca di nuovo. Sale più su sulla guancia, io giro la testa per permettergli di arrivare alla mia bocca e gli porto una mano dietro la nuca accarezzandogli i capelli.
Lo sento eccitarsi, allora interrompo il bacio e gli dico che voglio vedere le foto. Lui sospira sconfitto e prende la scatola che aveva lasciato incurante al nostro fianco.
Prende la scatola e la apre. Mi posa un bacio sui capelli e mi bisbiglia all'orecchio: << Prometti di non
ridere. >>
Sorrido e scuoto la testa.
<< Voglio sentirtelo dire. >> dice divertito.
<< Te lo prometto. Non riderò. >>
So che sarà uno spettacolo.
È bello ora, immagino da piccolo...
Prende una foto. Lo riconosco subito. È Ryan e i suoi occhioni verdi, ha in mano un trenino e un sorriso a trentadue denti. Ridacchio per l'espressione buffa, e tra l'altro gli mancavano anche sue dentini.
<< Qui avevo tre anni. Mio padre mi comprò questo trenino. Ho pianto una settimana. Lo volevo a tutti i costi, e quando me lo sono trovato sul letto mi sono messo a piangere e poi a ridere come un'idiota. >> dice divertito al ricordo.
<< Eri adorabile. Lo sei anche ora. >> mi volto e lo bacio sulla guancia.
<< Cerco altre foto. >> dice.
Lui cerca foto di lui da piccolo, ma io ho adocchiato un'altra foto, e non è di quando era piccolo, sembra piuttosto recente. La prendo e gliela mostro.
Lui diventa rosso in volto e io vado nel panico. Chi è questa ragazza che è abbracciata a lui? Osservo attentamente il suo volto nella foto, ed è felice, sorride. La tiene stretta a se, esattamente come fa sempre con me.
<< Chi è? >> chiedo spostandomi e mettendomi seduta di fronte a lui a gambe incrociate.
Guarda ancora la foto, sospira, poi guarda me: << Stacey. >>
Guardo di nuovo la foto, << Era la tua ragazza? >> chiedo. Mi scopro un po' gelosa di questa sconosciuta. Il pensiero che altre ragazze abbiano potuto baciarlo, abbracciarlo, mi fa andare in bestia. Okay, non proprio, ma sto morendo dalla gelosia.
Annuisce e abbassa lo sguardo.
<< Perché hai questa foto? >>
Fa spallucce e fissa i suoi occhi nei miei.
<< La butto. >>
Fa per prenderla ma glielo impedisco. << No. Tutti hanno degli ex. >> dico.
Mi rabbuio.
Lui sorride: << Sei gelosa? >> chiede divertito.
Faccio spallucce, lui si sporge in avanti e mi bacia sulla guancia.
<< Non esserlo. Io amo solo te. Quello è il passato. >>
Gli sorrido e lo bacio sulle labbra.
<< Scusami. >>
Mi afferra per un braccio e mi attira a se' e mi bacia sulle labbra.
<< Piccola, non mi importa. >>
<< Ti giuro che non sono gelosa... >> Ridacchia sulle mie labbra: << Non mi importa. >>
Mi sfiora i capelli e mi bacia ancora.
Si avvicina di più a me, mentre io comincio a stendermi.
<< Ryan... >>
Si blocca e mi fissa intensamente negli occhi: << Alexa, se non te la senti ci fermiamo. Saprò aspettare. >>
Scuoto la testa: << Ho solo paura che se solo ci azzardassimo ad andare oltre tutto finirà, e io non voglio che tutto questo finisca. >> confesso la mia più grande paura.
<< Tu mi vuoi? >> chiede.
Annuisco, gli sfioro la guancia con il dorso della mano.
Lui si sporge per baciarmi e io mi abbandono.
<< Ti voglio Ryan. Voglio fare l'amore con te. Voglio che tu mi stringa tra le tue braccia, voglio... >> Vengo interrotta dalle sue labbra che hanno ripreso a divorarmi. Mi bacia sul collo, sulle spalle, sale su fino alla mandibola e mi sfiora delicatamente i fianchi.
Si fa spazio tra le mie gambe.
<< Non devi avere paura. Io non ti abbandono. >>
Adesso credo realmente a queste parole. So che finalmente le cose andranno bene. Se c'è lui con me nulla, nulla potrà andare storto. Se c'è lui con me la mia vita non fa più così tanto schifo.

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora