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È passata una settimana dalla nostra rottura ed è stata la settimana più brutta della mia vita. Non so se riuscirò a ricominciare senza lui.
Non mi ha cercata, non mi ha chiamata, il che significa che sta benissimo anche senza di me, e lui che mi diceva di amarmi... Se mi amava davvero avrebbe lottato, non avrebbe permesso che ci lasciassimo, non avrebbe fatto passare tutto questo tempo.
Mi asciugo le ennesime lacrime che ho versato da quando ho aperto gli occhi e decido di alzarmi dal letto, che anche se controvoglia, ma devo farlo.
Mi metto a sedere nel letto e guardo fuori dalla finestra, più che guardare però, fisso il vuoto. Nulla ha più senso per me ormai. La mia vita non ha più senso, non più. Ryan era riuscito a farmi credere il contrario, mi aveva fatto credere che persino amare, persino tornare ad amare dopo quello che Blake mi aveva fatto si potesse fare, ma ora che senso ha amare se l'unica persona che voglio amare con tutta me stessa e da cui voglio essere amata non mi vuole?
Sono stata io a troncare la nostra relazione - questo è vero - ma se davvero mi avesse amato, Ryan non avrebbe accettato di porre fine a tutto questo, a noi.
Sospiro rumorosamente e un'altra lacrima mi scorre sul viso. Me l'asciugo e tiro su col naso. Resto seduta al centro del letto per un po', chiudo gli occhi e ascolto il battito del mio cuore, mi sembra di non possedere più un cuore, o almeno sembra che non voglia battere più, però lo sento, lo sento battermi nel petto. C'è ancora, ma è ridotto male.
Si può vivere con un cuore in mille pezzi?
Vivere non credo, ma sopravvivere. Ed ora è questo quello che sto facendo, è questo quello che farò d'ora in avanti. Sopravviverò con il mio cuore maltrattato.
Apro gli occhi, ancora una volta guardo fuori la finestra e non vedo niente. I miei occhi stanno guardando, ma non colgono nulla, il vuoto. La mia mente è altrove, non altrove, è lì. Dove torna ormai da una settimana: Ryan.
Perché mi diceva tutte quelle belle parole, diceva di amarmi, e poi?
Se fosse stato il contrario, se fosse stato lui a mettere fine a tutto questo, io avrei lottato con le unghie e con i denti. Perché io lo amo davvero.
Sospiro ancora una volta e questa volta mi costringo ad alzarmi dal letto.
Mi trascino le gambe fino al bagno, chiudo la porta a chiave e mi avvicino al lavandino, alzo lo sguardo sull'immagine di me stessa riflessa nello specchio e non mi riconosco.
Ho le occhiaie e sono pallida, credo di aver perso qualche chilo, le guance sono scavate e mi sento senza forze.
Mangio poco e non esco di casa.
I miei nonni sono preoccupati, io però ho detto loro di non esserlo perché mi riprenderò. Ma da quando l'ho detto sono passati già quattro giorni e non sto facendo niente per fare in modo che accada.
Sciacquo il viso e poi vado in cucina.
<< Tesoro siediti e fai colazione. >>
Non è una domanda, me lo ha imposto.
<< Nonna non mi va di mangiare. >> frigno.
Mia nonna mi guarda male e mi fa segno di sedarmi, mi dice che devo manguste e che non posso continuare così.
<< Nonna... >>
Sospira nervosamente e allora faccio come dice, mi siedo e faccio colazione.
<< Devi riprenderti. >> dice, poi si siede di fronte a me e mi guarda attentamente, come se cercasse di leggere la mia mente.
<< Che c'è nonna? >>
<< Perché vi siete lasciati? >>
Un colpo al cuore, speravo non me la facesse mai questa domanda.
<< Nonna... >> mi lamento.
<< Hai detto che me ne avresti parlato, non lo hai mai fatto. È una settimana che te ne stai chiusa nella tua camera, non esci, i tuoi amici chiamano in continuazione e continuano a venire qui e tu continui a scacciarli.
Alexa... >>
Sospiro e faccio spallucce: << Nonna, per favore... >> fisso un punto a terra e continuo: << ...Non mi va di parlarne. Fa troppo male. >>
Faccio per alzarmi e andare via, ma mi blocca prendendomi la mano.
<< Ti ha tradita? >> chiede e io spalanco gli occhi, trattengo il fiato.
<< No... >>
<< E allora cosa? >>
Alzo gli occhi al cielo, poi sposto lo sguardo su mia nonna e infine a terra:
<< Io non mi sento alla sua altezza, non faccio parte del suo genere di vita, è meglio che stia con una ragazza che lo meriti. >> confesso.
Sospira e accenna a un sorriso: << Ah, quindi è questo... >>
Annuisco: << Si, questo. >>
Mia nonna si alza e dalla sedia di fronte, si sposta su quella accanto alla mia: << Tesoro mio, glielo hai
chiesto? >> mi accarezza la guancia.
<< Cosa? >>
Mi sorride dolcemente: << Gli hai chiesto lui cosa vuole? Gli hai detto quello che hai detto a me? Lo sa cosa pensi? >>
Scuoto la testa; << Lo amo e voglio il meglio per lui. >>
Sorride ancora: << Per lui il meglio sei tu, lo so. Gliel'ho letto negli occhi ogni volta che ti guarda. Quel ragazzo ti ama. >>
Scuoto la testa: << Se mi amava si sarebbe fatto vivo da tempo, non
credi? >>
Annuisco: << Si, ma probabilmente vuole darti il giusto tempo per calmarti e farti tornare in te. >>
<< Sono in me, nonna. >> sbotto.
<< Si, ma pensaci. Non buttare tutto all'aria. Voi vi amate... >>
Si. Lo amo, e sono sicura che lui ami me, ma perché non viene da me? Vuole che vada io?
Non me la sento. Come ha detto la nonna, sta aspettando che mi calmi. Bene. Allora mi prenderò il mio tempo per calmarmi...
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Eccomi!!! Un nuovo capitolo tutto per voi!
Spero vi piaccia e commentate e votate in tanti tesorini! ♥️
#Facaldo!☹️🤣

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora