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Sono passati un paio di giorni dalla mia caduta; quel pomeriggio ho chiamato Ryan e abbiamo parlato per molto tempo; credo due ore.
Oggi verrà a casa mia, ieri Camille mi ha detto di dover fare una ricerca di filosofia.
Odio quella materia!
Non ricordo nemmeno su cosa devo farla!
Adesso sto sistemando un po' la mia camera, non voglio che quando arrivi Ryan trovi tutto in disordine. Ha detto di volermi aiutate a fare la ricerca.
<< Alexa cosa fai? >> la voce di mia nonna mi fa sussultare; ero talmente assorta nei miei pensieri che non l'ho nemmeno sentita arrivare.
<< Nonna! >> mi volto di scatto portandomi una mano sul petto.
<< Mi hai spaventata. >>
Mia nonna mi guarda con aria di rimprovero con le mani sul fianchi.
<< Cosa stai facendo? >> domanda ancora.
<< Metto in ordine. >> dico indicando il totale disordine che c'è nella mia camera.
<< Dovevi chiamare me, tu devi stare a riposo se vuoi che la caviglia guarisca in fretta. >>
Alzo gli occhi al cielo e sospiro.
<< Lo so, ma non ci riesco a stare ferma, non è da me. >> dico disperata.
Mia nonna mi lancia un'occhiataccia.
<< Be', ora si. Devi stare a riposo. Mettiti a letto, ci penso io qui. >> mi ordina e faccio come dice, anche se controvoglia.
Mi stendo sul letto e prendo le cuffiette e seleziono una canzone a caso.
Mi guardo intorno non sapendo che fare, guardo mia nonna che pulisce al posto mio la mia camera. Di tanto in tanto si porta una mano alla schiena ed emette un lamento.
Dice sempre che può fare tutto, ma non è vero. Stanca di starmene senza fare niente, tolgo le cuffiette e mi alzo.
<< Nonna, lascia stare, non è necessario che pulisca. Non è poi così un disastro la camera, no? >> scherzo.
Mia nonna mi sorride e dice di mettermi di nuovo a letto.
<< Vado a farmi una doccia; tra non molto dovrebbe arrivare Ryan. >> la informo.
<< Credevo aveste litigato. Non l'ho visto più in giro da queste parti. >>
Scuoto la testa: << No. Nessun litigio, lui è un tesoro. >>
Si, lo è. Ma io no. Io l'ho trattato male, lui voleva solo aiutarmi e io l'ho trattato male.
Mi sorride e annuisce: << Sono felice, Ryan è davvero un bravo ragazzo. >>
<< Si. >> dico tenendo gli occhi bassi.
Lascio mia nonna in camera mia mentre io mi chiudo in bagno per fare la doccia.
<< Non chiuderti a chiave! Potrebbe servirti una mano! >> la sento urlare dalla mia camera.
Alzo gli occhi al cielo e decido di accontentarla.
Chiudo la porta e devo metterci tutta la concentrazione per ricordare di non chiuderla a chiave. Ma infondo a chi non capita?!
Ti viene automatico chiuderti a chiave dal momento che lo fa mi sempre...
Chiudo la porta - ma lasciandola aperta - e apro il box doccia.
Faccio scorrere l'acqua mentre mi svesto: prima tolgo i pantaloni, poi la felpa e la canotta; sciolgo i capelli e dopo aver tolto l'intimo, controllo che l'acqua si sia riscaldata, ed entro.
Il getto forte dell'acqua mi bagna i capelli, li sciacquo un po', poi chiudo l'acqua e prendo lo shampoo alla vaniglia. Alla vaniglia?!
Ma è nuovo! Io uso quasi sempre quello alle rose. Deve aver sbagliato a prendere la nonna...
Comunque comincio a insaponare per bene i capelli, sciacquo, poi faccio una seconda passata, e risciacquo ancora. Poi passo al bagnoschiuma; questo è sempre lo stesso; il mio preferito: al cocco.
Dopo quasi un'ora sono fuori la doccia.
Prendo l'asciugamano e me l'avvolgo attorno al corpo, ma proprio quando sto per farlo, la porta si apre, e quando vedo di chi si tratta, avvampo all'istante.
Cerco in tutti i modi di coprire il mio corpo nudo.
<< Ryan! >> urlo in preda al panico.
Le mie mani si muovo veloci. Mi volto di spalle.
<< Oh Alexa! Non sapevo fossi qui! >> si ferma a un passo da me.
<< Ma cosa fai qui?! >> dico con tono disperato e rossa dalla vergogna.
Vorrei scomparire in questo momento.
Mi volto verso lui e lo trovo con una mano sugli occhi.
<< È che devo fare pipì. >> dice, e vedo che ha una mano sui pantaloni.
Cosa fa? Se lo mantiene?
Scoppio a ridere e lui toglie la mano dagli occhi.
<< Ryan! >> urlo, e se li ricopre.
<< Scusa, ma proprio non ce la faccio più. >> dice saltellando sui due piedi.
Mi do una calmata e annuisco.
<< Fai, fai. Io mi giro. >> dico.
Lo vedo avvampare. << Cosa? >> chiedo.
<< Tu... Tu rimani qui... >> balbetta.
Ridacchio.
<< Ti ricordo che sei a casa mia, nel mio bagno e se lo hai notato, sono appena uscita dalla doccia. >> gli faccio notare.
Mi squadra da capo a piedi, e credo che solo ora si è reso conto che sono nuda.
Lo vedo tirare il colletto della sua polo nera e deglutire rumorosamente.
<< Hai ragione. >> dice alla fine.
Mi volto e lui si avvicina al water; sento alzare la tavoletta e il rumore della zip che si abbassa.
<< Mi dispiace per prima. >> dice d'un tratto.
Non sembra, ma questa situazione è davvero imbarazzante.
<< Dovrei girarmi in questo preciso momento, sai? >> scherzo.
Riesco a sentire il suo respiro affannoso: << No, dai... >>
È nel panico, e io mi diverto.
Scoppio a ridere.
<< Si, ti ricordo che mi hai vista
nuda. >> incrocio le braccia al petto e non so se mi sta guardando, ma dato che non posso girarmi, non lo saprò.
<< Non ho visto niente. >> dice.
<< Sul serio? >>
<< Si. >>
Sento di nuovo il rumore della zip, il che deduco abbia finito, quindi mi volto.
Lo vedo tirare lo sciacquone e avvicinarsi al lavandino, aprire l'acqua e sciacquarsi le mani.
<< Davvero. >> dice.
Raddrizzo le spalle contenta del fatto che non abbia visto nulla; poi si avvia alla porta, e prima di aprirla ed uscire, dice: << Hai un seno bellissimo. >>
Spalanco gli occhi e resto a bocca aperta.
<< Stronzo! >> borbotto.
Non trovo nulla da tirargli, ma sarebbe stato inutile perché è già fuori e la è porta chiusa.
<< Ti aspetto di la. >> lo sento dire da fuori.
<< Me la paghi! >>
Non è vero, non me la pagherà mai.
Non so perché, ma il fatto che mi abbia vista in queste condizioni non mi è dispiaciuto poi così tanto; si, è stato alquanto imbarazzante, ma se fosse stato qualcun altro a vedermi così, ora non starei così tranquilla.
Asciugo i capelli cercando di fare il prima possibile, dato che Ryan è già qui, e non voglio farlo aspettare, e mi vesto.
Indosso i pantaloni della tuta e una felpa.
Quando entro in camera mia, mia nonna non c'è più, ma trovo Ryan steso sul mio letto, girato su di un lato, con un braccio sotto la testa. Sta dormendo.
Lo guardo per qualche minuto; non capisco cosa io voglia guardare, ma soprattutto perché, poi mi avvicino e mi siedo sul letto, accanto a lui.
Lo scuoto leggermente per un braccio.
<< Dormiglione... >> sussurro.
Non si sveglia.
<< Ryan... >> Alzo un po' di più la voce. Niente.
<< Ryan! >> gli urlo nell'orecchio.
Spalanca gli occhi e salta sul letto mettendosi a sedere, e nel farlo, mi da una testata.
<< Ahi! >> urliamo insieme.
Mi porto una mano alla fronte e lui me le prende.
<< Ma dico, sei pazza? >>
Faccio spallucce: << Non ti svegliavi. >> frigno.
<< Non per questo devi urlarmi in un orecchio, così mi fai morire d'infarto. >> mi rimprovera.
Ridacchio e gli faccio il l'abbraccio, con tanto di occhi dolci.
<< Ringrazia che sei una ragazza, e che ti voglia bene. A quest'ora ti avrei massacrato di botte. >>
Mi fingo offesa e lui mi abbraccia.
<< Finalmente... Stavo per addormentarmi. >> scherza.
Lo guardo male e mi porto le mani sui fianchi: << Guarda che dormivi già. >>
Scoppia a ridere. << Davvero? >>
Inarco un sopracciglio: << Sei venuto qui per aiutarmi con la ricerca o a prendermi in giro? >> dico dandogli un leggero colpetto sul braccio.
<< Entrambe le cose. >> scherza.
<< Dai, mettiamoci al lavoro che dopo ci aspetta la merenda. >> dico.
Annuisce e mentre io mi sistemo sulla sedia della scrivania, lui prende l'altra pieghevole che sta dietro la porta.
Accendo il pc e lo guardo sedersi accanto a me.
Mi sorride e io ricambio. Eh strano oggi, non so...
Un'ora dopo, siamo ancora impegnati con la mia ricerca. Non c'è cosa che odio di più.
Ryan è al bagno, mentre io continuo a cercare; e i miei occhi si spalancano quando finalmente trovo quello che mi interessa.
<< Finalmente! >> Mi rilasso, allungo le braccia sopra la testa stirandomi la schiena. Ho rischiato davvero di farmi uscire la gobba.
<< Cosa succede? >> Ryan fa il suo ingresso.
Mi volto verso lui con un sorriso a trentadue denti.
<< Trovato! >> esclamo.
<< Vediamo... >> mi si avvicina.
Faccio per alzarmi dalla sedia ma lui mi dice di stare seduta.
Si posiziona alle mie spalle, chinandosi leggermente in avanti: la mia testa tocca il suo petto e le sue braccia ai lati che mi circondano.
Mette una mano sul bordo della scrivania, l'altra sul mouse, sfiorando la mia.
Sento qualcosa di strano; perché mi sento così quando sono con lui?
Il suo profumo invade le mie narici, e il mio cuore comincia a battere all'impazzata.
Fisso lo schermo del mio pc, immobile, con le guance che mi vanno a fuoco.
Cos'è quello che sento?
Ancora immobile, aspetto che legga, per poi allontanarsi, e io riprendo a respirare.
<< Va bene. Prendi questo. >>
Resto per qualche secondo a fissarlo, come incantata.
<< Hei... >> mi passa una mano davanti al viso e io ritorno in me.
<< Si. >>
Ryan guarda l'ora sul cellulare.
<< Devo andare. >> dice.
Annuisco sorridendo. Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e faccio per alzarmi, << Dove vai? >> chiede.
<< Ti accompagno alla porta. >>
<< Non fare la stupida. Rimani qui, finisci la ricerca. >>
La stupida... In un certo senso mi sento offesa.
Però capisco quello che intende dire: sei infortunata, quindi resta seduta e non muoverti.
Lo adoro! È così premuroso...
Gli faccio la linguaccia e lui mi bacia sulla guancia.
Sussulto. Di nuovo quella strana sensazione.
Annuisco e lui va via.
Continuo la mia ricerca, anche se in compagnia del mio migliore amico Ryan era molto meglio.
Quello che non riesco a spiegarmi, è quello che sento ogni volta che mi sta vicino.
Sono felice e mi sembra di stare in paradiso. Il solo averlo accanto mi rende la ragazza più felice della terra.
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Vi assicuro che non sono morta.. 😅 continuerò ad aggiornare, anche se non posso dirvi di preciso quando, ma aggiornerò.. 😉
Buona lettura! ❤️

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