capitolo 15

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"Cosa?" Dico spaventata.
Mi guarda serio e dopo pochi secondi scoppia a ridere come un bambino.
"Scusa ma che c'è da ridere?". Dico sul punto di uccidere qualcuno.
"Dovevi vedere la tua faccia" dice scimmiottando la mia voce.
Mi ha presa in giro è neanche me ne sono accorta!.
"Hahahahahahah del tipo "mi sta licenziando". Hahahahahahahahahhahahaha".
"Ma che mi ridi mi stava venendo un infarto doppio!" Dico con una mano sul cuore.
"Hahahaha sappi solo che hahahhaahahaha la tua faccia era hahahahaha epica hahahahahahah".
"Vogliamo solo serietà " dico facendo la voce da signora in menopausa acuta .
"Ehi, io ho la voce decisamente più mascolina di questa!" Dice facendo l'offeso.
"Superman, torniamo a lavoro, prima che qualcuno pensi di licenziarmi all'improvviso, sai parla a bassa voce, qui anche le pareti parlano". Dico seria.
Seria un corno.
Michelle e la parola seria non possono stare nella stessa frase.
"Senti Michelle se noti qualcosa di strano oppure che ne so, hai il mio numero chiamami quando vuoi".
"Grazie mille, vedrai che non ne avrò bisogno".
Si alza e mi viene incontro, mi alzo anche io e mi attira a se stringendomi tra le sue braccia. Ed io ricambio.
Il suo odore di pesca mi inebria le narici e la mente.
Ha un buon profumo penso.
"Grazie" dice sorridendo.
"Di cosa?" Dico stranita.
"Mi hai detto che ho un buon profumo, grazie" .
Divento rossissima, non l'ho solo pensato.
"Quindi non l'ho solo pensato vero?".
"No ma mi fa piacere che tu pensi questo di me" dice sorridendo.
Penso di essere diventata più rossa del cartello di stop.
Esco dall'ufficio imbarazzata fino alle punte.
Che figura, bene, prendo il taccuino e mi segno : RICORDA Un altra figura di merda, aggiungerla alla collezione .
"Ah, non c'è la faccio più, caro nuovo ufficio non c'è la faccio più, la giornata più movimentata e piena di infarti di tutta la mia vita". Dico parlando da sola nel mio ufficio.
Ritorno al mio lavoro e senza accorgermene sono le 8:10 p.m .
Prendo tutto ed esco dall'ufficio chiudendolo a chiave, oramai è il Mio ufficio.
Arrivata a casa vedo Ross felice che saltella per la stanza.
"Non mi dire che saltelli ancora per quel invito a cena sulla nave?".
"Sjiiiiii, ora mi spieghi perché Harry si è comportato così stamattina, perché mi ha chiesto di Demon".?
"È una lunga storia, prendi pop-corn, patatine, e coca-cola". Dico.
"Vedo che il tuo umorismo non manca mai cara mia, vado a fare i pop-corn, e oggi guarderemo città di cartaaaaa" . Dice contenta, forse perché lei sa che io , anzi  noi amiamo cittá di carta.
Qualche ora dopo averle spiegato il tutto mi guarda ancora scioccata.
"In tutto questo, cosa pensi del bono pazzesco di Harry he? Ehehhehe.".
Dice con un sorrisetto in faccia.
"È solo un amico stretto niente di più niente di meno". Dico
Si è bellissimo indubbiamente, anche dolce, gentile, un capo perfetto che non perde quasi Mai la calma, e sa gestire ogni situazione. Ma a quanto vedo è un ragazzo molto attivo nel senso che si arrabbia molto facilmente, e potrebbe fare quello che vuole lui senza essere disturbato.
"Ehi pensi al tuo innamorato?". Dice
"Sese spera". Dico infastidita. Sembriamo due bambine dell asilo che raccontano della loro prima cotta per un bambino.
Ma in questo momento io non penso ad Harry ma un altra persona che non fa altro che riempirmi la mente.
Mio padre. ( booooch mi odierai lo so).
Mio padre la persona che mi ha cresciuto.
Quello che tornava a casa con i lividi, e portava con sé un po' di soldi.
Non ho mai saputo il perché di quei lividi, e non sapevo neanche da dove prendesse quel poco che guadagnava.
La vibrazione di un telefono mi distrae dai miei pensieri.
Vado a leggere e sorrido automaticamente.
"Buona notte cosa" con una linguaccia.
Scendo dal letto e vado da ross, si gira e mi sorride ,"buona notte cosa". "Notte mongospastica" dico ridendo, ride anche lei e si gira dall' altro lato Dell letto.
Chiudo la porta e vado in cucina.
Apro il frigorifero e prendo una bottiglia di latte, la verso nel bicchiere e lo metto nel microonde.
Prendo i biscotti con gocce di cioccolato e le metto sopra al tavolo.
Comincio a bere questo latte perché se non funziona il latte per farmi dormire dovrò contare le mozzarelle.
O erano pecorelle? Beh, qualsiasi cosa siano, mi metterò a contare.
Sorseggio piano, e quando il telefono comincia a vibrare quasi soffoco con il latte.
Chi è il pazzo/a che chiama a quest'ora.
Prendo subito il telefono e vedo che e Logan.
"Eeeeeeeeeehi roooosss, bevlisiman tuitto bueneeeeeeee, puercha non vieniiii alla festiaaaaaa?" Ma è ubriaco, non ho capito un cazzo di quello che ha detto, niente di niente.
"Logan sono Michelle, non ross, che succede? Dove sei? Sei ubriaco? Certo che sei ubriaco, se mi dici dove sei , ti vengo a prendere".
"Ehiiiiiiiiii Michelle tutto beeene? Ehehhehe percheeee vuoi sapere doveeee sonoooo" dice urlando.
"Idiota ti vengo a prendere dove sei?".
"Sooooonooo, apse dove sonooooo? Sonooooo in una cosa quadrata dove c'è taaaaanta musica, e tante persooone che balladno, si chiamaaaaaa Nightmare".
Stacco subito perché conosco quel posto, lo frequento ogni volta che devo andare a ballare.
Cazzo, e così ubriaco che non riesce neanche a parlare.
Corro sopra pensando se svegliare Ross.
Ma è inutile, potrebbe star facendo qualcosa che non vuole fare veramente è succederebbe un casino.
Infondo è ubriaco.
Mi vesto con i primi indumenti che trovo sulla sedia.
Una maglia ed un pantalone skinny.
Salgo subito in auto e mi dirigo al Nightmare.
Arrivata parcheggio, nel suo parcheggio privato, e la scrittura gigante su un edificio altrettanto gigante si illumina dal blu al bianco.
La canzone Panda rimbomba tra le mura e si sente fino a qua.
Entro è trovo centinaia e centinaia di gente a ballare, chi fa la DAB , chi lancia botte di colore.
Penso sia veramente uno dei locali più grandi d'America, pieno tutti i giorni.
Ora l'impresa più grande degli ultimi anni, riuscire a trovare lo stronzo di Logan fra tutti.
Camminando dopo 10 minuti lo vedo vicino al bancone del bar.
Gli vado incontro e gli urlo nell' orecchio "LOGAN" Si gira stordito e sorridente, e scoppia a ridere, versando il suo bicchiere sulla maglia.
"Michellleeee che onoooore". Dice ridendo.
Inutile parlarci non mi capirá lo stesso.
Lo prendo per il braccio e comincio a trascinarlo per la porta.
"Ooow dove mi poooorti de bello?".
Non gli rispondo, e dopo 3 secondi non sento più il suo braccio, mi giro e lo vedo che sta correndo verso un corridoio.
È che cazzo. Alzo gli occhi al cielo perché ora devo fare come il gatto con il topo.
Mi metto a correre e lo raggiungo solo quando si ferma per vomitare per terra.
Dopo aver vomitato la cena di Natale di un anno fa lo aiuto ad alzarsi.
Alzo lo sguardo, e noto due figure baciarsi alla fine dell' corridoio .
Non ci faccio caso, finché non noto dei capelli castani che riconoscerei ovunque.
E quando la ragazza gira lo sguardo ho la conferma, Meredith, i suoi capelli biondi più lunghi, e i suoi occhi azzurri contrastano con il vestitino giallo, che non è neanche lungo per coprire le mutande.
È il ragazzo vedendo che non si stava più succhiando la faccia della puttana si gira verso di me.
Sgrana gli occhi. Non avrei mai voluto essere lì in quel momento.

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Questo capitolo lo dedico a booooch per la sua gioia 😎😂

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