Capitolo 35.

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"Un Martini, ed un Angelo Azzurro per la signorina" dice lui al Barrista del casinò che mi guarda di sottecchi.
Guardo il grande orologio illuminato del posto e penso che mancano poche decine di minuti. Devo sapere tutto e ritornare a casa.

"Allora da dove dobbiamo partire?" Dice lui fingendosi pensieroso.
"Dall'inzio. Comincia a raccontare." Rispondo.
"Conosci Catalina e Manuel Garcias?" Chiede lui prendendo in mano il suo Martini appena servito dal Barrista.

"Si, sono i fondatori principali delle Garcias Corporation, chi non li conosce? Hanno creato un mondo industriale" rispondo ovvia.
"Ecco loro hanno molto a che fare con te" dice lui bevendo un sorso.
"Cosa vuoi dire, arriva al punto Andreas, cosa c'entrano loro con me?".
"So che hai vissuto un infanzia ed un adolescenza molto turbolenta" alza gli occhi dal bicchiere che faceva gongolare nella sua mano.
Nonostante lui e Samuel siano gemelli, sono molto diversi caratterialmente, non so come sono riuscita a fidarmi di lui nei primi tempi.

"Si Ma il passato è passato ora dimmi cosa c'entro io in tutta questa storia, e perché devono proteggermi ma soprattutto da chi?" Chiedo ovvia.
"Ragazzina fai troppe domande per i miei gusti, ma oggi sono buono  quindi non faró nulla". Molto incoraggiante come conversazione direi. Ma preferisco pensare solamente queste cose che dirle a voce alta.
È così strano sentire queste parole da una persona, fisicamente parlando, uguale a Samuel.
Sempre così dolce e gentile, vedere la sua brutta copia, l'esatto opposto di lui é strano.
"Noi esseri umani abbiamo una cosa chiamata..-Si ferma per bere dal suo bicchiere-.... subconscio, il tuo si rifiutava di accettare la verità, ed ha nascosto quel periodo nel retro del tuo cervello, infatti è come se ti mancasse una parte della tua vita.
Hai preferito dimenticare che rimanere li a piangere sulla tomba dei tuoi veri genitori." Dice ghignando.
"Cosa stai farleticando?, Andreas,
Non prendermi per il culo e dimmi la fottuta verità " rispondo cominciando ad innervosirmi.
"Vediamo un pó,hai qualche ricordo dei tuoi primi 7 anni di vita?" Chiede.
Come lo sa?
"No." Rispondo coincisa senza far rivelare il mio stupore.
"Ecco, sicuramente i tuoi cosiddetti genitori ti avranno detto tante cose del tipo: Abbiamo perso tutte le tue foto di quando eri piccola, oppure le hanno rubate" ghigna lui.
"Arrivando al punto, molto facilmente e semplicemente, quelli che conoscevi come genitori, sono le persone che ti hanno trovata per strada accanto al loro vecchio quartiere". Dice continuando a fissare il suo bicchiere di Martini.
Non puó essere. Io non voglio realmente crederci.

"Sei un FOTTUTO bugiardo, quelli di cui stai parlando sono i miei genitori, per lo più sono sotto terra, cosa vuoi di piú da questo?" Rispondo cercando di trattenere tutte le mie emozioni.
Sorride. Sta sorridendo.
Posa il bicchiere e fruga all'interno delle tasche della giacca elegante.
Prende quella che sembra una foto
E me la porge.
"Come sai della mia cicatrice ? " chiedo stupita. Nessuno sapeva della mia cicatrice e non è visibile ad occhio nudo.
"Perché quella te la sei procurata quando avevi 5 anni" risponde.
Continuo a fissarlo cercando di far funzionare gli ingranaggi del mio cervello.
"Chi sono Catalina e Manuel Garcias?" Chiedo puntando gli occhi verso l'entrata dell' casinó. Non ho il coraggio di guardarlo in faccia al momento.
"Vuoi realmente sapere tutto? Sai i rischi che corri dopo questa chiacchierata." Dice guardandosi intorno.
Lo so, ma non capisco.
"Si". Voglio veramente sapere chi sono?.
È questa la domanda che si sta ponendo la mia mente.
"La famiglia Foster era una famiglia veramente molto conosciuta, composta da una madre, Merlia Smith, un padre Emiliano Foster, ed una bambina, Cristal Foster.
Stavano creando il loro impero industriale, ma quando arrivó la notizia di una bambina inaspettata la famiglia gioí. Era Cristal.
Erano tutti in buona salute, ed avevano degli amici fidati di famiglia. La famiglia Garcias.
Un giorno il notiziario, i giornali, e i Tg si allarmarono per la presunta morte di una famiglia nei quartieri alti della Florida, era la famiglia Foster.
La macchina dove viaggiavano i Foster completamente in fiamme." Dice lui finendo il suo bicchiere di Martini.
Il mio era completamente in frantumi per terra. Proprio come il mio cuore in questo momento.
"In... in fiamme? " sussurro quasi impaurita dalla verità che si sta avvicinando all' confine della realtà.
Sembra tutto reale. Come mi sono messa in questo casino senza nemmeno saperlo?
"Si pensava che la macchina fosse difettosa, è stata data la colpa di tutto all'industria di quelle macchine, ma non è stata colpa dell'industria.
I Foster sono stati torturati a morte, e poi bruciati in macchina vivi e doloranti dai Garcias." Dice lui dimostrando quello che sembra un sorriso amaro.
Come fa a sapere tutto questo? Ma soprattutto è vero ciò che sta dicendo?.
"Per quale motivo?" Chiedo volendo sapere di più.
"Per avere le loro aziende, per avere il loro potere, con l'inganno Manuel è riuscito a far firmare al Signor  Foster un contratto per dare tutte le sue proprietà in caso di decesso dei signori Foster, o in caso non ci sia nessun erede che potrebbe ereditare tutto il  patrimonio, in quel caso mancavano entrambi. Non c'era nessun erede, si pensava che la famiglia Foster fosse stata sterminata, ma solo un componente della famiglia si è salvato dalle fiamme. La piccola Cristal, tu mia cara sei stata l'unica sopravvissuta a quella tragica notte". Continuo a guardare incredula Andreas. 
Io sono la Figlia dei Foster,  la mia vita é stata completamente ingannata. Quelli che pensavo fossero i miei genitori non lo erano.
Erano estranei. I miei veri genitori sono deceduti torturati, ed io sono stata la sopravvissuta alle fiamme. Come è possibile?
Sento la testa diventare sempre più pesante, mi metto la testa tra le mani, e mi tiro i capelli non riuscendo a dare un senso a tutto ció.
Non riesco a considerarlo reale.
"Cosa? Cioè Come?..." chiedo disorientata, non sto capendo nemmeno le mie stesse parole. Dalla mia  bocca escono domande incomprensibili.
Più sussurri ma Andreas  capisce al volo e continua la sua  storia.
"I Garcias non sapevano che tu fossi sopravvissuta, quindi, fecero passare la morte dei Foster per uno sgradevole incidente ed ottennero quello che volevano fin dall'inizio.
La fama ed i soldi.
Ma qualcuno riferì loro che tu eri viva, e che se tu decidessi di parlare, tutto sarebbe finito.
Allora decisero di cominciare a cercarti, ma non ti trovarono perché quella che pensavi fosse la tua famiglia sapeva tutto quello che era successo, e per non renderti rintracciabile ti avevano cambiato nome, e cambiato colore dei capelli, per poi trasferirsi.
Nessuno riuscì più a ritrovarti finché non giunse voce che tu lavoravi Per la famiglia Morrison, ed è così che è intervenuta l'Fbi dopo aver scoperto ciò che era successo realmente" Conclude.

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