capitolo 16.

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Perché dovrebbe importarmi scusa? Cioè è solo Meredith uscita dalla prigione e si trova casualmente nella mia stessa città, e nella stessa discoteca che frequento io, che sta limonando con Harry infondo all' corridoio di una discoteca.
Che cosa dovrebbe importare scusa?.
Harry vedendomi lí sgranò gli occhi.
Gli lanciai uno sguardo e ripensando a quei due baciarsi mi diede un leggero fastidio.
Mi girai e con un Logan frastornato ma sicuramente più sveglio di qualche minuto fá me ne andai.
Sentivo il mio nome urlato da harry.
Non mi girai, che vada a quel paese.
"MICHELLE". Mi girai anche perché alcuni ragazzi si fermarono a guardare la scena.
"Vedo che non la smetti di fare la puttana nelle discoteche eh?".
Dice una voce da serpe, quella voce crudele che mi ha accompagnato per quasi la mia intera vita.
Quella che ha distrutto il mio orgoglio, la mia dignità, quella che mi guardava dall'alto verso il basso, quella che ha calpestato la mia gioia di vivere rendendola tentativi di morte.
"Vedo che sei sempre la solita troia che gira per  le discoteche, come è che sei uscita di prigione?". Dico con un sorrisetto in faccia.
Harry ci guarda con un espressione confusa.
"Vi conoscete?".
"Certo che ci conosciamo " dico ridendo, ora quella ubriaca sembro io.
"Questa era la troia della sua scuola, e la ragazza che venne messa in carcere per molestie su una ragazza della sua scuola".
"Si, e sai quella ragazza non avrà un bel lieto fine sai?".
"Bhe, questo vallo a dire a la vecchia ragazza che conoscevi, non a me".
"Io me ne vado, Signor. Morrison a rivederla". Dico.
"Ciao Meredith". Dico salutando e prendendo logan.
Entriamo in macchina ed il tragitto fú  silenzioso.
"Scusa non volevo, sono un pochino più sobrio di prima, ne vuoi parlare?".
"No, non ti scusare, ora ti porto a casa tua e riposi". Dico evitando la domanda.
Non saprei che dire anche se volessi.
Ma il fatto che non voglio peggiorare la situazione.
Harry e Meredith.
Che cosa ridicola. Che ci faceva Harry li.
Non mi sembrava il tipo. Il quasi-capo maturo Delle più grandi imprese Morrison in una discoteca con una puttana.
Girandomi trovo Logan che si è addormentato. Sto per svegliarlo, anche perché non può dormire nella macchina fino a domani.
"Logan, Logan, svegliati, siamo arrivati a casa dai, su un piccolo sforzo".
Si alza e mi mette un braccio attorno alle spalle quando ci alziamo, chiamo l'ascensore, ma nel buio non ho notato il cartello con su scritto guasto.
Fottuto.Karma.
Lo aiuto a fare gli scalini e dopo 4 minuti arriviamo.
Manche se fossi andata da Starbucks, che si trova dietro l'angolo a 1 km, ci avrei messo così tanto.
Sto per aprire la porta di Logan, che è pesantissimo, quando lui mi fa cadere per terra, è lui è sopra di me.
Come se ora si fosse svegliato mi guarda negli occhi e cerca di alzarsi ma non ci riesce mi alzo, e cerco di aiutarlo.
Quando un leggero movimento dal mio appartamento mi fa capire che Ross è sveglia e sta guardando la scena.
In queste posizioni sembra che stiamo facendo qualcos'altro.
Anche se non ne vuole sapere niente di logan, in realtá le importa più di quanto lei stessa riesca ad ammettere.
Ci guarda sconvolti. Non è il tipo che si mette a frignare per le piccole cose.
È infatti sembra calma ma non lo è affatto.
Mi guarda come se fossi la traditrice della patria mondiale, autrice di crimini contro il pianeta.
Sta fraintendendo tutto ci scommetto giacchino.
Per chi non lo sapesse, giacchino Barbino e il mio pupazzo preferito.
Non riesco a dormire senza di lui.
Lo porto ovunque tranne a lavoro ovviamente .
L'ho vinto ad una festa locale, e non riesco più a separarmene da un bel po' di tempo oramai non so il perché, ma amo quel peluche.
Un orsacchiotto arancione piccolissimo da stringere proprio. Come sono finita a pensare a giacchino Barbino in una situazione del genere?.
"Ross non è come pensi, stai fraintendendo tutto". Dico cercando di togliermi di dosso Logan.
Lei chiude la porta e capisco che è successo quello che volevo non succedesse.
Ha frainteso cazzo, che giornata di merda.
Accompagno Logan nel suo appartamento dopo aver preso le chiavi di scorta dal sotto il suo zerbino, lo butto sul divano.
Prendo dell' aspirina e la lascio accanto a lui sapendo quanto dolore avrà la mattina seguente.
Prendo una coperta da camera sua e lo copro togliendoli dalla tasca dei pantaloni il telefono prima che si rompa.
Chiudo la porta a chiave e lancio le chiavi sotto all'apertura della porta.
Ritorno nel mio appartamento e mi metto sul divano.
Guardo l'ora .
Fammi capire, domani devo andare a lavoro, affrontare Harry, lavorare, lavorare, far capire Ross che ha frainteso tutto, è ancora lavorare, lavorare, e lavorare?.
No, io me ne parto in Burundi.
Mi farò adottare da una famiglia lì, imparerò la lingua, e sposerò un multi-milionario che è diventato milionario grazie ad un gratta e vinci trovato in mare, buttato da uno stra-milionario che non sapeva che farne di quei soldi.
La mia vita e programmata.
Sto pensando di trasferirmi. Ok, Michelle hai bisogno di una dormita domani sarà una grande giornata, così grande che ho paura di venire sommersa da quest'ultima.

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"Ross abbiamo un grandissimo problema, non so che mettermi per stasera".
"Cosa è stasera?". Dice sbucando dalla cucina.
Mentre mi infilo l'orecchino la guardo basita.
"Oggi è il 30 settembre, la festa in maschera di Harry, dove Harry diventerà ufficialmente erede Delle sedi ufficiali".
"Cazzo, il ballo, la festa mi sono completamente dimenticata di quel coso".
"Eh". Io e Ross siamo come prima , ha capito la situazione, incredibile dopo si è messa a ridere.
Ovviamente non sa di Meredith, la farei preoccupare per niente.
È meglio non dirglielo.
Il giorno dopo quello ho scoperto che Harry era stato obbligato ad andare in discoteca per farlo sciogliere un po', dicevano che era Troppo teso.
Si era ubriacato e non sapeva quello che faceva.
Non deve darmi spiegazioni non siamo una coppia giusto? Giusto!.
Arrivo in ufficio più agitata del solito, non solo perché non ho un vestito ma anche perché oggi Harry incontrerá il signor Dallas.
Oh mamma mia. Respira. Sei calma? Si, sono calma.
Entro nell ufficio, e dopo aver salutato Harry con un bacio sulla guancia cominciamo a parlare.
La receptionist avverte del signor Dallas che sta per fare la sua entrata in scena fra circa 3 minuti.
Mi alzo e lo aspetto.
Dopo aver sentito bussare alla porta io vado ad aprire è trovo il Signor dallas in tutta la sua bellezza, uguale a quella del figlio davanti a me.
Gli sorrido, e a quanto vedo, non è solo.
Dio perché sempre a me? Perchè non ho scelto di andarmene in Burundi.
Non avrei visto gente che non volevo rivedere mai più nella vita a partire dal giorno in cui mi ha mandato in coma.

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