Capitolo 1.

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QUALCHE ANNO PRIMA
Ci siamo mai domandati a quante cose può avere in testa una ragazza di 17 anni? Molte, tante cose. Principalmente abbiamo in testa libro,studio, l'amore, l'amicizia, i ragazzi, i genitori, le regole da rispettare, i vestiti, e le feste.
Cosa ne potete sapere voi ragazzi, o adulti di ciò che pensa un ragazza ogni singolo minuto,secondo della sua vita?
Niente.

Spengo la sveglia, tasto il comodino per prendere gli occhiali, li metto, mi lavo,mi vesto.
Ed eccomi sono pronta.
Guardo il telefono, decido di non prenderlo.
Mi faccio forza, e scendo nelle scale distrutte dal tempo, e inciampo come al solito nella crepa del pavimento in cucina.
"Papà ancora non aggiusti questa crepa?"
"Tesoro, non ora, non siamo nella situazione adatta per aggiustarla."
"Ok".
Apro il frigo,e vicino al lavandino scorgo un topo che sta frugando nella dispensa.
Aspetta un topo?
"Papà un topo!".
Do un bacio veloce a papá e corro via da lì.
Respiro finalmente aria pura.
Penserete OH mio dio che vita monotona e noiosa.
Beh questa è la mia vita.
Vado vicino alla scuola sperando che nessuno si accorga di me.
Perché una ragazza dovrebbe pensare ad arrivare a scuola senza farsi vedere? É praticamente impossibile non farsi vedere da una completa SCUOLA.
Corro dietro alla scuola dove c'è un entrata secondaria, solo i bidelli e io ne sappiamo l'esistenza.
Entro nella scuola, e tiro un sospiro di sollievo quando entrando in classe non trovo nessuno.
Prendo un libro e comincio a leggere, Ok sta per cominciare, come al solito vado in bagno rimango li per 2 minuti, arriva il professore così che nessuno mi possa fare del male. Certo una ragazza pensa anche a questo il problema? Il problema è di chi si crede superiore.
Tutti i miei compagni sono dei bulli, runano i soldi che io mi guadagno spargendo volantini, creano false voci su di me. Tutto questo per cosa? Per la differenza del vestiario? Per il fatto che io nin voglia essere come loro? Ma anche se volessi Non potrei, la mia famiglia non é nelle condizioni di poter gestire,ora, il mio vestiario.
Solo chi ha vissuto un momento di povertà del genere potrà capire cosa si prova a vivere in una casa completamente ingiallita tempo, o dalle mancate pulizie.
Non faccio la vittima per questo, anzi cerco sempre di sorridere ovunque e con chiunque.
Sono di questa convinzione . Chi è tanto forte da potermi togliere il sorriso eh? .
Il mio motto era quello. C'era qualcuno così potente da togliermi il sorriso. Andando più avanti si saprá chi è.
Qui a scuola mi definiscono la stracciona di strada, il brutto anatroccolo, o meglio la catapecchia vivente.
Anche perché non ho il telefono di ultima generazione, ma ho un nokia, i social li uso poco, è "una ragazza strana" cosi mi definiscono.
Vogliamo parlare del trucco? Se avessi la possibilità di potermi truccare, ipoteticamente parlando, perché dover esagerare? Perché dovrei mettere un altra maschera così pesante addosso? Se capitasse un giorno in cui io non potesso mettere nemmeno un filo di che ne so io .... di correttore, cosa farei? Andrei in giro con gli occhiali da sole?.
Con un sospiro entro in classe con la coda tra le gambe,e cercando di evitare i risi e gli sguardi disgustati dei miei "compagni".
Vado fino all'ultimo banco, ho notato come mi guardava Meredith, una Delle ragazze che mi rende la vita un inferno giusto per il gusto di farlo.
Sperando che quelle 5 ore finiscano in fretta mi incammino verso un aula ormai abbandonata.
E da 4 anni che vengo qua dentro, con il solo obbiettivo di dimenticare.
Accendo l'mp3 e metto a tutto volume una canzone che mi farà sicuramente risollevare il morale..
Stand up.

M

i perdo tra il ritmo, la danza, ecco quello che mi fa stare bene, il divertimento, il sorriso che mi nasce spontaneo, la voglia di impegnarmi di piú.
Il massimo che riesco a fare sono 8 piroette, ci provo e ci riprovo ma non riesco a farne di più.
Ma sono fiera del percorso che sto facendo.
Recupero il fiato con un sorriso in volto, nonostante tutto.
So cosa mi aspetta la fuori.
Meredith, e Cameron.
Cameron un ragazzo tanto bello quanto antipatico, cattivo, presuntuoso, strano , bipolare e manipolatore.
Mi rimetto gli occhiali, lego i capelli, e rimetto la maglia, ovviamente, avevo il top sotto.
Ok non ho fatto molto tardi, vado nelle scale di emergenza mangio qualcosa preso da casa, e rifletto.
A che cosa? Non lo so..
Penso e basta a come migliorare la mia vita, come aiutare i miei genitori, non riesco a fare più di quello che gia faccio.
Dopo altre 3 ore esco e come già sapevo Meredith mi strattona la mano.
"Ti prego Meredith non lo fare per favore", imploro che qualcuno mi aiuti, si innalza la risata generale di tutti gli alunni.
Ma cosa lo chiedo a fare?
Lei ride poi mi riempie di botte, un pugno allo stomaco, uno alla faccia, uno schiaffo, e questa volta mi trascino vicino al cancello della scuola e mi fa sbattere la testa.
Vi chiederete: ora cosa starà pensando una ragazza in una situazione del genere? Beh a tante cose. A del perché continuino a trattarla o trattare altra gente così? Io non ne capisco il senso giuro.
Sento subito un liquido scendere dalla testa.
E sangue, come si può essere così?
Come si fa a divertirsi nel vedere soffrire una persona.
"Catapecchia" e con una risata finale se ne va.
Provo ad alzarmi ma non ci riesco.
Qualcuno mi porge la mano, e mi stranisco quando mi accorgo che è Cameron.
Rifiuto il suo aiuto, non ne ho bisogno.
Mi alzo e correndo verso l'uscita cerco di evitare un altra umiliazione.
Perché non posso essere come tutte le ragazze eh? Cosa ho di diverso da loro? Ho due occhi, due gambe, due braccia. Ma anche se avessi un solo braccio, che differenza fa? Si sarei strana, non diversa da una ragazza che ama leggere o scrivere.
Vado al primo ospedale che trovo, e mi faccio medicare, dopo aver firmato me ne vado.
Non voglio tornare a casa ora e farmi vedere conciata in questo modo.
Me ne vado al centro commerciale, e girando per i negozi vedo tante cose che ovviamente non posso permettermi.
Jeans, maglie, vestiti, canotte, tacchi, leggins, gioielli, orecchini, collane, cover per i telefoni, tutte cose che una ragazza normale nel suo armadio non manca ma io no ,ho solo due cose, la maglia e il pantalone della tuta che ho in questo momento.
E brutto essere poveri, ma non mi importa, mi piace pensare che io e la mia famiglia ci aiutiamo a vicenda per comprare le cose essenziali.
Girando un altro po' trovo dei cartelloni con su scritto: cercasi commessa.
Mi si illuminano gli occhi ed entro.
E un negozio molto chic, vende vestiti bellissimi per donna, e a quanto vedo dal pavimento completamente dorato e perfettamente pulito e luccicante, molto costoso.
La commessa mi guarda, sapendo che non avrei comprato un bel niente da lei.
"Salve"
"Salve" un sorriso abbastanza forzato.
"Ho visto il cartellone qui fuori, cercate ancora una commessa giusto?"
"Si, beh lei e disposta a lavorare qui?"
"Certamente"
"Mi dica i suoi dati, nome cognome e anni."
"Allora mi chiamo Michelle Williams e ho 17 anni."
"Bene si presenti domani mattina alle....
"Mi scusi ma io vado a scuola la mattina."
"Ah allora il pomeriggio verso le 4"
"Grazie mille arrivederci."
Esce dal suo posto per porgermi la mano, io gliela stringo, e una ragazza, che avrà come me forse una diciottina di anni, ha una gonna e una canottiera molto eleganti e un tacchetto nero.
Bellissima ragazza devo ammetterlo.
Io non sono un pelo in confronto a lei.
Se avrò quel lavoro potrò aiutare Mamma e papà , potrò conservare magari i soldi per il collage, e molto altro.
E magari riuscire a fare finalmente Delle visite mediche decenti.
Quel lavoro deve essere mio a tutti i costi...

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