Capitolo 7

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Pov Vincent



"È normale che questi cosi mi stiano stringendo così tanto le palle?" domandai alla responsabile del trucco e dei costumi, riferendomi ai boxer striminziti che indossavo. Lei scoppiò a ridere, facendomi segno di prendere posto sullo sgabello davanti allo specchio.

"È tutto calcolato per mostrare. E poi tu sei fortunato, non hai certo bisogno di imbottiture là sotto, come invece tanti altri modelli qua dentro" rispose, affondando le mani tra i miei capelli, prima di iniziare a sistemarli con la spazzola.

"Oggi non ho proprio voglia di fare il servizio, mi sento ancora addormentato. Dici che faccio in tempo ad andare a prendere un caffè?"

"Ma che sciocchezze! Tu sei la star, il caffè lo prendono gli assistenti" ribatté, causandomi una smorfia sul viso.

Non ero il tipo di ragazzo che doveva farsi servire da qualcuno e non capivo come potevano farlo gli altri, soprattutto usando la cattiveria.

Allyson, senza accettare proteste, ordinò a un ragazzo il mio caffè e per i successivi minuti, fui ricoperto di nuvole di lacca e altri prodotti profumati.

"Eccolo qua, il mio modello preferito!" esclamò la voce squillante del mio capo, la quale mi rivolse un ampio sorriso attraverso lo specchio.

"Come stai Vincent?" domandò intanto che Allyson finiva di stendere un velo di trucco sugli zigomi.

"Sto aspettando un caffè per svegliarmi, in realtà"

Il tempo di dire quella frase che il ragazzo di poco prima, ritornò con un caffè in mano.

Feci girare lo sgabello verso di lui, allungando un braccio per recuperare il bicchiere e ringraziare.

Gli occhi del ragazzo, nascosti da due lenti da vista, si alzarono nei miei e da lì, ciò che successe dopo, fu un disastro.

Inciampò in qualcosa, barcollando in avanti, facendo così finire il caffè bollente, direttamente sul mio petto scoperto.

"Cazzo!" imprecai di dolore, alzandomi di scatto e afferrando un panno per pulire il liquido caldo.

"O mio Dio!" esclamò Allyson, correndo a recuperare un sacchetto di ghiaccio.

"Tu!" sentii la voce minacciosa del mio capo, rivolgersi al ragazzo, il quale impaurito, la fissava con le lacrime agli occhi.
"Sai che posso farti denunciare?!"

Vidi il ragazzino tremare visibilmente, la testa bassa, gli occhi coperti da un ciuffo biondo chiaro, che si posava sul bordo degli occhiali da vista.

L'attenzione di tutti era rivolta a noi e quando Allyson giunse con il ghiaccio, posandolo delicatamente sulla pelle lesa, avvertii altre fitte di dolore.

Ciò nonostante, il ragazzo stava per piangere e non potevo lasciare che lei lo umiliasse in quel modo, per un incidente.

"Non è necessario tutto questo, sto bene. Non l'ha mica fatto apposta. Nessuna denuncia o licenziamento, ti prego" le dissi, ottenendo il suo sguardo.

Schioccò la lingua sul palato e infine sospirò, annuendo e voltandosi verso il minuto ragazzo.
"Okay, solo perché me l'ha chiesto Vincent e per farti perdonare, lavorerai per lui, come suo assistente personale. Questo è quanto"

In breve tempo, congedò tutti quanti e ognuno ritornò al proprio lavoro, solo io rimasi fermo davanti al ragazzo, con un'espressione accigliata.

Assistente personale? Non avevo bisogno di qualcuno che stesse ai miei ordini!

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