Pov Yves
"Sono un pessimo migliore amico" sussurrai sulle labbra che non mi davano pace, mentre le sue mani si muovevano ovunque, sfilandomi di dosso i vestiti.
"Sei anche un pessimo fidanzato, ma ti amo lo stesso" fu la risposta prima di catturare nuovamente la mia bocca con un bacio famelico, strappandomi letteralmente di dosso i boxer.
"Brutto stronzo" morsi il suo labbro inferiore con l'intento di fargli male e così fu, quando sentii le prime gocce di sangue e il suo lamento di dolore.
Mi staccai, leccando la ferita e sorrisi soddisfatto nel vedere i suoi occhi verdi venire attraversati da puro fuoco, che mi travolse nel momento in cui afferrò brutalmente i miei polsi, bloccandoli dietro la schiena.
"Non mi scappi più" ringhiò a pochi millimetri dal mio viso, con l'erezione pulsante che spingeva contro la mia, facendomi mugolare.
"Da quant'è che aspetti?" lo provocai di proposito, facendogli serrare la mascella.
"Implorerai di fermarmi" sibilò, portando l'altra mano ad afferrare e stringere i miei capelli in un pugno, strattonandoli all'indietro fino a farmi male.
"Ti implorerò di darmi di più" mormorai a fatica, sorridendo, prima di venire sbattuto contro la superficie dura del tavolo.
Allargai le gambe, rendendomi esposto quel che bastava per farmi ammirare dai suoi occhi e una fitta lancinante salì dalla base della mia schiena, lungo tutta la spina dorsale e si concluse con un urlo, a labbra spalancate, a causa dell'affondo brutale.
Non mi diede tempo di abituarmi, iniziò a uscire ed entrare con vigore, gemendo incontrollabilmente, punendomi per tutte le volte che lo avevo allontanato, facendomi godere come solo lui sapeva fare.
Presto i miei gemiti acuti, si unirono ai suoi rochi, i miei fianchi accompagnarono ogni spinta e l'atmosfera divenne bollente.
Sentivo la pelle bruciare ad ogni stoccata, mozzandomi il fiato, mentre lui sbatteva ancora e ancora sulle mie natiche.
"Oddio!" urlai quando l'apice del suo sesso sbatté contro il fascio di nervi sensibile.
"Damyan! Lì, cazzo!"Improvvisamente, come una doccia fredda, lo sentii fermarsi ed uscire dal mio interno, lasciandomi completamente frustrato.
Lo sentii abbassarsi contro le mie spalle e raggiungere il mio orecchio con le labbra.
"Implore-moi"Sorrisi maliziosamente, inarcando la schiena per spingere il sedere contro il suo bacino, facendo strusciare il membro bollente tra le natiche.
"Je veux te voir, s'il vous plaît" Voglio guardarti, ti prego piagnucolai,
muovendo di poco i polsi, ancora intrappolati dalla sua stretta.Per qualche strana ragione mi accontentò, sciogliendo la presa, tirandomi su come una bambola e baciandomi dolce e rovente allo stesso tempo.
Capii di esserci spostati in camera da letto solo quando la mia schiena toccò il materasso e il suo corpo fu sopra il mio.
"Tes yeux Yves.. me rendre fou" I tuoi occhi Yves.. mi fanno impazzire sussurrò, mentre intrecciavo le dita tra i suoi capelli e le gambe alla sua vita.
"Je t'appartiens, maintenant et pour toujours" Ti appartengo, ora e per sempre dissi, sospirando, guardandolo negli occhi mentre mi prendeva di nuovo.
"Je t'aime" rispose in un gemito, riprendendo esattamente da dove avevamo interrotto, andando a stimolare lo stesso punto di piacere.
"Damyan.."
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Atychiphobia
Ficção AdolescenteATYCHIPHOBIA {paura spropositata, ingiustificata e persistente di fallire e di commettere sbagli}