Pov Yves
Pensavo di svegliarmi tra due calde braccia e rimasi deluso quando, aprendo gli occhi, trovai il letto vuoto e in sottofondo, il getto d'acqua in bagno.
Mi ripetei di dover rimanere a letto e non correre a spiarlo, ma guidato da una determinata parte del mio corpo, ero già entrato nel bagno e oltre il vapore, il suo fisico perfetto comparve davanti ai miei occhi.
Con le mani tra i capelli e la testa reclinata all'indietro per far scorrere l'acqua tra essi.
Le labbra schiuse e gli occhi chiusi, l'espressione rilassata e quel corpo che non dovevo toccare, troppo vicino e nudo per poter resistere.Mi liberai dei pochi indumenti che avevo addosso e aprii l'anta, entrando nella doccia.
Si voltò verso di me e un sorriso malizioso incurvò le sue labbra mentre le mani arpionavano i miei fianchi e mi attiravano verso di lui.
"Non possiamo farlo, non reggeresti" gli ricordai, con una punta di divertimento.
"Oh davvero? Vuoi provare?" ribatté, ferito nell'orgoglio.
"Sono serio Damyan, dopo staresti peggio quindi sta buono" dissi, non convincendo neanche me stesso.
"Dici a me di stare buono e poi ti infili sotto la doccia quando ci sono io" arcuò un sopracciglio e accennai un sorriso innocente.
Le mie mani scesero lungo il suo petto, accarezzandolo e i suoi occhi, incollati ai miei, si accesero in una frazione di secondo.
Adoravo il modo in cui impazziva sotto il mio tocco, sotto i miei baci. Non mi resi neanche conto di quando la mia mano si avvolse attorno al suo membro, quasi del tutto in erezione.
Mi innalzai sulla punte, raggiungendo le sue labbra calde che baciai con impeto, accendendo in entrambi la voglia di un contatto più intenso.
Mi staccai con il fiatone e posai le labbra al centro della sua gola, scendendo lungo il petto, assaggiando ogni muscolo tonico, succhiando uno dei due capezzoli e giù, verso l'inguine, dove marchiai la pelle con un succhiotto.
Ormai inginocchiato davanti a lui, alzai gli occhi nei suoi, venendo travolto dalla pura lussuria.
Era da tanto, troppo tempo che non lo vedevo accendersi in quel modo e anche io, tutto il sesso fatto al di fuori di lui, scompariva a confronto.
Schiusi le labbra e la mia lingua andò a lambire i testicoli, prima di prenderli uno alla volta e succhiarli con foga, rilasciandoli con schiocchi di saliva.
Risalii per tutta la lunghezza, alterando scie umide con baci languidi, sfiorando la pelle tesa con i denti di tanto in tanto.
I suoi gemiti virili erano musica per le mie orecchie e alzando lo sguardo verso il suo, lessi una tacita richiesta che avevo tutte le intenzioni di accontentare.
Roteai la lingua sul glande più e più volte, attorno al foro e poi di nuovo giù, lungo l'asta dura.
"Yves!" ringhiò, afferrandomi per i capelli e strattonandoli all'indietro, facendomi spalancare le labbra.
Sorrisi un attimo prima che il suo membro entrasse nella mia bocca, spingendosi all'inverosimile, colpendo le pareti non abituate della gola e dovetti staccarmi e tossire un paio di volte.
"Non lo ricordavo così enorme" mentii, afferrandolo alla base per avvicinarmi con la bocca e farlo scivolare all'interno.
Lo ricordavo benissimo invece, ne conoscevo a perfezione ogni millimetro, ogni vena pulsante e ogni punto maggiormente sensibile.
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Atychiphobia
Fiksi RemajaATYCHIPHOBIA {paura spropositata, ingiustificata e persistente di fallire e di commettere sbagli}