Pov Yves
"Io ho baciato Leo, Vincent ha baciato Leo, manchi solo tu"
Corrugai la fronte, guardandolo dal basso per poi mettere su un'espressione maliziosa.
"Chi ti dice che io non abbia già baciato e fatto cose con Leo" ammiccai, lasciandolo perplesso."Hai fatto cose con Leo?" fece una smorfia a dir poco comica.
"È come farsi il proprio fratello" aggiunse, facendomi schiudere le labbra, sconcertato."Da che pulpito! Tu ti scopi tuo cugino!" esclamai, sbattendo il palmo sul petto liscio e muscoloso che in seguito accarezzai, scoppiando a ridere.
"Spesso me lo dimentico" borbottò, stringendo le dita attorno ai miei fianchi.
"Ma se abbiamo lo stesso cognome!" continuai a ridere, scuotendo la testa.
"Anche i mariti hanno lo stesso cognome"
"Non mi pare ci sia un anello qui" indicai l'anulare sinistro con un'espressione divertita e mentre mi aspettavo una battuta come risposta, ricevetti una domanda che mi spiazzò non poco.
"Lo vuoi?"
"Cosa?" chiesi stupidamente, non essendo sicuro della piega che stava prendendo quella conversazione.
"L'anello" affermò come se nulla fosse, tant'è che credetti si trattasse ancora di uno scherzo.
"Certo, di quelli pieni di diamanti e anche un diadema scintillante in testa che si abbini alle sc.." le mie parole vennero frenate dalla sua bocca calda che si poggiò sulla mia, in un dolce bacio.
"Sono serio. Mi hai parlato di matrimonio e famiglia l'ultima volta che mi hai mollato. Vuoi sposarti?" sussurrò sulle mie labbra, fissandomi con quegli occhi verdi caldi e dannatamente seri.
"Non possiamo evitare di parlare di quel momento imbarazzante? Per favore" piagnucolai, portandomi entrambe le mani a coprirmi il viso e il rossore alle guance.
Odiavo quei rari momenti in cui riusciva a trasformarmi in una ragazzina alla prima cotta, ero un uomo, grande e grosso! Okay piccolo e carino, ma pur sempre un uomo!
"No. Se è ciò che vuoi, lo farò diventare reale" affermò, afferrando entrambi i miei polsi, obbligandomi a scoprire il viso.
"È impossibile.."
"Guardami" ordinò e senza esitare rialzai lo sguardo verso di lui, trattenendo il respiro.
"Non c'è nulla di impossibile, non quando stiamo insieme. Farò di tutto per te"Intrappolai il labbro inferiore tra i denti, contenendo a malapena un sorriso, lo attirai a me, portando una mano alla sua nuca e feci unire le nostre labbra in un bacio più lungo e intenso, posando la mano libera sul suo petto, all'altezza del cuore, che sentii battere velocemente.
"Anche comprarmi il cibo in piena notte quando sarò incinto?" domandai quando ci staccammo per riprendere fiato.
"Lo sai che non hai un utero, vero?" inarcò un sopracciglio, accennando un sorriso, che lo rese ancora più sexy sotto i miei occhi.
"Non si può mai sapere" scrollai le spalle, accarezzandolo sulle braccia muscolose.
"In effetti ho un po' di nausea e voglia di dolce, salato e qualsiasi altro cibo""Tu hai sempre voglia di cibo, pozzo senza fondo" mi canzonò, ridacchiando, beccandosi di conseguenza un pizzicotto che non lo scalfì per nulla.
"Ehi! Trattami bene o non ti faccio vedere il bambino!" esclamai, imbronciandomi e voltando il viso di lato per non guardarlo.
"Sei tu l'unico bambino" sussurrò prima di scendere a baciare il lato del collo esposto, provocandomi alcuni brividi e l'inevitabile voglia di darmi da fare con lui su quel divano.
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Atychiphobia
Ficção AdolescenteATYCHIPHOBIA {paura spropositata, ingiustificata e persistente di fallire e di commettere sbagli}