Capitolo 1

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-Sharon-

Harry mi sorride con dolcezza mentre non distolgo il mio sguardo dal suo, sebbene il panorama che ci circonda sia qualcosa di splendido. La Luna risplende in un cielo pieno di stelle, privo di nuvole, e si specchia sulla superficie del lago intorno al quale non c'è neanche un po' di fango, a differenza dell'ultima volta in cui mi trovai vicino a un lago, nel bosco, quando ci imbattemmo in Albert Sanchez. C'è una distesa di erba il cui colore, verde scuro, è interrotto solamente da qualche margherita bianca sparsa di qua e di là. Un vento piacevole lambisce i nostri visi, i fiori, le foglie degli alberi che circondano questo posto. Anche l'acqua del lago si lascia sfiorare da questa leggera brezza. Il volto di Harry assume una colorazione ancora più pallida del solito per la luce della Luna, che gli delinea gli zigomi perfetti. Di tanto in tanto viene anche illuminato da una fioca luce gialla quando qualche lucciola ci svolazza intorno e lui si trattiene dall'ucciderla, schiacciandola magari in un pugno.

- Mi sei mancato... - Mormoro e abbasso lo sguardo sulle mie mani, lievemente in imbarazzo per quelle parole. Non sono il tipo di ragazza che dice apertamente questo genere di cose, soprattutto in un sogno. Lui mi afferra il mento, bloccandolo tra l'indice e il pollice, e mi alza il volto per farmi guardare nei suoi occhi, senza smettere di sorridere. Questi sono molto più accattivanti di quanto ricordassi e il loro blu lievemente più scuro.

- Sono ancora vivo, eh. - Mi rassicura. Non appena allungo la mano per accarezzargli la guancia, e credere sul serio alle sue parole, lo trapasso. A quel tocco, il suo volto si dissolve leggermente, come se fosse fatto di fumo. Ritraggo di poco la mano, spaventata che possa sparire del tutto. Non vorrei che anche questo momento sia rovinato per causa mia, come successe quando Jackson ed io andammo al cinema. Alcune volte rimpiango ancora di essere uscita da quell'edificio: forse le cose sarebbero potute andare in modo diverso; Jackson sarebbe ancora qui e non sentirei così disperatamente la sua mancanza, con la paura di non udire più la sua voce. Ciononostante, so che non è colpa mia se mi ha lasciato sola, ma solo sua. - Questi sogni del cazzo. - Sbuffa il riccio mentre il suo viso ritorna esattamente come prima.

- Questo è ingiusto. Tu puoi toccarmi, ma io non posso toccare te. - Sporgo leggermente il labbro inferiore in avanti, formando un piccolo broncio, con lo sguardo nei suoi occhi. È passato fin troppo tempo da quando ho sentito la sua pelle fredda. Darei di tutto per un suo abbraccio, o anche un suo messaggio che mi faccia capire che non ho perso anche lui per sempre.

- Cos'è? Una specie di porno? - Scoppia in una risata, cosa che mi fa ridere con lui mentre gli do uno schiaffo sul braccio per le sue parole, senza fargli sul serio male. Non che mi sia difficile: prima di tutto perché svanisce lievemente di nuovo, e secondo perché è una pietra in confronto a me. Anche se questo non significa che non si possa far male. In fondo è anche mezzo umano, oltre che vampiro: si ferisce come qualsiasi persona in questo mondo. Ricordo ancora quelle brutte ferite che June gli ha provocato quest'estate: lo spettacolo più brutto che abbia mai visto finora.

- Mi sono mancate queste tue stupidaggini. - Scuoto la testa, divertita, mentre lui ancora ride.

- A me sei mancata tu. - Dice dopo aver smesso di ridere, assumendo un atteggiamento serio ma affettuoso allo stesso tempo. Non ricevere notizie di alcun tipo da lui è straziante: è uno degli amici più cari che ho e non so se sia vivo o meno. A volte vorrei avere il numero di Avery per chiederle se sia riuscita a rintracciarlo in qualche modo. Non immagino come stia lei, che è la sua ragazza, in questa situazione.

- Tu non sei veramente qui. - Scuoto la testa di nuovo, affranta poiché cosciente della verità. Lui mi guarda e schiude la bocca, offeso per le mie parole: credo che anche lui sappia che tutto questo non è vero. Non so di che natura siano i suoi sogni, ma se stessimo condividendo lo stesso e lui si trovasse in una situazione davvero brutta, forse questa è l'unica cosa bella a cui riesce ad aggrapparsi ora. Spero con tutto il mio cuore di sbagliarmi.

Sharon: La Pietra Di BlarneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora