Capitolo 32

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-Jackson-

25 dicembre.

- Jackson! Harry! Siete pronti, vero? - Avery insiste a bussare sulla porta di camera mia con forza, facendola tremare. Però, sia io che il dampiro continuiamo a fissare la televisione, concentrati sulla partita di Fifa, ancora con delle vecchie tute grigie e delle felpone, lui nera con Topolino mentre io blu scuro. Ci saremmo dovuti vestire già mezz'ora fa per il pranzo, ma non finché uno dei due vince la partita, anche a costo di arrivare ai rigori e perdere l'inizio dell'abbuffata a tavola. Tra l'altro, Sharon, sua madre e l'amico, Albert Sanchez, non sono ancora arrivati. Hanno preso un aereo stanotte verso l'una, dato che non sono riusciti a comprare i biglietti per un viaggio prima, e devono essere arrivati verso le undici e mezza qua. Alla fine zia Taylor ha mantenuto la promessa di venire per le vacanze natalizie. Mia cugina avrebbe dovuto portare con sé Delice ma, da quanto ha detto, lei era già impegnata con la cena di famiglia, mentre Albert era solo e le dispiaceva fargli passare il Natale senza nessuno. Non ha menzionato il motivo di ciò, e io ho evitato di far domande. Se avesse voluto farmi sapere il perché, l'avrebbe già fatto. Ad ogni modo, mia madre non ha mai problemi a ospitare una persona in più. Avendo cinque stanze da letto, si riesce a trovare posto. Anche se non sono sicuro che ad Avery vada a genio l'idea che il nostro ospite dorma in camera sua con Harry. Mia madre si è già occupata anche delle sistemazioni di ognuno, come tutto il resto, d'altronde. Quando arriva Natale è decisamente più entusiasta, fin troppo, e a mio padre tocca assecondare ogni sua voglia. Ad esempio, ha dovuto comprare le palline blu con un cristallo di ghiaccio grigio sull'albero, sebbene quando abbiamo votato per il loro colore, aveva vinto il rosso, ma mia madre ha voluto cambiare. Chi ha il "compagno di stanza" peggiore sono sicuramente io. Passare queste sere con Avery sarà orribile, soprattutto perché lei russa. Harry pure, in verità, ma di sicuro meno rispetto alla Silfide. Spero solamente che Sharon non abbia lo stesso problema, altrimenti non riuscirò a chiudere occhio, senza dimenticare che saremo tre in un letto. Zia Taylor, invece, è capitata in stanza con zia Diana. In queste situazioni, nella condizione migliore si trova sempre mia nonna, che non condivide mai niente con nessuno.

- Un attimo! - Sbuffiamo all'unisono entrambi, ma mia cugina spalanca la porta nel suo bel vestito rosso aderente e i tacchi dello stesso colore prima di avvicinarsi minacciosa alla televisione. Noi, però, non facciamo in tempo a fermarla che già ha staccato la spina e spento la televisione di colpo, facendoci lamentare.

- Che bambini. - Incrocia le braccia al petto e scuote la testa dopo essersi girata verso di noi. - Serve una mano in cucina e bisogna finire di apparecchiare la tavola. - Dice mentre alterna lo sguardo su entrambi.

- Io apparecchio! - Si prenota Harry prima che possa farlo, quindi mi limito a sospirare, già rassegnandomi all'idea di dovermi occupare dei cavoletti di Bruxelles e delle patate arrosto. Il dampiro sorride soddisfatto mentre lei sbuffa per l'ennesima volta. - E poi calmati. È ancora presto. - Continua, portando la ragazza ad alzare un sopracciglio in modo scettico e divertito.

- Presto? È quasi l'una! - Esclama prima di avvicinarsi alla finestra e tirare le tende, facendo entrare fin troppa luce e brontolare noi due per il fastidio. Abbiamo passato le ultime due ore a giocare nella penombra. Quando mi abituo un po' al cambio di luminosità, noto che fuori sta nevicando di nuovo. Il grande albero è interamente bianco, così come tutto il paesaggio, del resto. - E cos'è questa puzza, poi? - Chiede poi con un'espressione di disgusto e il naso arricciato prima di tapparlo con due dita.

- Credo che Jackson si sia cagato sotto quando ho fatto il secondo goal. - Commenta Harry, beccandosi un pugno sul braccio da parte mia, cosa che lo porta a ridere. Avery alza gli occhi al cielo, scocciata, e cammina fuori dalla stanza.

Sharon: La Pietra Di BlarneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora