Capitolo 28

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-Jackson-

Muircheartach fluttua accanto ad un albero, ma la sua immagine sembra più sfocata rispetto a mezz'ora fa. Infatti, quando mi avvicino maggiormente a lui, riesco a intravedere il suo ectoplasma fievole, fin troppo trasparente. È un fantasma, quindi il pallore sul suo viso è del tutto normale, ma ora sembra che sia sul punto di morire di nuovo. Lui rimane lì a fissarmi con occhi spenti mentre lo raggiungo, soffermandosi più volte a osservare le mie braccia strette intorno allo stomaco. Ho un'agonia atroce all'addome, nulla di rotto da quanto dice Harry, ma il dolore sembra lo stesso.

- Auspico que tu stia bene, figliolo. - Annuisco di poco a causa della mascella pulsante che m'impedisce di far anche i movimenti più semplici. Elya, quel Cacciatore Oscuro, mi ha quasi ammazzato di botte in quella stanza. Ringrazio che Harry si sia ripreso e mi abbia aiutato, anche se non so esattamente cosa lo abbia svegliato. Ricordo solo che un attimo prima che mi si annebbiasse interamente la vista, ha afferrato Elya per il collo e l'ha scaraventato fuori dalla stanza. Non mi ero neanche accorto che si fosse alzato. Tra i numerosi calci che stavo ricevendo, non prestavo attenzione a Harry, ma quando ho lanciato un'occhiata distratta nel punto in cui stava prima e non ho visto il suo corpo, per un attimo ho pensato che qualcuno l'avesse portato via. Solo dopo, notando il terrore negli occhi di Luke, ho capito che aveva sfruttato l'invisibilità per muoversi più facilmente. In fin dei conti, quei due erano concentrati su di me, occupati a pestarmi, e non prestavano la minima attenzione al corpo inerme di Harry. Perché avrebbero dovuto? Era svenuto, e con un Itrebila dalla loro parte non dovevano averne preoccupazione alcuna.

- Ti devo ringraziare per aver trovato il mio amico. - Mormoro ancora con poco fiato. - Se non fosse stato per te... beh, grazie. - Muircheartach incurva le labbra in un debole sorriso come risposta alle mie parole. - Tu, invece? Ti senti bene? -

- Pain, l'Itrebila, non est stato guadente de esser edòtto que uno delli spettri nel di lui castello li si est rivoltato contro onde salvare lo di lui pasto, sed me la caverò. - Sforza l'ennesimo sorriso, ma è evidente che non sta affatto bene. Non so molto sui fantasmi, quindi non so se davvero possano morire di nuovo. Una volta mia madre mi parlò di annullamento totale, una condizione in cui neanche lo spettro e il ricordo di quella persona esistono più, e davvero non vorrei lo stesso destino per Muircheartach. - Me dispiace multo de tua cugina, onde quello que est. - Dice dopo in tono mortificato.

- Come fai a sapere il suo problema? -

- Sum un spiritus, riesco ad percepire facilmente la di lei anima spezzata. -

- Troveremo un'altra soluzione comunque. - Lo rassicuro, non volendogli dare più preoccupazioni avendo lui già fatto davvero tanto per me, sebbene con quelle parole cerchi di convincere maggiormente me stesso. Tuttavia il suo sguardo diventa man mano sempre più amareggiato, poi scuote la testa e per un attimo la sua sagoma svanisce e subito dopo riappare.

- Non intendi. - Scuote nuovamente la testa. - Non existe solutionem, non existe alcun rimedio. - Alle sue parole sembra di ricevere di nuovo quei calci nello stomaco ancora e ancora, e ognuno fa più male del precedente. Mi ha aiutato ed è riuscito anche a conquistare la mia fiducia in quei pochi minuti, ma non può avere ragione. Mia nonna riesce ad annullare ciò che ha fatto, solamente non vuole farlo; lei conosce il modo per cambiare questa realtà, non posso accettare ciò che mi sta dicendo.

- Mia nonna è una maga e lei conosce l'incantesimo per salvarla. È in grado di mettere a posto le cose se solo volesse. -

- L'anima de tua cugina et quella dello Bhuta sono oramai legate, no, fuse insieme in un modus sicché intenso que sarebbe troppo difficile onde ella riuscire ad separarle. Et anco si lo facesse, servirebbe un altro capro espiatorio. - Corrugo la fronte alle sue parole, non riuscendo a capire di cosa stia parlando. Quando si rende conto che le sue parole sono molto vaghe per me, sospira prima di riprendere il suo discorso. – Anche se riuscisse a liberare il Bhuta, nessuno sarebbe in grado di ucciderlo non essendo concreto, palpabile. Qualcuno si dovrebbe sacrificare. -

Sharon: La Pietra Di BlarneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora