Capitolo 20

224 65 58
                                    

-Jackson-

Ho l'impressione che qualcosa non vada. Da stamattina Sharon è fin troppo silenziosa. Non che sia una novità, lo è sempre, ma in modo diverso. Avrei voluto parlarci, ma non abbiamo avuto modo di rimanere soli da quando Harry è tornato. Sono contento che sia vivo e che non sia ferito, è il mio migliore amico e gli voglio bene, ma d'altro canto avevo pensato che questo viaggio da solo con Sharon mi avrebbe aiutato a recuperare il tempo perso con lei e mi avrebbe concesso di conoscerla meglio dato che è mia cugina ma non so quasi nulla di lei: i suoi hobby, i suoi gusti musicali, le sue ambizioni. Cose semplici e normali, da ragazzi, insomma. Ciononostante, avere Harry con noi mi rassicura maggiormente: è più forte, agile e veloce di me, e mi aiuterà di più a tenere al sicuro Sharon. Da quando quel Lich mi ha quasi ucciso, mi sento fin troppo debole, anche dopo la dormita di stanotte e la colazione di questa mattina. Se non altro riesco ancora a reggermi in piedi. È stato orribile essere coscienti di star morendo, non riuscendo più a respirare; non importa quanto abbia cercato con tutto me stesso quell'aria che mi è stata tolta dai polmoni, percepivo solo terra. Quanto vorrei in questo momento un tè della mamma. Non ho la più pallida idea di cosa ci sia dentro (è qualche strana tisana fatta con qualche ricetta della nonna), ma di sicuro riesce a mettere in sesto in modo eccellente e rapido. Mi dispiace solo che, quando affrontammo quelle Ek Ek, non ne avevo più da farne bere a Sharon e mia madre non era tanto presente in casa. Passava molto tempo a cacciare per evitare che nuovi mostri si riversassero nelle strade e in comune a discutere con zia Taylor. Ad ogni modo, non oso immaginare cosa sarebbe successo se fossero arrivate troppe creature. Ero costantemente in pensiero per lei, ma sapere che Harry le guardava le spalle mi tranquillizzava. Poi non ho potuto far molto a causa dell'ammaliamento di quella strega, June, e di tutte le altre cose che sono accadute, ma ora tutto è a posto, tutti stiamo bene e questo è ciò che conta. Beh, per il momento. Sebbene Sharon sia brava a nascondere i suoi sentimenti, so benissimo che qualcosa in lei si è spezzato ed è cambiato. Non vorrei che si lasciasse troppo influenzare da questo segreto. Anche Harry è silenzioso, ma di questo non mi lamento. Per una volta tanto non diventa il solito coglione insopportabile. Ha lo sguardo fisso sulla strada, concentrato, mentre ogni tanto afferra una delle sue patatine al bacon dalla busta che tiene sul cruscotto. Dopo più di un'ora di viaggio sta già finendo il secondo pacco. Sembra non abbia realmente mangiato per settimane vista la voracità con cui le sta finendo. Di solito non mangia così tanto.

- Quindi... cosa ti è successo? - Chiedo. Il dampiro mi lancia un'occhiata con la coda dell'occhio e, come risposta, allunga la mano verso il pulsante per accendere la radio. Mi preparo già a spegnerla, sapendo benissimo che quando fa così ha qualcosa da nascondere, ma lui mi anticipa, avendo arricciato il naso dopo aver riconosciuto la voce di Ariana Grande. Allunga quindi la mano sotto il sedile per recuperare uno dei suoi CD, prendendo quello degli Ashes Remain, band per cui va matto da sempre.

- Nulla, per l'ennesima volta. - Rotea gli occhi al cielo con fare scocciato. - Ve l'ho detto. C'è stata solo una rissa. Sono qui, sto bene, possiamo smetterla con queste domande inutili? -

- Eravamo tutti preoccupati. – Continuo per cercare di farlo parlare. - Avery soprattutto. Avresti dovuto chiamarla. - Harry sterza di botto nella curva, facendomi sbattere la testa contro il finestrino e far inclinare Sharon dietro. Sospiro per i suoi modi bruschi di zittirmi e lo guardo torvo dopo essermi lamentato con un mugolio per la botta. - Dove stiamo andando? - Chiedo dopo aver notato che Harry ha appena cambiato strada. Da Sarsfield Court avremmo dovuto procedere per Sallybrook fino al Blarney Castle, invece lui ha appena imboccato la R639. Riconosco questa strada dall'ultima volta in cui siamo venuti in Irlanda per occuparci di un Nargun, un uomo di pietra ad eccezione del petto e degli arti superiori e che si trova di solito in Australia. Harry invece sta andando verso Silversprings. Anche Sharon sembra essere nervosa sul sedile posteriore. Ha smesso di mangiare la merendina al cioccolato che Harry ha gentilmente rubato e si sporge tra i due sedili anteriori per guardare la strada davanti a sé.

Sharon: La Pietra Di BlarneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora