Capitolo 9

306 76 69
                                    

-Delice-

- Non sto scherzando. Sharon ha preso il primo biglietto aereo ed è andata in Inghilterra, a Winchester, a casa tua. - Indico Gabriel mentre insisto per l'ennesima volta, esausta di ripetere le stesse cose. Sono uscita di fretta dalla lezione di Zumba non appena Albert mi ha raggiunto lì e mi ha informato, ho guidato come una pazza per raggiungere la villona di Luke ed ora questi due mi guardano come se fossi una pazza psicopatica. Gabriel sta seduto comodamente su una sedia, che però di comodo non ha nulla dato che sembra uno strumento di tortura. Ha perfino dei bracciali all'altezza dei polsi e delle caviglie.

Il biondo ha il cappuccio in testa, ma i suoi capelli sbarazzini s'intravedono comunque. Graffia le altre unghie con quella del pollice mentre continua a tenere lo sguardo su di me. La somiglianza con Jackson è davvero incredibile (infatti ogni volta mi sembra di star parlando con quest'ultimo), sebbene Gabriel abbia un piercing nero al lato sinistro del labbro ed un tatuaggio sotto l'orecchio, raffigurante un triangolo con una linea che lo divide in due porzioni, una superiore ed una inferiore. Questo rappresenta il suo elemento, l'aria.

- E perché sarebbe dovuto andarci? Proprio oggi l'ho seguita un po'. Mi sembra strano che non sia più a Ruddy Village. - Luke gira lo sguardo verso il biondo, con le braccia incrociate al petto e uno sguardo indisponente.

- E se ti avesse visto? -

- L'avrei uccisa. - Si stringe nelle spalle, con fare diffidente. In questi momenti non riesco a capire se scherzi o meno. Ha sempre quest'atteggiamento rilassato, come se nulla potesse turbarlo quando in realtà c'è molto per cui esserlo: vuole rovesciare il sistema degli Elementali, praticamente. Se esplodesse qualcosa in questo momento, lui resterebbe tranquillamente seduto su quella sedia che mi mette i brividi. Non perde mai la calma: sembra un morto vivente, con tanto di pacchetto completo del "senza neanche un sentimento". Di questo non mi meraviglio, dato che non ha mai perso la calma durante tutto il trambusto che sta causando da anni, anche se in modo così invisibile da non suscitare preoccupazione negli altri Elementali che ormai sono abituati a questo sistema di regole. O, probabilmente, fingono di non vedere. Non a caso gli Indifferenti se ne lavano le mani. - Sto scherzando. – Ci rassicura dopo, rendendosi conto delle nostre facce sconsolate. So che lui non farebbe male a qualcuno per davvero, ma nessuno mi dà la certezza di ciò.

- Ci mancherebbe. - Commento.

- Sai che è la mia unica possibilità per dimostrare a quei deficienti, compreso mio fratello, che si sbagliano sul conto di alcune creature. - Sposta lo sguardo sulle sue unghie, o almeno di quello che ne rimane. Sono tutte mangiucchiate e c'è una sottile linea di sangue intorno ad alcune. Credo che abbia combattuto. Spero non contro un mostro, altrimenti gli verrebbe difficile provare il contrario. Anche se lui non vuole salvare tutti i mostri, ma solo quelli buoni. Non capisco perché gli altri Elementali si mettano contro i Cacciatori Oscuri, alla fine non hanno torto, ma ovviamente per dei semplici cacciatori qualsiasi cosa che non rientra nelle loro opinioni è malvagia.

- Ma ne sei sicuro? - S'intromette Luke. Ha il camice bianco da "scienziato" che gli dà un'aria assolutamente patetica, soprattutto se poi ha i capelli legati in quella coda orribile e una maglia blu che non si abbina per nulla con i pantaloni neri. È miliardario, diamine, potrebbe assumere qualcuno che gli prepari i vestiti la mattina o che lo leghi su quella sedia dell'orrore per evitare che possa uscire e che qualcuno si senta male a vederlo in quello stato. - Voglio dire... quando hai saputo che Sharon era un mostro eri piccolo. Magari sono storie che si raccontano... - Gabriel lo zittisce con un veloce gesto della mano.

- Sono storie, è vero, ma una piccola parte irrazionale di te tende sempre a crederci e prima che tu faccia una delle tue battutine, Delice... - Si volta verso di me in modo serio, ma senza rabbia o irritazione. Rilassato, come sempre. - ... no, non sono irrazionale. Sharon è un mostro e Jackson me ne ha dato la conferma venendola a cercare a Ruddy Village. Quindi, Luke, se hai qualche ripensamento meglio che abbandoni la mia squadra ora. - Quei due si scambiano degli sguardi colmi di tensione più volte e nessuno sembra aver intenzione di abbassare lo sguardo. Non so esattamente cosa Gabriel abbia promesso a Luke in cambio dei suoi favori, non ne ha mai voluto parlare, ma dall'aria di sfida che c'è tra quei due credo sia qualcosa di serio. Inoltre tra loro non corre sempre buon sangue. Più volte Luke mi ha confidato di sentirsi nel torto seguendo Gabriel, ma alla fine non gli ha mai voltato le spalle. Credo siano quelle cose d'impulso che vengono dette senza essere pensate sul serio. Luke comincia con queste storie sempre dopo qualche loro litigio, di cui io non so mai nulla. In fin dei conti, non c'entro con loro, ne sono cosciente, e non m'interessano neanche i loro litigi. Mi preoccupo solamente di questa maledizione che mi affligge ogni giorno.

Sharon: La Pietra Di BlarneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora