Capitolo 5

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-Sharon-

Accarezzo lo schermo del cellulare mentre osservo il suo messaggio. Ancora non riesco a capire come abbia fatto ad uccidere tutto ciò che di innocente c'era in me con un semplice sguardo. Non posso lasciare che mi controlli nuovamente: fa troppo male. Perché deve essere tutto così difficile? Lui non riesce a sentire quanto sia distrutta dentro? Come faccio ora? Cosa diamine mi ha fatto? Non riesco più a trovare me stessa, non riesco più a controllarmi. Non può semplicemente riapparire come se nulla fosse e stravolgermi di nuovo, non questa volta. Non lo sentivo da fin troppo tempo. È bastato un insignificante messaggio per farmi risentire tutte quelle emozioni che mi aveva fatto provare quel giorno quando mi ha detto addio. Qualcosa dentro, proprio all'altezza dello stomaco, comincia di nuovo a divorarmi le interiora. Sono stata così stupida a pensare che una persona potesse tenere sul serio a me. Quale pazzo lo farebbe? Albert e Delice mi sono amici, ma non potevo aspettarmi di certo lo stesso da lui. Voglio un bene dell'anima a loro due, ma devo anche riconoscere che nessuno riuscirà a colmare quell'illusione che Jackson aveva creato in così poco tempo e distrutto l'attimo dopo appena non aveva più bisogno di me. Sono stata stupida a pensare che valessi qualcosa per lui. Lui non mi era davvero amico. Forse mi vede solo come un altro Elementale o peggio, come uno dei tanti mostri da cui deve tenersi alla larga. Anche se non lo ammetterò mai davanti a Delice, vorrei sul serio parlare con Luke e chiedergli meglio cosa stia succedendo perché, per quanto ci abbia provato, non riesco ancora a capire qualcosa in tutta questa storia. Jackson mi ha tenuto nascoste un sacco di cose, compresa quella riguardante questo probabile mostro con cui convivo. Se si riferisce a mia zia Tess, che ruolo ha in tutto questo? Per la maledizione dell'albero ne aveva uno (era praticamente la causa di tutto ciò, anche se non era voluto), ma ora? Mi sento morire dentro. Forse Delice ha ragione, dovrei provare a chiamare Jackson. Per quanto orgogliosa stia cercando di essere, so per certo che non lo sarò per molto. Ma se provassi a contattarlo, non devo per forza rimanere in rapporti con lui: quella nave è salpata da un pezzo. Non provo più le stesse cose che provavo le prime volte in cui lo vedevo da molto, molto tempo. Ormai non mi fa più effetto, tranne per le ferite che ha lasciato. E non parlo solo della cicatrice sulla mia spalla dove precedentemente c'era un bel buco, causato dall'artiglio di una Ek Ek. Solo pensare di risentire la sua voce è difficile. Quando mi disse addio, ero sicura che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrei sentita e in cui l'avrei visto. Eppure eccoci di nuovo qui. Però questa lo sarà sul serio, devo promettermelo. Ho bisogno di quelle risposte, anche se ne sono terrorizzata. E se la verità fosse davvero troppo per me e mi servisse il suo sostegno? E se non ci fosse di nuovo? Lui è l'unico in grado di capirmi sul serio. So di doverla smettere con questi pensieri, perché ho affrontato di peggio, però lui comunque rimane ciò che più mi spaventa al mondo, perché non mi è indifferente rispetto al resto con cui ho dovuto fare i conti.

Smetto di pensare e prendo un respiro, poi avvicino il dito sul disegno della cornetta, accanto al suo numero, per chiamarlo. Sto per farlo quando il mio dito si ferma, quindi blocco lo schermo del cellulare prima che possa causare guai. Devo avere delle risposte, ma devo averle di persona. Non voglio che si inventi altre bugie e mi faccia creare problemi per altri mesi. Ho bisogno di guardarlo negli occhi.

Mi alzo subito dai gradini ed entro in casa mentre apro Google per cercare qualche biglietto aereo last minute per l'Inghilterra. Se gli avessi chiesto di venire qui, non l'avrebbe mai fatto. Sto facendo una pazzia, ne sono consapevole, ma non posso più andare avanti così, nel dubbio, vagando ciecamente tra le ombre. Mia madre mi spellerà viva, sono consapevole anche di questo, ma riuscirò ad organizzarmi con Delice.

Salgo in camera e cerco il biglietto meno costoso. Qualche minuto dopo, non appena lo trovo, non perdo tempo a comprarlo: partirà alle dieci di questa sera. Fortunatamente questa volta non ho dovuto neanche rubare la carta di credito di mia madre di nascosto. Regalarmene una per il compleanno non è stata poi una cattiva idea.

Sharon: La Pietra Di BlarneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora