Capitolo 25

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-Jackson-

Questa idea Harry me la dovrà spiegare. Da un lato ha senso, perché ci impieghiamo meno tempo a trovare la Pietra, ma dall'altro, se dovesse succedere qualcosa, sarebbe difficile raggiungerci. Non sono sicuro neanche di riuscire a sentire Harry o Sharon nel caso uno dei due dovesse chiamarmi poiché sto all'aperto, in cima, e il vento mi si scaglia contro, ululando intorno e rendendomi complicato sentire qualcos'altro. Eppure giù sembrava tranquillo. Per arrivare fin qui ho dovuto percorrere un'interminabile rampa di scale, fin troppo stretta per i miei gusti poiché soffro di claustrofobia da quando Avery ha cercato di incastrarmi nel divano, sotto i cuscini, anche se penso stesse cercando di uccidermi dopo averle scaricato nel water la sua tartaruga... ma pensavo fosse morta, non in letargo!

Comunque, una volta in cima, il panorama lascia davvero senza fiato (e non lo dico solo perché stavo per avere un attacco di panico sulle scale). Forse è una delle cose più belle che abbia mai visto in vita mia. Ho l'impressione di essermi innamorato di questo castello. Rispetto a quelli visitati prima, merita un sacco. L'unica cosa che non mi piace è che lo spazio vuoto al centro per permettere alle persone di guardare gli altri piani sia troppo ampio e la ringhiera posta in modo da evitare una caduta verso morte certa è troppo addossata alle mura tutt'intorno, ridimensionando lo spazio dove camminare. Almeno queste ultime non sono altissime, così posso soffermarmi più volte a guardare le colline verdi e i numerosi sentieri del giardino. Solo un muro è più alto rispetto agli altri, sulla sinistra, dove c'è una piccola campana tra la roccia. Di fronte a me, su uno dei lati minori del rettangolo, quello distaccato al castello, c'è la "Pietra di Blarney". Prima, nel salire, mi sono fermato a leggere qualche cartello e a fare qualche ricerca su internet (mi sono lasciato andare, lo so). Non ci credo che molte persone si facessero tenere per i piedi in modo da poter baciare una pietra falsa. Era troppo pericoloso. Spero solamente che nessuno sia caduto, anche se ne dubito fortemente. Almeno oggi c'è una base solida a cui reggersi, anche se personalmente non ci proverei mai.

Nel tragitto fin qui non ho trovato la Pietra, sfortunatamente, e non vedo perché dovrebbe essere qui sopra. Troppo esposta e vicina alla brutta copia. Mi godrei ancora questo spettacolo, ma ho del lavoro da fare: tornerò sicuramente qui per un'altra visita, magari quando le cose si saranno calmate e saprò anche di più su questo castello e sulla sua storia. Non mi piace non essere informato sui luoghi storici in cui vado, ma per ora mi limito a controllare i lupi che continuano a dormire. Non appena cominceranno a muoversi, dobbiamo sloggiare da qui in fretta. Dopo essermi assicurato che siano ancora nel pieno sonno (sono passati circa venticinque minuti alla fine) mi avvicino alla ringhiera e lancio un'occhiata giù: da sotto era abbastanza chiaro che la cima fosse in alto, ma non pensavo davvero così in alto. A causa del buio, non riesco a vedere la fine, e questo già m'inquieta parecchio. È una fortuna che non soffra anche di vertigini, altrimenti avrei fatto salire qualcun altro qui sopra al posto mio. Ma, ripensandoci, meglio le vertigini che la claustrofobia, e dentro ho visto corridoi e cunicoli davvero troppo stretti per me. Sarei morto lì giù.

Prendo il cellulare dalla tasca mentre comincio a fare qualche foto di qua e di là, soffermandomi più volte a guardare l'orizzonte. Delice ha avuto un'idea geniale a farci venire qua per aiutare la sua migliore amica: mi ha concesso di vedere questo posto incredibile. Sto cominciando a essere troppo euforico per questo luogo, lo so, ma la storia è davvero come una religione per me e trovarmi qui, dove ogni angolo è pieno di leggende e aneddoti tutti da scoprire, è davvero la miglior cosa che mi sia capitata. Sono stato spesso in altri castelli, ma questo credo li batta tutti. Per ora.

- Lo panorama non est meravigliosamente sconvolgente, non riviene? - Penso di essermi del tutto perso a guardare oltre le mura perché la voce maschile che ha parlato alle mie spalle è arrivata in modo ovattato alle mie orecchie. Inoltre, non ho neanche sentito qualcuno salire. Mi volto in preda al panico e faccio qualche passo indietro fino ad appoggiarmi alla ringhiera. Non dovrebbe esserci nessuno dato che Harry si è occupato delle guardie, eppure un uomo rimane a fissarmi. Indossa dei vecchi stracci neri con diverse toppe beige. Ha i capelli neri tanto quanto il buio e le basette che arrivano quasi alla mascella, dove una leggera peluria scura gli incornicia il volto. Gli occhi sono di un verde così chiaro che a tratti assumono delle sfumature bianche. Sembra in carne e ossa, ma quando comincia a sfumarsi per poi riprendere solidità (diciamo) mi accorgo che è un fantasma. In effetti, un uomo non sarebbe potuto salire a quest'ora di sera; inoltre, i suoi vestiti sono troppo poveri anche per qualcuno dei nostri tempi. I suoi zigomi si alzano leggermente non appena mi rivolge un sorriso sghembo. Avrei dovuto portare del sale, sapendo di dover passare delle ore in un castello e di poter trovare qualche spirito non del tutto benevolo in modo da tenerlo alla larga. Scorro gli occhi intorno a me per trovare qualcosa con cui difendermi. Se ci fosse stato Harry qui, avrebbe potuto staccare un pezzo di ringhiera e darmela, essendo queste in ferro, materiale perfetto per far svanire per qualche minuto uno spirito, almeno il tempo necessario per scappare. Non avendo nulla di simile, arretro un po' dalla parte del castello. - Oh, tranquillo. Vero è che non ti farò nulla. Sum già deceduto, et ci sono troppi spiriti ivi, non habeo motivo de aggiungerne altri. -

Sharon: La Pietra Di BlarneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora