Capitolo XXX - Crepe

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"Proverai la tremenda ansia di non essere abbastanza. L'amore ci rende fragili."
(Gabriel Garcia Marquez)

Lo prese tra le mani in modo estremamente delicato, sfiorandone appena il dorso ed accarezzando quelle parole dorate su una copertina blu lucente. Aggrottò le sopracciglia, chiedendosi cosa ci fosse di tanto speciale in quel libretto da fargli battere il cuore più veloce, anche se solo un po'. Non era mai stato uno troppo sentimentale, Draco, ma la Luna gli piaceva. Fin da quando era bambino, gli era sempre piaciuto osservarla in silenzio, da solo. Magari, si diceva, un giorno avrebbe trovato qualcuno che la guardasse con lui. La Granger aveva detto che, finita la doccia, avrebbe restituito il Libro Luna alla signora Cassiegood; e lui non aveva resistito all'impulso di prenderlo tra le mani fino a quando gli era ancora possibile: perché, ovviamente, non sarebbe mai andato a chiedere a quella donna di prestarglielo. Con la Granger era ancora arrabbiato, aveva passato due giorni interi ad ignorarla, le sue parole erano diventate ghiaccioli rivolte a lei e, quelle poche volte in cui la ragazza non gli aveva risposto per le rime, era quasi stato sul punto di scusarsi.

Lui? Scusarsi?!

E per cosa, poi? Era stata lei a mentirgli, ad essere talmente meschina da non dirgli neanche come stavano le cose, da farlo finire in quel pasticcio. Sbuffò, sbattendo il libro sul letto e passandosi nervosamente le mani tra i capelli. Insomma, la Granger poteva fare quello che voleva, compreso sposarsi. Compreso sposare Lenticchia Weasley. Compreso vivere felice e contenta nel suo stupido libro delle favole. Compreso...

-Draco! Draco!- la voce della grifondoro sembrava allegra, come non era da molto tempo. Draco la sentì salire le scale velocemente, per poi correre da lui. E, quando vide che teneva tra le mani una lettera, prese un respiro profondo e si preparò al peggio.

-Harry ha delle novità!- lo disse euforicamente, con un sorriso a trentadue denti che fu l'ennesima pugnalata per lui.

"Perché sei qui, Hermione?"

-Se non vedi l'ora di andartene, Granger, sappi che non mi fai nessun favore a restare.- ribattè bruscamente, voltandosi verso la finestra e dandole le spalle.

"Per restare, sono qui per restare."

Il sorriso di Hermione si spense, mentre lei si sedeva sul letto e sbuffava. Non sapeva cosa gli prendesse, ma aveva smesso di chiederglielo, tanto lui non glielo avrebbe detto in ogni caso. Eppure, in fondo, un po' le mancavano le sue attenzioni, i suoi rarissimi baci, che, per inciso, lei avrebbe dovuto detestare e denigrare.

-Sono sulle tracce di David ed Anna sta.. emh, a dire il vero questa parte non l'ho capita molto bene.- si morse la lingua -Comunque, abbiamo una missione!

Le spalle di Malfoy ebbero un sussulto, mentre lui si voltava. Era rigido, le labbra strette in una linea sottile e gli occhi ridotti a due fessure. Non si fidava di Potter, nè aveva intenzione di farsi dare ordini da lui, ma stare così vicino alla Granger gli stava facendo saltare il sistema nervoso. Prima chiudeva quella storia, prima sarebbero andati ognuno per la sua strada. E lei si sarebbe sposata... Merlino, ancora non ci credeva.

-Sarebbe?- chiese con la sua caratteristica voce strascicata, squadrandola da capo a piedi.

-Ti serve una scopa!- esclamò lei, sorridendo contenta ed osservandolo curiosa di vedere la sua reazione -E non fare quella faccia! Sono sicura che ti manca il Quiddich.

-Cosa dovrei farci?

-Cosa vuoi farci con una scopa, Malfoy?!- sbottò la grifondoro -Volare! Dobbiamo volare fino a Flower Funny ed introfularci in un posto, da una donna, il suo nome è Morgan, ci ha preparato una pozione con i fiocchi su ordinazione di Zabini.

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