"Non ti innamori delle cose perfette, senza segni. Le cose perfette sono di tutti. Ti innamori delle zone d'ombra, delle crepe, delle storture che vedi e senti dentro, che ti appartengono. Ti innamori di chi è riuscito a sopravvivere."
(Valentina D'Urbano)-Togli quelle mani luride da mio figlio.- ordinò freddamente la donna, la bacchetta tenuta rigida davanti a sé.
David aggrottò le sopracciglia, prendendosi chiaramente una pausa per riflettere. Poi, come al solito, fece elegantemente schioccare la lingua e sorrise in direzione della donna.
-Mi avevano dato la bella notizia della tua morte, Narcissa..- sussurrò pensieroso; e, a quelle parole, Draco comprese di non star avendo un'allucinazione.
Si irrigidì, i pugni serrati e gli occhi ancora iniettati di lacrime cristalline. Aprì la bocca, per poi richiuderla subito dopo: voleva chiamarla, nonostante sapesse che la voce gli sarebbe uscita strozzata, roca. Voleva dire solamente "mamma", ma la bacchetta di David premette ancora di più sulla sua gola ed il tassorosso lo spinse contro l'albero.
-Lascialo immediatamente!- scattò subito Narcissa, avvicinandosi di un passo.
-Oppure, potrei ucciderlo..- disse l'altro uomo, con voce suadente -In fondo, sono qui per questo.
La sicurezza della donna parve vacillare a quelle parole, ma la bacchetta rimase puntata verso il mangiamorte più grande. Da quando era arrivata, non aveva ancora posato lo sguardo su Draco; e questo a lui aveva fatto male.
Salazar, credeva che fosse morta!
Ed ora invece era lì, davanti a lui, sana e salva. Avrebbe voluto correre fra le sue braccia e stringerla forte, come aveva sempre temuto di fare. Con Lucius presente non poteva e, quando suo padre se n'era finalmente andato, la paura e la vergogna nei confronti del passato l'avevano spinto ad allontanarsi sempre più da lei.
-Abbassa la bacchetta, signora Black.- disse duramente David.
Lei non se lo fece ripetere due volte, lasciò cadere la bacchetta per terra ed alzò le mani, tentando ancora di fare un passo avanti.
-David..- mormorò appena, quando lui la fermò con un rigido gesto del capo -Ti prego..
E, per la prima volta dopo tanto tempo, Narcissa Malfoy Black pianse. Non disperatamente, come accade sovente in certe situazioni. Il suo era un pianto senza urla, silenzioso e struggente. Le lacrime scivolarono sulle sue guance in un modo quasi orgoglioso, elegante, come tutto in lei. Se mai ne avesse avuto motivo, una regina avrebbe versato le sue lacrime esattamente in quel modo.
A quella vista straziante, Draco chiuse gli occhi, nascondendo al mondo ed alla sua stessa madre il suo dolore e la sua paura. Sentiva David ridere, mentre la pressione contro la sua gola aumentava, rabbiosamente, quasi togliendogli il respiro.
Non aveva paura di morire. No, quello ormai non lo spaventava più. Lui con la morte aveva fatto amicizia, ci era andato a braccetto quando, per casa, tutto odorava di essa. Ogni stanza era la tomba di qualcuno, ogni riunione un omicidio ed ogni pavimento una tortura. E a lui andava bene così, morire in quel modo, tremendamente doloroso eppure rapido.
Sentì distintamente sua madre singhiozzare ancora, mentre uno dei due mangiamorte arrivati con David si riprendeva e le puntava la bacchetta contro. Avrebbe voluto essere stato abbastanza. Per lei. Per loro.
Abbastanza coraggioso da rifiutare un destino già scritto.
Abbastanza forte da rialzarsi.
Abbastanza intrepido da salvare sua madre.Ma non lo era stato. Perchè, semplicemente, lui non era più niente. Non era ricco, non era in gamba, non era temuto.. e non era neanche più un vero e proprio mago, umiliato e ripudiato dal suo stesso mondo.
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Moon
FanfictionDal testo: "Il sole è troppo egoista secondo me: se ne sta lì, fermo ed immobile, mentre tutto un sistema gli gira intorno. La luna invece è affidabile, sincera. Continua a girare, girare... intorno alla Terra ed allo stesso sole. E poi, cosa più im...