XL - Epilogo

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"Una solitudine pura e una pace profonda. Le cose migliori che la luna possa offrire agli uomini."
-Haruki Murakami

Questa storia si conclude con un tramonto e, pensandosi, non potrebbe essere altrimenti. Tutte le albe, prima o poi, finiscono per tramontare. Tutte le cose finiscono per ricominciare, in un ciclo continuo che permette agli esseri umani di parlare di tempo e felicità. Io, purtroppo, ne resto fuori. Sono condannata ad osservare tutto dall'esterno, come rapita ed allo stesso tempo rattristata all'idea della fragilità di coloro i quali  devono dosare la propria vita. Sapete, a vivere in eterno ci si annoia. Eppure ci sono delle cose che, inspiegabilmente, riescono a rendere eterni unità tanto piccole come gli attimi. Ne abbiamo parlato, qualche capitolo addietro. E, se ricordate, abbiamo definito gli attimi fugaci e maligni. Ecco, credo che su questa cosa, come su molte altre, sia necessario ricredersi. L'amore rende eterna la vita stessa: è questo il punto fondamentale, il cuore del problema. Ed è un sistema assolutamente decentrato, dove non tutto gira intorno al sole, alla cosa più luminosa ed apparentemente giusta che esista. Perché il sole, dimostrazione della bellezza fragile, tramonta sempre. E proprio allora, nell'oscurità, riuscirete ad intravedere la vostra luna. Lei c'è sempre stata, coperta da qualcosa di troppo abbagliante, e vogliosa di farsi trovare da voi. Di ruotarvi attorno, instancabilmente, caparbiamente, forse persino stupidamente.

Satelliti.

L'amore è essere un satellite. Un tempo, quando ho cominciato a raccontare, vi parlavo di un ragazzo dai capelli biondissimi e gli occhi stanchi. Osservava l'alba, triste, solo e sicuro che ormai la sua vita sarebbe stata un buco nero nello spazio. La sua notte era buia e scialba, senza una luna che la illuminasse. Adesso, invece, vi racconto dello stesso ragazzo dai capelli biondissimi e, tuttavia, due occhiaie ancor più accentuate. Al termine di un bellissimo tramonto, sta guardando la luna sorgere. Non è più solo, sorride; e negli occhi gli si legge una muta felicità, del tutto diversa dalla rassegnazione. Una felicità abbagliante, quasi dolorosa, che solo chi ha sofferto fino al punto di rottura riesce a provare. Meritata. Mantenuta. Condivisa. Al sorgere della luna, con amore e per l'amore, sfidato prima secondo il destino e poi, una volta raggiunto ed espugnato questo ultimo, secondo il proprio desiderio.

Questa storia sta tramontando.
Ma non abbiate paura, anche la notte ha il suo fascino.

Soprattutto se c'è qualcosa, lì nel vuoto cosmico del tuo cuore, pronta a farti luce. Una candela che può essere fioca, ma basterà. E questa luce aveva cambiato una e mille vite, come quella di Draco, per esempio.

Non era più solo.
Non era più al buio.

La vita è precaria. Una situazione provvisoria, un castello di sabbia che costantemente viene sfiorato dalle onde del mare. E la riva si restringe ogni secondo che passa. Iniziano a crollare gli strati di superficie, il recinto che hai costruito sarà spazzato via con forza sorprendente. Poi, lentamente, cadranno anche le mura, per quanto alte esse possano essere.

Perché i bambini costruiscono i castelli di sabbia, allora?

Saranno spazzati via dalle onde degli anni, calpestati dai piedi delle batoste, presi di mira dagli invidiosi della concorrenza. Potranno essere bellissimi, ma per un tempo che ci sembrerà incredibilmente breve.

Non importa quanto una cosa sia costruita bene.
Crollerà comunque. Ma è importante che tu la costruisca.

I bambini costruiscono castelli di sabbia senza fine alcuno, per passare il tempo in modo divertente. E vivere significa trovare il modo giusto di passare il tempo. Io dirigo il mare come fosse un'orchestra di gocce salate, con la mia influenza, con le mie fasi. E, il più delle volte, quando lo vedo raccogliere le pietre di granelli fini, ricordo come raccolgo voi. Le vostre storie, tutte fantastiche, e le vostre anime.

Andiamo, non ditemi che non avete ancora capito chi sono...
Sarebbe ingiusto, poiché io so chi siete voi.

Ve lo dirò. Dopotutto, non mi resta altro da dire. Mi sento sempre così malinconica, al termine di un racconto, così tanto che devo distrarmi. Ed allora comincio a contare le stelle ed i pianeti. Ma, alla fine, torno sempre alla Terra. Non c'è niente di più fantastico, di più sorprendente nell'Universo, di voi uomini. Siete poco prevedibili, fragili e volubili, uomini di sabbia che si tuffano in mare. Ma il mare non è un nemico. Non c'è niente, a parte voi stessi, che voglia distruggervi. Il mondo è interamente a vostra disposizione, e credo che siate in dovere di fare qualunque cosa pur di non sprecare questa opportunità.

La luna è completamente sola. Non ha, come il sole, decine di oggetti cosmici che le girano attorno. Prospettiva pessimistica, ma anche dato di fatto. La solitudine, da quando ne ho memoria, ha sempre avuto la sorprendente caratteristica di sollecitare, in qualsiasi cosa animata presente nell'Universo tutto, un'indefinibile creatività. E questa ultima ha sospinto il mondo intero a dare sempre il meglio di sé, ad affannarsi, a correre dietro un traguardo che non esiste. Ora che siamo alla fine della corsa, posso dirvelo.

Non esiste alcun traguardo.

Vi ho mentito, è esatto, ma non del tutto. Non troverete alcun trofeo ad aspettarvi, all'infuori di voi stessi. Le vere battaglie si vincono nel cuore, nella testa, nei sentimenti. Ed il premio è unicamente una maggiore consapevolezza delle cose fondamentali. Il tempo, l'amore e la vita. Quale raggiungerete per prima? Dipende tutto da questo. Io vi consiglio di lasciare il tempo per ultimo.
Dunque, mi spiacerebbe dirvi addio senza neanche un ricordo... se non fosse che non vi sto affatto dicendo addio.

In fondo, anche volendo, non potrei.
La luna è completamente sola. Mi sento sola.

Guardate in alto questa sera, per favore. E raccontatemi una storia, io la conserverò per voi. Sarò piena del vostro amore, crescente della vostra felicità. La luna, come ogni amante, è lo specchio dell'amata Terra. E della sua storia intricata. Non credete che il vostro destino sia lì, alto, sospeso laddove non potete raggiungerlo. Basta una spinta più energica, un salto convinto, e lo tirerete giù. Potete farcela. Non sareste qui, se non ce l'aveste già fatta. Voi, unicamente voi, avete il potere di cambiare le cose.

Non è mai troppo semplice lasciarsi alle spalle quello che si è stati un tempo, ma certamente io credo che sia possibile. Non del tutto, non liberandosene completamente, ma almeno accantonando quella parte di voi stessi che ha sempre ed ingiustamente avuto la meglio. Sapete, è tutto così statico quassù... all'inizio non credevo ai cambiamenti, non mi piacevano, leggende lontane e poco veritiere. Poi, a poco a poco, persa nella lettura dell'animo umano, così complesso e precario da risultare sorprendente, ho mutato convinzione. La metamorfosi è il momento più sensazionale della vita di un bruco. Egli dedica la sua intera esistenza al ciclo continuo delle mutazioni, non vergognandosi di apparire fragile ed insignificante. Tremendamente sottile, straordinariamente romantico. Gli uomini dovrebbero prendere esempio dalle farfalle. Affrontare ogni cambiamento con orgoglio, sfoggiando senza timore la loro fragilità; semplici, perdenti eppure indistruttibili, vorrei un giorno vederli affrontare le sfide con maggiore coraggio. E poi, soprattutto, dovrebbero scegliere il fiore che gli piace di più. Uno colorato, allegro, ma anche appassito e malinconico. Dovrebbero trovarlo. E posarvisi sopra. Ed essere felici.

Le cose cambiano, amici miei. Io no, non cambio. Resto sempre ferma. E credo sia proprio per questo che mi accorgo del vostro mutare tanto: solo se resti immobile, puoi vedere i cambiamenti impercettibili, quelli oltre la superficie. Io sono il satellite della Terra. E ne sono innamorata. Affascinata. Estasiata. Gli esseri umani sono l'unica cosa, in un Universo infinito, capace di sorprendermi.

La prossima storia che racconterò, potrebbe essere la tua.

Vostra,
per sempre,
la Luna

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