Il coraggio è la capacità di resistere alla paura,
di dominare la paura: non è l'assenza di paura.
(Mark Twain)-Tre giorni.- sospirò Hermione, mentre osservava la direzione da cui proveniva la luce per constatare che ore fossero.
Draco, poggiato al muro accanto a lei, si girò a guardarla.
-Perché non ci uccidono e basta?- chiese, più a se stesso che alla ragazza.
Erano stati tre giorni terribili, nonostante all'inizio del terzo giorno, quando la Granger aveva capito quello che effettivamente avevano usato per ricattarlo, si fosse un po' addolcita nei suoi confronti.
Passavano il tempo nell'angolo più buio della loro cella, con la paura costante che David tornasse a torturarli e la fame che a poco a poco li stava consumando. Faceva sempre più freddo, ogni attimo che passava. Di tanto in tanto si addormentavano, ma durava solo pochi secondi: la paura era troppa, il dolore causato dalle ferite che avevano e la fame erano troppi. Tutto era troppo.
Tanto da portare Draco, che ogni secondo perdeva un po' di speranza in più, a porsi una domanda tanto tragica.
-Io gli servo viva, nel caso avessero bisogno di fabbricare altra Polisucco.- rispose con noncuranza Hermione, che ormai aveva formulato quel pensiero già una decina di volte nella sua testa.
Calò il silenzio, non c'era ragione per quale ragione Draco dovesse restare in vita.
Ogni momento sentiva di più il bisogno di scusarsi, di chiedere perdono a quella ragazza per tutti i guai che le aveva procurato; ma un Malfoy non si scusa, un Malfoy non chiede perdono.E Draco?
Sono la stessa persona?-Io- tentò quest'ultimo, ma venne immediatamente interrotto dalla ragazza.
-Usciremo di qui.- sussurrò ancora Hermione, chiudendo gli occhi -Usciremo di qui! Noi-
-Granger...- la interruppe Draco, con voce stanca, sembrava distrutto.
-No! Noi ce la faremo, troveremo un modo per- ma un urlo agghiacciante proveniente dal piano di sopra la fece bloccare a metà discorso, mentre osservava Draco irrigidirsi di scatto.
Poi, fu testimone di una cosa che mai avrebbe immaginato di poter vedere con i suoi occhi, una scena talmente terribile e truce che le si spezzò il cuore. Vide Malfoy scattare verso le sbarre del cancelletto di ferro arrugginito che chiudeva la loro cella, afferrarle tra le mani e stringerle con forza. Tirava calci, pugni, ed urlava come un forsennato.
-Mamma!- lo gridava con tutta la forza rimastagli, la voce roca e spezzata dai singhiozzi -Mamma!
Hermione non esitò oltre. Gli corse dietro e lo afferrò per le braccia, fermandolo prima che venissero a prendere anche lui. Le urla di Narcissa rieccheggiavano fra le pareti della stanza buia, producendo echi terribili. Hermione tentò di abbracciare Malfoy, per fermarlo, per farlo stare zitto, ma lui continuava a dimenarsi come un pazzo e a gridare.
-Lasciatela andare!- continuava, tentando di sfuggire alla presa della grifondoro e raggiungere il cancelletto.
-Malfoy! Allontanati, verranno a prenderci!- continuava a trattenerlo Hermione, strattonandolo con forza.
-Draco, ti prego, non puoi fare niente!- gli urlò ancora, vedendolo bloccarsi di colpo e prendere a fissarla.
Aveva uno sguardo distrutto, come se tutto il mondo gli fosse crollato improvvisamente addosso.
-Non puoi fare niente...- sussurrò di nuovo Hermione, affannando per riprendere fiato.
Ma lui non voleva saperne, quelle urla di terribile agonia lo straziavano, soffrire più di quanto avrebbe patito se tutto quello che stava subendo Narcissa avesse dovuto subirlo lui stesso. Le urla cessarono, il silenzio tornò a regnare sovrano. Draco smise di dimenarsi e si accasciò a terra, scosso dai singhiozzi e dalla disperazione. Hermione gli si inginocchiò accanto, in una specie di abbraccio scomodo, tenendo la testa del ragazzo sul suo petto, la mano a vagare fra i suoi capelli lerci.
Mai che un Malfoy avesse permesso ad una mezzosangue ti toccarlo in quel modo.
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Moon
FanfictionDal testo: "Il sole è troppo egoista secondo me: se ne sta lì, fermo ed immobile, mentre tutto un sistema gli gira intorno. La luna invece è affidabile, sincera. Continua a girare, girare... intorno alla Terra ed allo stesso sole. E poi, cosa più im...