Capitolo 32.

30.2K 1.4K 433
                                    

Canzoni per il capitolo:

Fink - Looking Too Closely

Arctic Monkeys / The Neighborhood - R U mine / R.I.P 2 my youth

<<Ogni secondo è di valore infinito, perché è il rappresentante di un'eternità tutta intera>>(Goethe)

La serata non stava promettendo molto bene, visto che all'ora stabilita da Noemi c'eravamo solo io e lei. I ragazzi non rispondevano al telefono, nessuno di loro, e Noemi stava cominciando a perdere la pazienza e glielo si leggeva molto bene in volto.

La mia migliore amica era una ragazza molto tranquilla, riusciva a mantenere la calma in situazioni molto difficili grazie a dei metodi che lei stessa aveva inventato, come per esempio la lista delle cose da fare, per non farsi prendere dal panico e avere un determinato ordine mentale. Ma appena qualcosa non seguiva ciò che lei si era programmata, usciva la parte più oscura di Noemi : impacciata. L'avevo vista poche volte in quello stato, ma i segni che lo preannunciavano erano più che chiari: camminata rapida avanti e indietro per la stanza, le mani che continuavano a passare tra i capelli, lo sguardo perso nel vuoto, i denti che torturavano il labbro o anche le unghie delle mani. In quei momenti parlava anche da sola, nella speranza di riuscire a reimpostare quell'ordine che le stava sfuggendo di mano.

<< Se non si presentano qui, giuro che questa me la pagano davvero cara. Sopratutto Alessandro. Mi doveva un favore ed è ora che lo restituisca.>> borbottava sotto voce, continuando a camminare avanti e indietro per lo spazio vuoto della stanza. << Abbiamo tantissime cose da fare, ho perso un'ora solo a fare la stupida lista che ho lasciato sul bancone>>

Era quasi impossible tranquillizzare Noemi, tutte le volte che ci avevo provato lei era esplosa lo stesso:<< Non ti preoccupare, sarà sicuramente un ritardo dovuto a qualche strano motivo. Sai che Ale è talmente sfortunato che nei momenti meno opportuni gli succedono mille e mille cose.>> mi alzai dalla sedia e mi avvicinai alla mia amica per appoggiare le mani sulle spalle e convincerla a respira profondamente, ma appena lo feci, indietreggiò. Chiaramente ciò che era successo qualche giorno prima non l'era passato via di testa. Era ancora arrabbiata e lo capivo. << Prendi un respiro profondo. Saranno tutti qui in poco tempo>>

Non feci nemmeno in tempo a finire la frase, finalmente i ragazzi erano arrivati. I loro motorini si vedevano fuori dalle vetrine interne del locale. Con grandissima calma e chiacchierando come se stessero solamente venendo a esibirsi, scesero dai motorini e varcarono la soglia del locale, togliendosi i caschi. Sembrava di trovarsi davanti a una di quelle scene nei film in qui quattro ragazzi camminavano a rallentatore e sventolavano i capelli con eleganza e fascino... Lo notò anche Noemi che, stranamente, non riuscì a dire nulla per i primi cinque minuti, ma anzi, se ne stava lì a fissarli. Quella sera avevano tutti qualcosa di diverso negli occhi, sembravano carichi e determinati a portare a termine quella serata. Inoltre erano vestiti con una maglietta bianca che aveva al centro i logo della loro band e dei jeans neri, strappati sulle ginocchia.

<< Siamo in ritardo?>> domandò Ale. Fu proprio lui a spezzare l'incantesimo.

<< Mi stai chiedendo se siete in ritardo? Non ti avevo forse chiesto di essere puntuale?>> alzò la voce Noemi.

Non mi piaceva ammetterlo, ma certe volte era davvero divertente vedere Ale e Noemi litigare perché i due avevano due atteggiamenti completamente diversi l'uno verso l'altro: lei era sempre agitata, parlava ad alta voce e gesticolava; lui era rilassato, come se i discorsi di Noemi non lo stessero irritando minimamente.

<< Siamo arrivati in tempo, secondo il nostro orario>> difese Ale qualcuno che in quel momento stava entrando nel locale.

Aveva ancora il casco in testa, ma non era stato per niente difficile capire di chi si trattasse. La voce per me era inconfondibile... Ethan.

STARLIGHT 2 ( MOONLIGHT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora